Parma-Napoli sentiamo puzza... PDF Stampa E-mail
Giovedì 14 Maggio 2015 17:42

Domenica scorsa al Tardini si è giocata Parma-Napoli, una partita dal risultato sulla carta scontata, osservando classifica e situazione del Parma, oltre alle scoppole prese nelle ultime partite (vedi Cagliari e Lazio). Ma Parma-Napoli, nel corso degli anni, ha nascosto sempre qualcosa, da partite truccate a strani accordi fra società, per arrivare fino ad un boss mafioso a bordo campo. A noi queste cose puzzano, come sono sempre puzzate, e vogliamo contribuire a cercare la verità, nel rispetto dei veri tifosi, di chi ancora segue questo "sport" con i valori sportivi di una volta, e paga pure tanti soldi. Ripartiamo però con ordine, perché noi non sappiamo cosa ci possa esserci sotto alla diatriba tra Mirante ed Higuain, e vorremmo vederci un po' più chiaro.

 


Partiamo dalla stagione 2000/2001. In quell'occasione il Verona di Pastorello si giocò la permanenza in serie A alla penultima giornata contro il Parma al Tardini.  Il Parma era già sicuro della qualificazione alla Champions League, pertanto non aveva "interessi" a vincere la partita. Il Napoli, anch'egli in corsa per la salvezza, gioca con la Roma. A Parma finisce 2-1 per gli ospiti, unica vittoria in trasferta per i veneti di tutto il campionato, a Napoli 2-2. Grazie a questo risultato il Verona scavalca il Napoli ottenendo i 3 punti punti fondamentali per la salvezza momentanea, che si concretizza all'ultima giornata, in casa, vincendo per 2-1, rendendo inutile la vittoria dei napoletani. Classifica finale; Verona 37 Napoli 36. Partenopei in serie B. Col passare degli anni e delle inchieste si venne a scoprire che i soldi per finanziare il Verona di Pastorello arrivavano direttamente da Parma, proprio da Tanzi. Alla penultima giornata dunque Tanzi decise di lasciar vincere l'altra sua squadra, controllata dal suo uomo di fiducia (Pastorello) per poter aggirare la norma sul contemporaneo possesso di due squadre nello stesso campionato (storia tristemente similare al derby regalato alla Reggiana nel 1994, quando Tanzi, tramite lo sponsor Giglio, controllava anche i "cubetti"). Se il Verona fosse retrocesso, per Tanzi ci sarebbe stata una perdita economia rilevante. A farne le spese fu quindi il Napoli di Corbelli, che retrocesse in serie B, andando poi incontro al fallimento. La verità venne poi a galla nel processo del crack Parmalat.


Crociati e partenopei non si incontrano per svariati anni fino alla stagione 2007/2008, ossia l'anno della nostra retrocessione. Alla 15' giornata di ritorno è in programma Parma-Napoli al Tardini. Il Parma ha un bisogno estremo dei 3 punti, il Napoli torna in serie A dopo la retrocessione con annesso fallimento, appena citato nel punto precedente. Risultato finale 2-1 per il Napoli, con una caccia all'uomo dopo il vantaggio del Napoli al 25 minuto del secondo tempo. I giocatori del Napoli vennero letteralmente presi di mira dai crociati, tant'è che vi furono numerosi cartellini, sia gialli che rossi, e diversi episodi di violenza in campo. Questa caccia all'uomo fece molto riflettere sulla regolarità della partita. Si succedettero numerose voci di una mancata 'combine', nella quale il Napoli rinunciò a vendere la partita in quanto il ricordo di Parma-Verona era ancora fresco. I crociati si infuriarono e dopo l'iniziale vantaggio su rigore di Budan, dopo i due gol del Napoli, iniziarono la loro guerra. A fine anno il Parma retrocede e il Napoli va in coppa Uefa, esito invertito rispetto al 2001.

Ritorniamo nella massima serie nel 2009/2010 con il Napoli in corsa Champions che soccombe in casa contro il Parma alla 14' di ritorno. A bordo campo era presente il boss mafioso Antonio Lo Russo, il quale indossava inusualmente (?!?) una tuta del Parma. A fine primo tempo si intensificarono le scommesse sulla vittoria del Parma. Il primo tempo era finito 1-0 per il Napoli. La vittoria del Parma era dunque assai remota, ma questo non scoraggiò gli scommettitori. Infatti nel secondo tempo il Parma in 5 minuti segnò 2 gol, portandosi in vantaggio salvo poi farsi recuperare dopo 10 minuti e riportarsi in vantaggio a 3 minuti dal termine dopo l'espulsione di Quagliarella. La 'combine' della partita emerse poi dalle intercettazioni della procura di Cremona nell'inchiesta del calcio scommesse, ma si spense tutto in una bolla di sapone (guarda caso...) malgrado ci siano stati elementi abbastanza chiari sulla mancata regolarità della partita.

