Siracusa, Il mondo ultras si riunisce oggi pomeriggio attorno alla morte di Francesco Ficili PDF Stampa E-mail
Giovedì 20 Febbraio 2014 10:26

Da ieri la Curva Anna piange di disperazione per la perdita di Francesco Ficili, da sempre innamorato della maglia azzurra

 

 

Qualcuno pensa ancora che il mondo del calcio sia, inesorabilmente, legato solo al denaro e alla violenza. Il mondo del calcio, invece, ė anche molto altro. È unione. È fratellanza e spirito di condivisione. In Curva non ci sono amici…ma fratelli. In Curva i fratelli lottano per i propri ideali, per difendere una passione e una mentalità che non tutti possono capire.

Da ieri la Curva Anna piange. Piange lacrime amare. Lacrime di disperazione per la perdita di Francesco Ficili, da sempre innamorato della maglia azzurra, Ciccio incarnava i valori del vero ultras. Ogni domenica, da sempre, incitava la Curva a cantare per incitare la squadra. Un South Landers, un “guerriero del sud” fino alla fine. Ha lottato Ciccio, ha lottato per restare aggrappato alla vita nonostante un brutto male abbia decretato la sua fine. Ha lottato come un vero guerriero per tornare a “macinare” quei chilometri domenicali che fanno sentire vivi. Ha lottato per lui, per i suoi “fratelli”, per la sua famiglia e per la sua ragazza.

Ora Ciccio non c’è più. Non si ė arreso. Ė stato il destino a strapparlo alla vita. Ė stato il destino a impedire che sventolasse ancora, nella “sua” Curva il bandierone bianco e azzurro dei SL ’87 Il calcio e le curva non sono solo quello che si vede dall’esterno. I valori sono tanti. Per l’ultimo saluto a Ciccio (oggi pomeriggio alle ore 15 presso la chiesa di Santa Rita) si riuniranno molti amici, anzi fratelli. Amici della “sua” Curva e ultras provenienti da Castellammare di Stabia, Noto, Cremona, Latina, Palermo, Noto, Castrovillari, Catanzaro e oltre altre città. Perché il calcio ė anche questo. Perché essere ultras ė esserlo nella mente. Perché l’unione ė nella gioia e nel dolore. Perché Ciccio, per tutti, resterà in quella Curva con la sua mentalità.

“L’odore acre di un fumogeno, un coro che squarcia il silenzio, senza stadio…non c’è vita” (SL ’87) e proprio nel suo stadio Francesco Ficili sarà salutato, degnamente, dai suoi “fratelli”. Alla famiglia Ficili, atutti gli ultras aretusei non resta che il silenzio in un momento così doloroso. Ciao Ciccio…”guerriero del sud” continua a portare i tuoi valori e sventolare quella bandiera ovunque tu sia.

[FONTE: Siracusa News]