22/09/2010 Inter - Bari (I tornelli non leggono le card - un articolo ) PDF Stampa E-mail

Tratto da milanoweb.com

La tessera del tifoso è, o meglio dovrebbe essere, un mezzo di “fidelizzazione” tra le società calcistiche e i loro sostenitori, che possono usufruire di promozioni e opportunità esclusive. In realtà, lo scopo "secondario" è quello di svolgere un controllo su coloro che entrano negli stadi, in quanto, prima che la tessera possa essere rilasciata, la Questura deve svolgere opportune verifiche per identificare i tifosi richiedenti.
La tessera ha, però, comportato, almeno per ora, ad una decrescita degli abbonamenti, in quanto obbligatoria per gli abbonati, e sono tanti coloro che hanno deciso di non sottoscriverla per "protesta". Sono proprio questi tifosi che, in quanto non tesserati, comprano i biglietti alle casse, rischiando di finire in tribuna assieme ai rivali, cosa che potrebbe diventare molto pericolosa durante incontri ad alta tensione, quando i punti in gioco iniziano a "pesare" molto.
Per fortuna, Inter-Bari, che si è svolta ieri a San Siro, non ha comportato nessun genere di "problemi" tra le tifoserie opposte, nonostante i sostenitori delle 2 squadre avversarie, in possesso dei "normali" biglietti, siano, incredibilmente, entrati dagli stessi ingressi.
Il problema, piuttosto, si è verificato per coloro che avevano sottoscritto le tessere del tifoso, che in buona parte dei casi non venivano "lette" dai sistemi dei tornelli, e che, pertanto, hanno dovuto sottoporsi a vari ri-giri prima di poter accedere allo stadio, come successo a chi scrive.
Così gli steward, spazientiti per l'ingorgo che si era creato all'ingresso e per l'impazienza di coloro che volevano entrare, hanno spedito tutti alla biglietteria Sud a ritirare un “biglietto sostitutivo” per accedere, finalmente, al Meazza.
Alla biglietteria Sud, però, non sapevano che "pesci pigliare" e, dopo una lunga attesa hanno spiegato ai tifosi che i database non erano aggiornati, pertanto bisognava aspettare l'autorizzazione da parte di un fantomatico “ufficio centrale” (di cosa?) prima di farli entrare.
Mentre da quest'ufficio pare non rispondesse nessuno, intanto, incominciava la partita, con i tifosi che scalpitavano, tanto che qualcuno, nonostante l'abbonamento, ha comprato i biglietti dai bagarini pur di non perdersi il match.
L'attesa aumentava e cresceva proporzionalmente alla furia dei possessori di quel flop chiamato "tessera del tifoso", che invece di agevolare crea confusione e disagi. Dopo mezz'ora e a partita ormai cominciata, i tifosi, esasperati dall'attesa, si sono sentiti dire che l'unico modo per provare ad entrare era parlare con il capo degli steward all'ingresso 7 per ottenere l'autorizzazione. Allora, tutti di corsa per raggiungere questo "plenipotenziario" e una volta trovato, ecco sentirlo dire: “Non c'è problema, entrate”. Ma non potevano dirlo prima?
In sostanza, tra la disorganizzazione generale degli addetti alla sicurezza, i tornelli che non leggono correttamente le carte, i disagi causati ai tifosi fidelizzati, l'esame della tessera del tifoso è stato, per il momento, un vergognoso flop. Aspettiamo notizie dalla Prefettura, dalla Questura e dall'Inter, per chiarire questi fatti, che, speriamo, non si possano più ripetere.