Treviso. Alta tensione e treni bloccati per cento tifosi del Venezia senza biglietto
Bloccati alla stazione di Preganziol da trenta poliziotti in divisa anti-sommossa. Vogliono tornare gratis, poi paga il sindaco
TREVISO (21 novembre) - La linea del Piave, nel sabato ad alta tensione sul fronte della sicurezza, si è materializzata nella piccola stazione di Preganziol: lì è stata neutralizzata la minaccia degli ultras veneziani diretti a Treviso senza biglietto e con intenzioni bellicose per seguire Treviso-Venezia, partita della quinta serie del campionato di calcio. Poco dopo mezzogiorno la polizia, una quarantina di agenti anti sommossa, ha fermato il treno in arrivo da Mestre. Nei suoi vagoni viaggiavano un centinaio di ultras lagunari. Era da giorni che questo gruppetto sfidava le forze dell'ordine annunciando la calata al Tenni in barba a tutti i divieti. E pur di aggirare ogni possibile ostacolo avevano pensato bene di imbarcarsi non sul solito treno locale, ma su un diretto che avrebbe saltato proprio Mogliano e Preganziol, arrivando dritto a Treviso. Piano andato in fumo perchè la polizia, fin da Mestre, ha tenuto sotto controllo la situazione. E così nella piccola stazione è andata in scena quella tensione che attorno allo stadio Tenni è, fortunatamente, mancata. Carabinieri e polizia, a partire da mezzogiorno, hanno chiuso lo stadio in un perimetro presidiato centimetro per centimetro. Nell'aria c'era il pericolo di scontri tra le due tifoserie. In realtà non è successo niente. Unica "emozione" qualche petardo gettato in mezzo a piazza del Grano - sgomberata a mezzogiorno dal mercato con disappunto degli ambulanti - da un drappello di facinorosi biancocelesti. Qualcuno si è spaventato, ma tutto è finito in pochi minuti con l'arrivo di una volante. Poi, a parte una decina di supporter veneziani entrati nel Tenni sfruttando la loro residenza a Treviso, non è successo più nulla. A Preganziol invece si è respirata tutta un'altra aria. La polizia ha fatto scendere gli ultras veneziani, tutti senza biglietto per lo stadio ma comunque intenzionati a raggiungere il Tenni nella speranza di trovare qualche varco. Una volta sotto le pensiline è cominciata l'identificazione. Poi la trattativa: «Fateci arrivare a Treviso», hanno chiesto. Ipotesi nemmeno presa in considerazione. Il proposito invece era di spedirli indietro. Qualcuno ha anche tentato di forzare il blocco, ma è stato subito neutralizzato con decisione dagli agenti. Dopo le quattordici, a partita già iniziata e vista la malaparata, gli ultras hanno acconsentito a tornarsene a casa, sempre in treno. Ma senza pagare il biglietto. A questo punto sono state le Ferrovie a bloccare tutto esigendo il pagamento della tratta. Altra tensione. Il treno è rimasto fermo per più di un'ora e mezza, con grande disappunto degli altri passeggeri e con notevoli disguidi su tutta la linea. La situazione è stata sbloccata dal sindaco di Preganziol Sergio Marton, che ha pagato il viaggio per tutti. «Se questi soldi non li può pagare il Comune lo farò io di tasca mia - taglia corto Marton - ma non potevo certo tenere bloccata la stazione per questa gente. Ho speso cinquanta euro: cosa volete che siano a fronte di migliaia di euro di possibili danni?». Verso le 16 il treno è finalmente partito, chiudendo definitivamente il capitolo derby. La partita è finita 3-1 per il Treviso, che ha così raggiunto il Venezia in testa al girone C della serie D di calcio.
