Gli occhi sognanti di un bambino che si scontrano contro le assurde disposizioni del calcio moderno PDF Stampa E-mail
Sabato 14 Aprile 2012 11:41

Ho un caro amico in Calabria. Non è un appassionato di calcio, anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, detesta quello “stupido gioco dove 22 persone in mutande inseguono una palla di cuoio per non si sa quale assurdo motivo”.

 

 

Abbonamenti InterLo detesta principalmente a causa degli enormi interessi economici che stanno ormai intorno a questo gioco e che hanno irrimediabilmente rovinato uno sport che in fondo, fino a qualche anno fa, quando era ragazzo, anche lui seguiva con simpatia.
Questo mio caro amico ha un figlio di appena 12 anni. A differenza del padre, lui adora il gioco del calcio. E’ un tifosissimo dell’Inter e il suo più grande sogno, vista anche la notevole distanza che lo separa da Milano, è quello di poter, un giorno, varcare i cancelli dello stadio San Siro per assistere al “derby della Madonnina”.
Dopo tanti intoppi e cambi di programma degli anni passati, quest’anno il piccolo tifoso e’ riuscito, finalmente, a strappare una promessa al padre: andare a vedere il derby tra l’Inter ed il Milan il prossimo 6 Maggio.
Al piccolo nerazzurro non importa se la sua squadra, quest’anno, non è all’altezza delle precedenti stagioni. Non gli interessa assolutamente che l’Inter di oggi altro non è che la bruttissima copia di quella che negli anni scorsi spadroneggiava in Italia ed in Europa. Il suo unico pensiero è quello di poter finalmente assistere, dagli spalti dello stadio San Siro, all’ingresso in campo dei suoi beniamini, per affrontare gli storici avversari del Milan. Il suo piccolo sogno, che da qui a qualche giorno sta per realizzarsi, è quello di poter finalmente assistere, dal vivo, a quella gara di colori, cori e bandiere, che solo un derby sa regalare, e che lui, fino ad oggi, ha potuto vedere solo in televisione.
Gabriele, questo è il nome del mio carissimo amico, prenota quindi con largo anticipo il volo che dalla Calabria li porterà a Milano per assistere a questa partita e, successivamente, decide di contattarmi, circa un mese fa, per chiedermi un piccolo supporto per acquistare i biglietti per assistere a questa importantissima partita, ben conoscendo la mia costante attività di controinformazione proprio in questo ambito.
Accarezzo addirittura l’idea di fargli compagnia in questa piccola “avventura”. In fondo, quel giorno, la Lazio affronterà l’Atalanta a Bergamo, che dista appena un’ora da Milano. La Lazio giocherà alle 15, il fischio d’inizio del derby, invece, sarà alle 20.45: avrei tutto il tempo, terminata la partita dei biancocelesti, di raggiungere San Siro e assistere anche io a questo match.
Il 4 Aprile, intanto, la società dell’Inter annuncia, con un comunicato ufficiale diramato sul proprio sito internet, che la vendita dei biglietti per il derby inizierà nella giornata del 12 Aprile 2012, presso tutte le filiali della Banca Popolare di Milano, della Banca di Legnano e della Banca Popolare di Mantova. Da una rapida ricerca su internet verifico che nelle zone limitrofe alla città dove vive il mio amico non esiste nessuna di queste filiali. L’unica soluzione, quindi, è quella di acquistare i biglietti in una delle filiali di Roma.
Essendoci io nella Capitale, mi offro, ovviamente, volontario per andare a comprarli e, dopo essermi fatto consegnare i loro documenti nei giorni scorsi durante una mia recente visita in Calabria per le vacanze di Pasqua, nel pomeriggio del 12 Aprile mi reco alla filiale della Banca Popolare di Milano sita in Piazzale Flaminio a Roma.
Ma ecco qui l’amara sorpresa.
Alla mia richiesta di acquisto dei biglietti per il derby, l’addetto alla vendita mi chiede se sono in possesso della Tessera del tifoso. Rispondo che non mi risulta che ci fosse l’obbligatorietà della TdT essendo questo un derby e sopratutto essendo tutti e tre i richiedenti, per altro di un biglietto della squadra ospitante, residenti al di fuori dalla regione Lombardia.
Per tutta risposta il dipendente bancario mi sventola sotto il naso un foglio dove vi è riportata una mail inviata della società neroazzurra a tutte le filiali della Banca Popolare di Milano e che sottolineava, a chiare lettere, che l’acquisto dei biglietti per assistere alla partita tra l’Internazionale F.C. e l’A.C. Milan era riservato esclusivamente ai possessori della Tessera “Siamo Noi” o a tutti quelli che ne avessero fatto richiesta entro e non oltre il 30 Marzo 2012.
Rimango stupito e attonito per alcuni secondi. Non riesco a crederci.
E’ proprio vero che non c’è limite all’idiozia e alle assurdità.
Ammesso, e non concesso, infatti, che si voglia circoscrivere la vendita ai soli possessori della Tessera del Tifoso (e anche in questo caso avrei molto da ridire, visto che comunque risulta assurdo che le persone che vogliano assistere unicamente ad una partita come il derby debbano prima essere costrette a sottoscrivere obbligatoriamente una Carta di Credito, legata al circuito Mastercard, e poi acquistare il biglietto), c’è da sottolineare che risulta fuori da ogni logica il fatto che venga stabilito che gli unici a poter acquistare il biglietto sono solo quelli già in possesso di questa stramaledetta tessera o tutti quelli che ne hanno fatto richiesta entro la fine del mese di Marzo con le solite, assurde, disposizioni diramate, per altro, nella prime settimane del mese di Aprile, impedendo, di fatto, a tutti coloro i quali avessero deciso di organizzarsi all’ultimo “momento” (per motivazioni lavorative, familiari o quant’altro), di poter assistere a questa partita.
Non mi rimane che uscire, mestamente, dalla banca e telefonare al mio amico Gabriele per dargli la brutta notizia.
Suo figlio è li vicino a lui quando gli spiego la situazione.
Non posso vederlo al di la del telefono, ma posso sicuramente immaginare la delusione dipinta sui suoi occhi: un piccolo sogno di un giovane tifoso infranto a causa di un sistema malato e corrotto.
Un piccolo sogno di un bambino andato in frantumi a causa della cupidigia dei soliti affaristi d turno che, con la complicità delle Istituzioni preposte, altro non hanno fatto che distruggere il gioco più bello del mondo per i loro biechi interessi e per rimpinguare unicamente le proprie tasche a discapito degli appassionati e dei tifosi italiani.
Non penso ci sia altro da aggiungere…

Daniele Caroleo

[FONTE:
Dalla parte del torto]