1997 - 2007 PDF Stampa E-mail

1997-98

Alla fine di novembre il gruppo torna a Praga con due pulmini, al seguito del Parma contro lo Sparta. Memori degli scontri del 1993 si è pronti ad una trasferta particolarmente impegnativa ma, contro tutte le previsioni, il soggiorno in terra ceca è assolutamente tranquillo.
A dicembre, ad Instanbul contro il Galatasary, una quarantina di BOYS vagano attorno allo stadio alla ricerca del settore ospiti, fino a compiere due giri completi dell'impianto. Fortunatamente gli ultras turchi non dimostrano intenzioni particolarmente bellicose.
A metà gennaio 1998, dopo aver subito 5 gol a Genova, il gruppo solleva in Nord lo striscione "Parma: rialzati e combatti" e rispolvera "Crederci", dell'anno precedente.
Nell'aprile del 1998 il gruppo è invitato dai Devils Bordeaux a Parigi, per assistere alla finale di Coppa di Francia contro il Paris Saint-Germain. I rapporti tra i due gruppi sono stati tessuti da un ragazzo dei Devils, domiciliato per motivi di studio a Parma e assiduo frequentatore della Nord. Cinque BOYS partono da Parma in auto e raggiungono l'Alta Savoia, dove salgono a bordo del pullman della locale sezione bordolese. Allo Stade de France è siglato il gemellaggio con la tifoseria girondina.

1998-99

Dopo i primi anni di Serie A, ultras e tifosi sono notevolmente diminuiti. Il gruppo, per favorire l'unità dei propri appartenenti, decide di non appendere più gli striscioni delle sezioni.
Ad inizio stagione esordisce al Tardini un nuovo striscione in pvc, "BOYS PARMA 1977", ed è inaugurata la sede di via Calestani, primo domicilio esclusivo del gruppo. Lo striscione "BOYS" inizia ad essere portato in tutte le trasferte e quando non è possibile appenderlo viene sorretto a mano.
Il primo di novembre, al Tardini, debutta lo striscione: "Noi siamo gli ultras", ideato come introduzione a "BOYS PARMA 1977".
Due giorni dopo è in programma Parma-Wisla Cracovia e dalla sera prima dell'incontro parte la caccia al polacco, in rappresaglia all'accoltellamento di un tifoso gialloblu all'andata.
Ai primi di maggio, a Firenze, finale di ritorno di Coppa Italia, incidenti con la Polizia ad inizio partita, a causa del lento afflusso nel settore. Al novantesimo il Parma conquista la Coppa.
A metà maggio lo striscione BOYS arriva a Mosca, dove il Parma conquista la Coppa Uefa contro l'Olympique Marsiglia.
In estate il gruppo organizza il primo torneo estivo di calcio a 5 della Curva Nord, presso una palestra del quartiere Montanara.

1999-00

Verso la fine di agosto, a San Siro contro il Milan, il Parma conquista la Supercoppa italiana.
Alla fine di ottobre, per la prima volta, il gruppo va in trasferta a Reggio Calabria e agli inizi di novembre due pulmini BOYS raggiungono Helsingborgs in Svezia (trasferta di Coppa Uefa).
Alla fine di novembre, al Tardini contro il Graz, il gruppo si scontra con gli ultras austriaci in via Duca Alessandro. Leggeri tafferugli anche al ritorno, agli inizi di dicembre.
I ragazzi di Verona, verso la metà di febbraio 2000, comunicano al gruppo la rottura del gemellaggio. Con il tempo sono venute a mancare le persone che avevano legami d'amicizia con i BOYS.
All'ultima di campionato, in casa contro il Lecce a metà maggio, mentre stampa e tv locali raccontano di una buona stagione per il Parma Ac, il gruppo realizza una coreografia con bandiere a forma di fiasco, per sottolineare l'annata non soddisfacente della squadra. Lo stesso giorno il gruppo espone anche lo striscione: "Fedele vattene" (Enrico Fedele è il responsabile dell'area tecnica).
Il 20 maggio il Parma incontra l'Inter a Verona, spareggio per accedere alla Champions League. I tifosi gialloblu riempiono tutto il settore ospiti ma la vittoria in campo va ai nerazzurri.


