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Intervista ai Boys sez. Busseto (tratta dalla fanzine n°8, anno 3 del 8 Gennaio 1994) |
Sabato 18 Maggio 2013 18:08 |
Un'altra intervista recuperata da una fanzine del passato, rivolta ai Boys sez. Busseto.
Buona lettura!
BOYS BUSSETO
Tratto dalla fanzine n°8, anno 3
8 Gennaio 1994
E’ la sezione più lontana geograficamente dal capoluogo del Ducato gialloblu crociato. Si trova al confine che ci divide dai cugini cremonesi e piacentini. Quarantacinque km separano i ragazzi della Nord di Busseto da Parma, ma loro irriducibili e fedeli ai Boys e al Parma Calcio, non demordono. Almeno tre volte ogni settimana, per le riunioni del martedì sera, per le partite di campionato e di Coppa Uefa e Coppa Italia e per ogni trasferta, italiana ed europea, a bordo delle proprie macchine, si sobbarcano novanta km di strada, fra andata e ritorno, magari inoltrandosi nella fitta nebbia che dalle loro parti imperversa. Anche questo vuol dire essere ultras. Per loro è così da quattro anni, da quando, nella stagione 1991/1992, fu fondata la sezione. Sì la fondazione del nostro gruppo risale a quel periodo. Il nostro esordio fu emblematico. Scegliemmo un giorno ad hoc, per il debutto ufficiale del nostro striscione principale: la trasferta nella vicina Cremona. Da Busseto, nell’occasione, partimmo in una sessantina. Lu il nostro esodo più numeroso. Già, perché Cremona dista soltanto venti km dal nostro paese e quello con la Cremonese è il nostro derby. Prima di allora, però, c’erano – raccontano due esponenti di spicco della sezione alla redazione del notiziario della Curva Nord, che li intervista in un scompartimento del treno speciale diretto a Genova per la partita contro il Genoa – alcuni ragazzi bussetani che seguivano con assiduità, anche fuori dalle mura amiche del Tardini, le sorti del Parma Calcio, in serie C e in serie B. L’idea di formare un gruppo ultras l’abbiamo avuta sempre. Poi, quando il più volenteroso di noi è tornato dal servizio militare, ci siamo messi in moto.
- Come?
Abbiamo radunato un po’ tutti i giovani del paese che tifano Parma e ci siamo messi in contatto con il gruppo centrale dei Boys, che ci ha accolto e fornito qualche consiglio.
- Per esempio?
A cominciare dal nome. Noi volevamo chiamarci ‘Fossa Verdiana’. Un’intestazione bella, affascinante ed originale. I ragazzi del direttivo centrale ci hanno, però, riferito della loro politica di costituire in Curva Nord un gruppo unico, con tante sezioni. Abbiamo aderito, anche perché, riflettendo, crediamo che per una realtà come Parma sia una scelta giusta. I risultati che si stanno ottenendo lo dimostrano.
- Altri aneddoti della vostra storia sezionale?
Possiamo raccontare come è sorto il nostro fondo cassa. Il primo striscione, quello spianato a Cremona, lo abbiamo pagato tutto noi, con una colletta. Il direttivo voleva rimborsarci parte della spesa, come aveva fatto per le altre sezioni. Noi rifiutammo. Allora il gruppo centrale di Parma decise di finanziare ai Boys Busseto la successiva trasferta di Genova, in treno, contro la Sampdoria. Noi pagammo lo stesso, ma quei soldi offerti li tenemmo come fondo cassa. Da lì inizio l’autofinanziamento della sezione.
- Che si regola secondo quali principi?
Cerchiamo di produrre materiale. Dopo la vittoria in Coppa Italia sulla Juventus, stampammo centinaia di magliette, poi vendute ed andate esaurite, con il simbolo di Busseto, Giuseppe Verdi, in una spiaggia tropicale, coricato su una sdraio, che beveva a collo dalla Coppa. Poi, confezionammo, l’anno seguente, una felpa blu con cappuccio, che andò a ruba.
- I vostri soldi come li utilizzate, in che modo li gestite?
Di solito li usiamo per dimezzare, con un contributo, il costo delle trasferte europee dei ragazzi di Busseto oppure allestendo qualche iniziativa particolare. Un esempio? In dicembre ci sono state tre trasferte consecutive: Genova con il Genoa in campionato, Firenze con la Fiorentina in Coppa Italia e Bari in campionato. Chi è andato sia a Genova che a Firenze non ha pagato nulla per andare a Bari. Una certa somma l’abbiamo spesa per la realizzazione di un secondo striscione.
- Perché?
Perché il primo è troppo lungo e pesante, scomodo per le trasferte. Il nuovo, più piccolo e leggero, è comparso per la prima volta in un anticipo di campionato, un sabato sera, a Firenze, quattro giorni prima della storica e vittoriosa finale a Wembley.
- Siete stati protagonisti di diversi articoli sulla stampa locale, che, in uno dei suoi servizi su di voi, vi ha definito “ultras dal cuore buono”. Spiegateci…
Ci hanno descritto in quel modo perché da tre anni, ormai, in estate, organizziamo un torneo di calcetto, nel palazzetto dello sport di Busseto, a sfondo benefico. Vi partecipano una ventina di squadre, fra cui anche quella dei Boys Parma, provenienti da tutto il circondario bussetano, pure dal piacentino e dal cremonese. Decine di giovani si affrontano all’insegna dello sport e della genuina rivalità. Il ricavato dell’iniziativa, nelle ultime due edizioni, lo abbiamo interamente destinato all’associazione donatori di midollo osseo e alla Lega Italiana per la lotta contro i tumori. Per noi questo torneo costituisce un impegno organizzativo notevole, ma il suo successo ci rende orgogliosi.
- Avete un punto di ritrovo particolare?
Sì, l’Antico Caffè Centrale, in piazza. Non abbiamo bisogno di fissare appuntamenti settimanali. La nostra, praticamente, è una compagnia e ci troviamo quotidianamente, a tutte le ore, in questo luogo. A proposito, se ci sono ragazzi di Busseto o delle zone limitrofe, anche più giovani, che desiderano avvicinarsi alla vita dei Boys e della sezione possono chiedere informazioni al bar.
- I vostri rapporti con altri tifosi del paese?
Busseto è una cittadina che si trova in una posizione geografica critica, a cavallo fra tre province, Parma, Piacenza e Cremona. C’è gente, per la verità adulti, che seguono le vicende di Piacenza e Cremonese. La lontananza da Parma e la vicinanza a Cremona cic rea problemi di crescita.
- Problemi all’interno della sezione?
Stiamo vivendo, di riflesso, la situazione dell’intera Curva Nord. Al Tardini siamo presenti come sempre. In trasferta la partecipazione si è dimezzata.
- Il futuro come lo vedete?
Bene, se molti ragazzi che si sono persi per strada ritorneranno tra i ranghi, con l’entusiasmo dei primi anni. Anzi, approfittiamo di questa intervista per appellarci a loro. E ora di svegliarsi.
Anche perché, come avrete capito, la sezione Boys di Busseto è la più organizzata di tutte ed i suoi fondatori ed animatori non meritano di cadere nell’anonimato.
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