Arriviamo finalmente ai giorni nostri, alla settimana precedente l'ultima partita. In settimana si vocifera di un possibile sciopero dei giocatori del Parma a causa delle mancate garanzie della Lega per l'acquisto della società all'asta. L'allarme sciopero però rientra in fretta e furia. Donadoni (che nel corso degli ultimi mesi è riuscito a dire di tutto e il contrario di tutto) dichiara di non essere a conoscenza di un possibile sciopero, ma sprona però i suoi giocatori a riscattare le sconfitte di Roma e Cagliari per 4-0. 
Veniamo ora a domenica: la partita termina 2-2 e per il Napoli sembra un occasione sprecata vista la sconfitta di sabato a Milano della Roma, per la corsa Champions. A fine partita succede di tutto. Mirante e Higuain si beccano e vengono tenuti a forza a distanza, volano parole grosse sulla prestazione del Parma. Higuain, nel corso della partita, dice a Mirante: "ma che fate, siete già in B." A fine partita infatti i due si cercano, ma vengono separati a fatica Il dirigente del Napoli Bigon lancia anche lui accuse, dicendo in parole povere che il Parma si era impegnato "troppo". Nelle interviste a fine partita, Donadoni si dichiara schifato da quanto accaduto, il Napoli chiarisce affermando che il nervosismo era dovuto alle perdite di tempo e non al troppo impegno da parte dei ragazzi di Donadoni. Oltre a Donadoni, anche i giocatori del Parma vanno all'attacco del Napoli, fra cui Palladino e Jorquera, il quale dichiara di non aver sentito niente perché arrivato tardi a dividere Mirante da Higuain. Il Napoli resta in silenzio, dichiarando solo che il Parma non ha prove per muovere delle accuse verso la società partenopea. Altri invece tendono a puntare il dito verso i napoletani Mirante e Palladino, rei di aver giocato alla morte contro la squadra della loro città. Dopo qualche giorno Donadoni (toh...) getta acqua sul fuoco, non proseguendo con le sue accuse, ma con un'incredibile dietrofront, smorza i toni dicendo che se la procura aprisse un caso sarebbe un assurdità.


Il giudice sportivo chiude il caso dando un turno di squalifica a Benitez e una multa a Higuain, della quale Mirante stranamente da la sua disponibilità a pagarne la metà (???). Lo stesso Mirante, che da prima prometteva una conferenza stampa il mercoledì successivo, nella quale avrebbe mostrato il messaggio inviatogli da Higuain in settimana, faceva pure lui dietrofront, annullando definitivamente,senza spiegazioni, la conferenza stampa inizialmente convocata.

Pensate sia finita qui? Assolutamente no, perchè nell'immediato dopo gara di Parma Napoli voci di corridoio parlano di una strana presa di posizione da parte dei giocatori del Parma prima della partita. Vi ricordate le minacce di sciopero poi rientrate? Stando alle dichiarazioni di Jorquera, si ammette che sono stati i senatori dello spogliatoio a voler giocare: "Non posso dire molto solo perchè i ragazzi che sono qua da tanto tempo forse hanno preso questa decisione per l'amore che hanno nei confronti di questa maglia (???). Speriamo di dare una piccola speranza e che qualcuno compri questa squadra". Una risposta abbastanza particolare: lascia quasi intendere che i senatori abbiano praticamente imposto ai compagni di firmare le proprie rinunce. Il tutto mentre si vocifera che oltre ai tre giocatori che non hanno firmato i due documenti (di riduzione dei compensi dell'esercizio provvisorio e dei crediti pregressi, ovvero del debito sportivo) si sia aggiunto un altro calciatore che è ancora indeciso, ma questa è un'altra storia. 

Ora la domanda che ci poniamo noi è la seguente: perché dopo tanto clamore, accuse su accuse, è stata subito gettata acqua sul fuoco? C'è forse qualcosa da nascondere? Il Parma ha giocato la sua partita, portando a casa un punto a dispetto di un Napoli parso troppo superficiale, come se si aspettasse un regalo da parte del Parma. A nostro modo di vedere, più che un regalo il Napoli sperava nel raggiungimento di un accordo non poi arrivato visto il risultato finale. 
Perché allora Donadoni parte subito all'attacco salvo poi ritirarsi all'interno del suo guscio? Perché Mirante prima cerca Higuain per menarsi, rincarando la dose nel dopo gara, ma poi è disposto a pagare metà multa dopo un messaggio di scuse, facendo finta di nulla?
Per noi c'è stato qualcosa di strano su cui purtroppo non abbiamo i mezzi per andare oltre. Noi Boys siamo sempre alla ricerca della chiarezza, perché vogliamo un calcio pulito, bello e colorato come una volta. Stiamo infatti cercando ancora chiarezza e giustizia verso chi ci ha distrutto, e non ci fermeremo certo adesso. Lo stesso discorso vale per questa partita, non che sia fondamentale ai fini della nostra classifica, ma siccome proveniamo da 7 anni di prese per i fondelli, un poco ci saremmo stancati e vorremmo vedere le autorità competenti portare in fondo il loro lavoro, così giusto per pulire veramente il calcio in Italia. Tanto se i nostri giocatori hanno la coscienza pulita non vediamo di cosa dovrebbero preoccuparsi. Rimaniamo in attesa di ulteriori chiarimenti da parte dello spogliatoio crociato.

RIVOGLIAMO IL VECCHIO CALCIO, E SARÀ UN GIORNO COME TANTI CON I TIFOSI DIETRO E TUTTI GLI ULTRAS DAVANTI.


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