2000-01

Le presenze in trasferta sono diminuite e si partecipa meno anche ai cori. Il gruppo decide d'organizzare le trasferte solo per i tesserati e di utilizzare il megafono invece dell'impianto audio.
Contro il Venezia in Coppa Italia, a Parma alla fine di settembre, il gruppo si scontra con gli ultras arancioneroverdi. Scontri anche con i viola, il primo di ottobre davanti al Tardini.
Dal primo di novembre la fanzine del gruppo diventa "1977".
A metà dicembre i BOYS donano un'autoambulanza all'Assistenza Pubblica di Parma.
Ad Udine in Coppa Italia, il primo febbraio 2001, vanno solo i BOYS ed espongono: "I cori per i giocatori? Dalla tele non si sentono". Rimprovero a chi non viene abitualmente allo stadio ma pretende d'aver l'ultima parola sulla conduzione del tifo.
Dopo tre giorni il gruppo si scontra con i romanisti, giunti in massa a Parma, prima e dopo la partita.
Alla fine di maggio, a Firenze, si disputa la finale di Coppa Italia. Il flusso degli spettatori è particolarmente lento e scoppiano pesanti incidenti con la Polizia. Il Parma lascia la coppa in Toscana.
Il torneo estivo di calcio a 5 della Curva Nord, giunto alla terza edizione, è svolto interamente alla Virtus di San Lazzaro.

 
2001-02

Ad agosto trasferta precampionato contro la S.p.a.l, che una quarantina di BOYS affrontano in pullman. Scontri nel dopopartita, attorno allo stadio, con gli ultras ferraresi.
Dopo la pausa dell'anno prima, il gruppo riprende ad organizzare trasferte per tutti e ad impiegare l'impianto audio in Nord.
Il gruppo realizza il piccolo striscione "BOYS diffidati", esposto per la prima volta alla fine di settembre.
Dopo una serie di risultati negativi il gruppo confeziona lo striscione "No alla resa" che esordisce a Torino, in trasferta, alla metà di dicembre. Uno striscione "No alla resa" era già stato esposto dai BOYS nella stagione 1984-85.
Il 20 gennaio 2002, a Milano contro l'Inter, incidenti a fine partita con la Polizia, che impedisce ai tifosi gialloblu di defluire. Un ragazzo del gruppo è arrestato e 13 sono successivamente diffidati.
Alla fine di aprile, al Delle Alpi, finale di Coppa Italia contro la Juventus. Finita la partita scoppiano scontri con le forze dell'ordine che sbarrano l'uscita ai tifosi parmigiani. Un ragazzo dei BOYS è pestato selvaggiamente. Al Tardini, al ritorno, il Parma conquista la Coppa Italia.
A maggio, a Modena, il Parma disputa una partita post-campionato contro i canarini. Lo seguono 50 BOYS in treno. Un ragazzo è successivamente diffidato per aver lanciato una torcia.
In Curva Nord, ad agosto, il gruppo celebra il suo venticinquesimo anno di storia con un festa.


2002-03

Contro il Modena al Tardini, nel pre-campionato di agosto, i BOYS si scontrano con gli ultras canarini prima della partita.
Alla fine di ottobre, prima di Parma-Atalanta, si combatte con gli ultras nerazzurri nei pressi del settore ospiti. E' uno degli scontri più duri e leali affrontati dal gruppo nel corso della sua storia.
Il primo marzo 2003 si gioca Parma-Modena. Dopo l'incontro, inaspettatamente, il corteo degli ultras canarini è condotto dalla Polizia davanti all'ingresso della Nord e i pochi BOYS presenti hanno la peggio. Un ragazzo del gruppo è arrestato in flagranza differita; riceverà una diffida di tre anni con obbligo di firma.
A Bergamo, la settimana dopo, esordisce lo striscione: "Ultras liberi".
Il 27 aprile, di ritorno da Reggio Calabria, il pullman del gruppo è divorato dalle fiamme. Lo striscione "BOYS" in pvc (confezionato 18 anni prima), il piccolo "BOYS diffidati", e altri stendardi, sono persi nel rogo. Agli inizi di maggio lo striscione "BOYS diffidati" è rifatto, uguale all'originale.
Il 22 giugno, a Milano, una trentina di BOYS partecipano alla "Manifestazione contro il calcio moderno", iniziativa promossa da Movimento Ultras, sigla che raduna 72 gruppi ultras italiani.

