Gemellaggi
Minoranza Rumorosa ...E Fastidiosa! |
Mercoledì 24 Novembre 2010 11:12 |
“Minoranza rumorosa” non è solo una bandiera, uno slogan che ci accompagna ormai da tanti anni. “Minoranza rumorosa” è un nomignolo che ci siamo affibbiati, riferito non solo a noi Boys ma a quello “zoccolo” di solite facce al quale piace cantare, tifare, quel nucleo della Nord che c’è sempre stato anche quando la curva era deserta (e si giocava in Europa…), quel gruppo di persone che ha rappresentato, e continua a farlo, Parma e la sua tifoseria in giro per l’Italia e l’Europa. Sempre, comunque ed ovunque. E’ passato del tempo, la bandiera è vecchia e rattoppata ma il soprannome è sempre attuale, anzi, sempre più attuale possiamo dire. Certo, qualcuno ha messo su famiglia e c’è meno, qualcuno ha mollato per diversi motivi, anche perché stanco di questo calcio e tutto quello che lo circonda. C’è chi purtroppo ci ha lasciato, gli altri sono cresciuti e invecchiati e provano ancora a fare rumore, insieme a qualche giovane, purtroppo un’eccezione. Si perché, mentre fino a 10 – 15 anni fa i giovani erano attratti dalle bandiere, da poter suonare il tamburo o accendere un fumogeno, ora a tifare in una certa maniera ci sono praticamente solo tanti rischi e poche soddisfazioni. E le nuove generazioni, purtroppo, hanno ben altre cose per la testa. La minoranza non perde una partita (anche se piove), canta 90 minuti, sia che si vinca sia che si perda, è una (esigua) minoranza quella che va in trasferta, e queste cose da anni, quando addirittura si lottava per lo scudetto e si vincevano coppe, sicuramente prima della famigerata Tessera del Tifoso. A proposito: è stata anche una minoranza a non fare la Tessera del Tifoso, a continuare a protestare contro cose senza senso, totalmente inutili, contro un sistema marcio già crollato una volta con “Calciopoli” ma ricresciuto con gli stessi valori ben lontani dallo sport come business e speculazione. La Tessera, forse, ha tracciato un linea di contorno più evidente, fra la minoranza e il resto della tifoseria. Una linea che nessuno ha cercato, ma che ci è stata imposta, probabilmente a tavolino. E questo è stato uno dei pochi effetti di questo strumento. Che la Tessera non abbia dato risultati, vantaggi, ma solo disguidi, ritardi e problemi non lo dicono gli ultras, non lo dicono i Boys: lo dicono i fatti. Ed anche chi l’ha sottoscritta, che questi disagi poi li sta subendo, se ne sta accorgendo eccome, peccato che in molti abbiano la memoria corta e riescano ad accettare sempre e comunque tutto. Domenica prossima, dopo le proteste di Parma – Sampdoria, il Casms ha deciso che questa minoranza non potrà andare a Milano a vedere Inter – Parma, perché ha dato fastidio e dunque merita una punizione. “Tifosi, è vietato dare fastidio!”. Ci potrà andare la maggioranza, più di 10.000 tifosi, a Milano, poco più di un’ora di strada, nel settore ospiti. Anche se, visti i settori ospiti nelle partite esterne del Parma, non crediamo che si muoverà tanta gente. Fondamentalmente non ci interessa in quanti andranno a Milano, noi stiamo già pensando al futuro, a quello che ci aspetterà: quali altre trasferte ci vieteranno per …vendetta? No perché, che sia ben chiaro, noi continueremo a provare a dire la nostra, ad esporre le nostre idee, a contestare quello che non ci va. Perché non dovremmo farlo? In fondo lo dice anche l’Articolo n° 21 della Costituzione Italiana: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.” Casms permettendo, andrebbe aggiunto a questo punto. Interrogativi validi fino fine anno, visto che Maroni ha già annunciato che ci saranno novità, “perché non è possibile che i tifosi senza Tessera vadano in trasferta mischiati ai tifosi di casa”. Fine delle trasferte, dunque? Sarà forse un libro fuori moda, ma sempre la Costituzione Italiana, Articolo 13, dice: “La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dall'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge (mandato dell'autorità giudiziaria, GIP- polizia). […] È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà (intimidire, picchiare). […].“ “Intimidire, picchiare”: vedi alla voce Parma – Sampdoria. Certo che quando le decisioni sono prese da organismi istituiti negli ultimi anni, formati per lo più da Forze dell’Ordine, che decidono ogni settimana limitazioni per migliaia di cittadini italiani senza che questi li abbiano votati…beh, qualche dubbio su quanto c’è scritto in quel “vecchio libro” ci viene eccome. E scusate tanto se non abbiamo parlato si sport.
Dalla parte del tifo, BOYS PARMA 1977 |