Tratto da www.ilgazzettino.it
PRECISAZIONI DA VENEZIA
Ciao! Ti scrivo in merito al derby treviso-venezia giusto per raccontare veramente come sono andate i fatti (e non è proprio come dicono i giornali!). La sera prima, venerdì 19 novembre, il gruppo gate22 si ritrova per discutere su questa trasferta; lo sanno tutti, è vietata alla tifoseria lagunare, e l'intento non è quello di entrare allo stadio (utopia!) ma di mettere piede a treviso e andare sotto il settore ospiti per incitare comunque la squadra. Diciamo che l'obiettivo numero 1 era: andare a Treviso. Ma i facinorosi (cit. Il Gazzettino) avevano altresì detto di non perdere la calma, di fare una trasferta all'insegna della tranquillità per non dare motivi alle forze dell'ordine di aver ragione e per non scatenare lo sdegno pubblico sul mondo ultras, anche se ormai siamo visti come bestie. partenza da mestre alle 12. il ritrovo in stazione serviva per vedere se c'era effettivamente la possibilità di andare; se non ci fosse stata saremo tornati a casa (a guardare la partita sul digitale!). la digos ci informa che, d'accordo con la prefettura di treviso, possiamo andare..sembra incredibile! Il treno si ferma straordinariamente a preganziol: decine di agenti antisommossa schierati (ah e anche l'elicottero che ha scatenato l'ilarità generale!), digos e vicequestore ci danno l'ordine di uscire, di farci identificare uno ad uno e di salire negli autobus che ci avrebbero portato al Tenni. Obbediamo. stiamo tranquilli. Dopo un'ora e passa siamo ancora lì; il clima è disteso, noi cantiamo e beviamo, loro si rilassano. ad un certo punto però decidiamo di prendere il treno per il ritorno..è arrivata la festa! La polizia si stava annoiando e non vede l'ora che succeda qualcosa! noi procediamo verso il sottopasso e loro ci precedono tutti di corsa per indicarci la strada... bloccano il passaggio con gli scudi (con modi gentili ovviamente!) e, così, dal nulla, parte un manganello da dietro!!! la gente corre verso i binari spinti come un branco di pecore! parte una bottiglia....e stop!! Questi sono gli scontri avvenuti! leggendo nei giornali si legge "tutt'altro clima a preganziol" "clima di tensione"... due considerazioni: gli scontri sono durati poco ma soprattutto da chi sono stati creati?!?!? Arriva il treno, saliamo, si spegne il treno! trenitalia non vuole farci partire perchè alcuni di noi non hanno il biglietto..fermi un'ora e mezza! linea treviso-venezia bloccata per colpa degli stessi che la dirigono!! Il fatto è che avevamo il biglietto (e, motivazione celata, volevano aspetare la fine della partita)! per fortuna è arrivato il sindaco a salvare il paesino dall'orda delinquente ultras... grazie sindaco!!! partiamo con 80 minuti di ritardo in un clima surreale e paradossale di polizia, trenitalia, sindaci, questori che non fanno il loro dovere, creano quello che non dovrebbero creare...tutto nel silenzio generale. la colpa è degli ultras e basta! Vaffanculo!!! Decine di agenti schierati, ritardo dei treni, linea ferroviaria bloccata, città blindata, negozi chiusi, mercato chiuso, paura e tensione per vietare una trasferta!! "Oltre la rivalità 10 minuti di silenzio per la mentalità" striscione esposto dalla curva trevigiana: 10 minuti di sciopero del tifo e distribuzione di volantini contro questo derby, contro questo calcio. Grazie
La sensazione è che nel week end "qualcuno" abbia voluto creare della tensione apposta qui in Veneto. Per dare una dimostrazione di forza, tanto poi la "colpa" è dei "soliti" ultras. Come ha detto anche qualcun altro, vietare le trasferte è una delle cose più aberranti che possono fare, la chiara e limpida dimostrazione che non sono in grado di gestire l'ordine pubblico. In altri paesi, a prescindere dal rischio, questo non avviene; se avvenisse il Ministro degli Interni verrebbe fatto subito dimettere! Qui come abbiamo visto siamo "tutelati" da gente rabbiosa e con le bave alla bocca, pronti poi a piagnucolare quando qualcosa va storto e ad arrampicarsi sugli specchi quando il fallimento diventa di dominio pubblico, vedi Italia-Serbia a Genova. Ma noi cosa abbiamo da perdere? Niente, assolutamente niente visto che il calcio ce l'hanno già tolto da un pò... Rimango dell'idea che è una situazione che non giova a nessuno e che, preso atto del fallimento statale in questa politica di repressione, sia quanto mai necessario percorrere altre strade...
tratto da il blog La Padova Bene
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