 
2003-04

Nel corso dell'estate è confezionato un nuovo striscione "BOYS" in pvc, identico all'originale bruciato sul pullman a giugno. A metà settembre esordisce lo striscione "Diffidati BOYS".
Alla fine di dicembre scoppia il crack Parmalat e il Parma Ac finisce in amministrazione straordinaria. Il futuro della società è incerto ma la squadra macina successi sul campo.
Il 21 marzo 2004, su un pullman BOYS diretto a Milano, nasce un canto sulle note di "Maledetta primavera" che ben esprime i sentimenti del gruppo e di tutti i tifosi più fedeli, con frasi che sono un giuramento di fedeltà: "Chissenefrega giocherà la Primavera" e "Ci basterà veder la maglia per cantare ancora". Quest'ultima, appena dopo la metà di aprile, fa da didascalia all'enorme maglia a righe orizzontali gialloblu - la coreografia permanete dei BOYS - che colora la Nord contro la Juventus.
Circa 5.000 parmigiani, ai primi di maggio, seguono il Parma a Milano contro l'Inter, con i gialloblu in lotta per un posto in Champions League. A San Siro, nonostante la sconfitta, si festeggia un'annata indimenticabile.
Alla fine di giugno 2004 nasce il Parma Fc a cui sono conferite tutte le attività sportive del Parma Ac in amministrazione straordinaria.

 
2004-05

A Carrara, alla fine di agosto in pre-campionato, il pullman del gruppo è preso a sassate da carrarini e reggiani. La reazione è tempestiva e i rivali sono affrontati e messi in fuga. L'azione costa ai BOYS sei diffidati.
Il Parma torna alla sua maglia: bianca con la croce nera.
Agli inizi di gennaio 2005 il Parma incontra la Juventus al Tardini. A fine partita gli ultras bianconeri invadono il terreno di gioco e avanzano verso la Nord. L'intervento del gruppo li rispedisce in Curva ma costa undici diffidati ai BOYS.
Ai primi di marzo ultras e tifosi accompagnano la squadra al Tardini a piedi, in una manifestazione intitolata "Portiamo il Parma alla salvezza".
Alla fine del mese il gruppo vive un acceso confronto interno che induce molti ragazzi ad una temporanea pausa di riflessione.
A metà aprile, a Parma, tafferugli con gli ultras dell'Austria Vienna in zona Tardini e, a fine mese, duri scontri in notturna con gli ultras del Cska Mosca.
Alla metà di giugno il Parma affronta un doppio spareggio salvezza con il Bologna. Quasi 8.000 parmigiani, al Dall'Ara, festeggiano la permanenza in Serie A.

 
2005-06

Il Parma, alla fine di luglio, gioca in amichevole a Sestola (in provincia di Modena) contro il Castelnuovo Garfagnana. Al ritorno, presso il comune di Fanano, la via è sbarrata dagli ultras modenesi che caricano il torpedone del gruppo. La reazione di tutti i parmigiani è decisa e vince i canarini che sono costretti ad indietreggiare.
L'inizio di campionato del Parma è critico: cinque soli punti in cinque partite. Agli inizi di ottobre, in trasferta ad Ascoli per la sesta giornata, i crociati passano in vantaggio ma poi subiscono tre gol. Il gruppo, in segno di protesta contro l'undici, decide di ritirare lo striscione alla mezzora del secondo tempo.
Il 15 gennaio 2006, fuori dai cancelli del Tardini, inizia la protesta del gruppo contro la mancata vendita della società. Il 25 la protesta arriva a Collecchio, davanti agli uffici della Parmalat.
Agli inizi di febbraio, in notturna contro la Roma, un tifoso del Parma riceve cinque coltellate e il Bar Gianni, ritrovo abituale dei tifosi gialloblu nei pre-partita, è assaltato dalla Polizia.
Solo i BOYS affrontano le trasferte al sud, le più lontane ed impegnative del campionato. Si riduce ancora, in generale, il seguito lontano dal Tardini.


2006-07

Contro l'Udinese, al Tardini a metà ottobre, è dispiegato il più grande bandierone copri-curva mai confezionato dal gruppo. Su di esso spicca lo scudo del comune di Parma, con al centro lo Scudo tra leoni dei BOYS.
Tra la metà di ottobre e quella di dicembre il Parma disputa 17 partite e il gruppo percorre 16.000 chilometri. Le trasferte al sud sono ormai un'esclusiva dei BOYS.
Il 17 gennaio, in notturna contro la Roma, scontri con i giallorossi nel dopo-partita (un ragazzo dei BOYS sarà successivamente diffidato). A fine mese la società del Parma Fc è rilevata da una cordata di imprenditori.
Dopo la morte di un ispettore di Polizia, a margine di Catania-Palermo il 2 febbraio, sono varate leggi particolarmente repressive contro gli ultras e, in un secondo tempo, anche contro il tifo (divieto per striscioni, bandieroni, coreografie, megafoni e tamburi). I BOYS, con coerenza, rifiutano da subito qualsiasi resa. Continuano a seguire la squadra (in casa e in trasferta) e organizzano varie iniziative di protesta.
A metà giugno il gruppo festeggia i suoi 30 anni di storia, con una grande festa a Lemignano di Collecchio.