Riportiamo in versione integrale il comunicato diramato dagli UTC sulle pagine del proprio sito ufficiale.
Il teatrino organizzato in questi ultimi giorni a supporto delle presunte novità riguardanti l’abolizione della tessera del tifoso, a favore della fidelity card, ci ha lasciato sconcertati.
Ci hanno lasciato sconcertati i contenuti, tanto quanto il fatto che a parlare siano stati tutti coloro che da due anni dispongono delle nostre domeniche, dei nostri sabati, decidendo se e dove ci possiamo muovere da liberi cittadini. Coloro che hanno voluto, sostenuto e ora vorrebbero far credere di rinnegare la tessera del tifoso. In ordine sparso così si sono espressi:
Il Capo della Polizia Antonio Manganelli: “La tessera del tifoso manterrà inalterate le sue caratteristiche fondamentali già evidenziatesi negli ultimi due campionati, a cominciare dalla necessità del suo possesso per le trasferte e gli abbonamenti, sia per questo che per il prossimo campionato di calcio. Il fatto che la tessera del tifoso tenda ad accentuare la sua caratteristica di fidelizzazione del tifoso con la squadra del cuore non è una novità, bensì la logica evoluzione di uno strumento che ha da sempre come propria caratteristica quella di voler rafforzare il rapporto tra i tifosi ed il club di appartenenza”.
Il vicecapo dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive, Roberto Massucci: “La tessera del tifoso ha dato risultati straordinari e continuerà ad essere necessaria per andare in trasferta. Ora però spetterà ai club valorizzare la funzione di fidelity card con sconti, agevolazioni e tutto ciò che riterranno necessario per aumentare il senso di appartenenza”.
Antonello Valentini , direttore generale FIGC: “Dopo due anni di grandi risultati l'Osservatorio sulle manifestazioni sportive si è reso conto che si poteva dare fiducia alle tifoserie che hanno dimostrato di meritarselo, per fare appello al senso di responsabilità degli appassionati in maniera sana. Tra l'altro, si supera così l'effetto ingiustamente negativo del messaggio passato all'avvio dell'iniziativa: ovvero di un meccanismo di operazione di polizia. Non erano queste le intenzioni del Viminale, ma così vennero recepite da molti. Dopo avere lavorato a lungo con il capo della polizia, Manganelli, abbiamo il riscontro dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive: l'evoluzione ci porta verso un modello simile alla card "vivo azzurro" per i tifosi della nazionale. Occorre responsabilizzare e fidelizzare i tifosi, magari incentivando il senso di appartenenza”.
E per aggiungere un po’ di polemica, che non guasta mai, ecco l’ex ministro Maroni: “Hanno vinto le tifoserie ultrà e violente, ma anche quei club come la Roma, di cui il ministro Cancellieri è tifosissima, che non avevano mai accettato queste regole. E, invece, hanno perso i tifosi veri con la T maiuscola che vanno allo stadio per vedere la partita e non per menare le mani. La tessera ha dato grandi risultati nelle lotta alla violenza da stadio, ma qualcuno ha deciso di abrogarla. La Federcalcio annuncia che ci saranno meno controlli. Ma come? Meno controlli per contrastare i violenti?”.
Tutte interpretazioni false ed evidentemente di comodo, in perfetto stile politico.
La verità è un’altra, e lo sappiamo. La tessera del tifoso ha contribuito, dando una vigorosa accelerata, a svuotare gli stadi Italiani (ad oggi la serie A conta meno spettatori della Premiership, la serie B inglese).
Ha impoverito il calcio del colore e della passione.
Nel nome della TDT si è arbitrariamente impedito ogni domenica a migliaia di persone incolpevoli di seguire la propria squadra in trasferta. E dicono che non si tratta di un’operazione di polizia…
Chi ha sottoscritto la TDT lo ha fatto perché costretto, disinformato da una macchina propagandistica potentissima messa in campo dal ministero degli interni presieduto da Maroni.
In mancanza di una dura (e civile) contestazione messa in atto soprattutto dai ragazzi di numerose curve italiane, ma anche tramite azioni promosse da organizzazioni di tifosi (FederSupporter), di consumatori e da pool di avvocati, la logica liberticida su cui si basa la tessera del tifoso sarebbe passata liscia, sotto silenzio, come spesso succede in Italia per i provvedimenti più indegni.
Abbiamo sentito parlare di vittoria dei tifosi.
Noi diciamo NO, la nostra vittoria l’avremo solo nel momento in cui torneremo in maniera totalmente libera sulle strade e negli stadi d’Italia. L’avremo solo se nella riforma della tessera del tifoso verrà abolito ogni aspetto assurdo dell’articolo 9 della legge Amato, del quale guarda caso nessuno ieri ha parlato.
Pertanto al momento prendiamo nota delle parole dette da coloro che hanno in tutti i modi cercato di distruggere il tifo organizzato, senza però concedere a nessuno di essi credito di buona fede alcuno, questo ci ha insegnato la storia recente.
In attesa di fatti e cambiamenti concreti, la nostra battaglia va avanti.
NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO!
[FONTE: Ultras Tito Cuchiaroni] |