Venezia, lettera al Ministro Cancellieri PDF Stampa E-mail
Lunedì 16 Gennaio 2012 21:24

La Curva Sud Veneziamestre ha consegnato Lunedì 9 Gennaio un documento sugli aspetti critici della tessera del tifoso al Ministro degli Interni Cancellieri, in visita ufficiale a Venezia.

 

Il documento vuole chiarire i motivi giuridici e i princìpi del dissenso di una gran parte del mondo ultras nei confronti del progetto governativo; nel documento sono state sintetizzate le recenti pronunce del Garante della privacy e del Consiglio di Stato che hanno dato ragione alle perplessità dei tifosi, ma ancor di più hanno messo in luce i problemi esistenti legati alla “retroattività” e all’articolo 9 della Legge 41/2007.

Una volta per tutte si è cercato di chiarire come questa battaglia corrisponda ad un’esistenza di giustizia e non certamente–come più volte affermato dai mass media- ad una volontà di impunità o di tutela di non ben specificati interessi commerciali.

Il documento consegnato al Ministro è stato redatto dal noto pool di legali da sempre attivi in questa campagna di controinformazione.


Di seguito il documento dato al ministro:



On. Ministro dell’Interno,


queste brevi riflessioni vengono da alcuni ultras qualunque, da tifosi che hanno sempre seguito e sostenuto la loro squadra del cuore a fronte di risultati per lo più amari e di tantissimi sacrifici.

All’inizio del Suo mandato avrà impegni molto più importanti rispetto a quanto Le vogliamo sottoporre, ma crediamo che queste scarne righe possano permettere di far chiarezza su quali siano i reali problemi collegati alla “tessera del tifoso”.


La Tessera del Tifoso è obbligatoria per sottoscrivere l'abbonamento e per poter acquistare un biglietto in trasferta. Senza Tessera del Tifoso non si può seguire la squadra fuori casa. Ciò che propone l’Italia in questo momento è un caso unico al mondo.


La Tessera del Tifoso è discriminatoria perchè esclude dagli stadi una rilevante fetta di affezionati: non possono conseguirla coloro che sono stati condannati negli ultimi 5 anni per un “reato da stadio” anche solo con sentenza di primo grado. Questo è il reale e concreto problema che ha sollevato un unanime coro di voci contrarie all’interno del mondo ultras e non solo. Questo è l’incomprensibile (giuridicamente) art. 9 l. 41/07 che, purtroppo,
oggi sta condizionando anche la vendita del singolo tagliando di accesso allo stadio..


Una persona condannata per stupro dal Tribunale è considerata innocente fino a quando la Corte di Cassazione non confermerà la sentenza e solo in quel momento il casellario giudiziale verrà aggiornato con la condanna. Non è così nel sistema tessera del tifoso: vieni “marchiato” anche solo con una condanna di primo grado...

Un esempio pratico:

a) nel 2010 mi notificano il daspo di tre anni perché ho posto in essere resistenza aggravata a pubblico ufficiale;

b) nel 2013, a daspo scontato, potrei avere titoli di accesso e tessera del tifoso, ma nello stesso anno il Tribunale locale mi giudica e vengo condannato per il reato commesso e, quindi, fino al 2018 non posso avere la tessera del tifoso;

c) ma nel 2017 la Corte d'Appello conferma la condanna e scattano nuovamente i 5 anni di divieto di rilascio della tessera del tifoso;

d) incredibilmente nel 2021 la Corte di Cassazione annulla la sentenza di primo e secondo grado sancendo la mia innocenza. Quindi, sono stato escluso dal programma tessera del tifoso per undici anni per sapere poi che ero innocente e che ho regalato oltre un decennio di stadio ad un regolamento ingiusto, incostituzionale ed inaccettabile.


La Tessera del Tifoso è illegale, perchè la legge mai si sognerebbe di imporre l'interdizione e revocare un titolo d'accesso allo stadio (anche l'eventuale abbonamento sottoscritto) qualora il possessore violi il “Regolamento d'Uso” dell'impianto sportivo.

Ovvero se si siede su un seggiolino non corrispondente a quello del tagliando acquistato, se assiste alla partita in piedi, se sta in balconata, se accede allo stadio alticcio (cfr. Regolamento d'uso stadio Nereo Rocco Trieste), se sosta in prossimità di passaggi o vie di fuga (leggasi scalini), se scatta foto col cellulare (cfr. Regolamento d'uso stadio Nereo Rocco Trieste, Bentegodi Verona, Friuli Udine)...


La Tessera del Tifoso è imposta, infatti il Governo impone l’adesione al programma alle società: si è pensato bene di considerare che “la mancata attuazione degli adempimenti connessi all'adesione al programma tessera del tifoso è da considerare alla stregua di una carenza strutturale dell'impianto”, ovvero chi non aderisce pienamente al progetto verrà punito con le stesse sanzioni di chi non ha dotato lo stadio di tornelli o uscite di sicurezza o piano di evacuazione etc...


La Tessera del Tifoso è illusoria, poiché secondo le idee del precedente Ministro degli Interni garantirebbe la sicurezza negli stadi invece li ha svuotati. Le cifre sono drammatiche: nel campionato 2010/11 se si eccettua l'Inter e il Bari, tutte le altre squadre hanno avuto un'emorragia di tifosi. Ne mancano all'appello rispetto all'anno prima almeno 40 mila. Uno su cinque, in media, non ha rinnovato l'abbonamento dopo l'entrata in vigore della Tessera del Tifoso.

Firenze 3820 spettatori in meno a partita. Juve 958 spettatori in meno a partita. Lazio meno 7.032 spettatori a partita (36.154 nel 2009/10 quando i biancazzurri lottavano per la salvezza, 29.122 lo scorso anno che lottavano per l’Europa). Roma meno 7.023 spettatori a partita (40.975 contro 33.952). Sampdoria meno 1.910 spettatori (25.240 contro 23.330). Genoa meno 3.541 spettatori a partita (27.007 contro 23.466). Palermo meno 205 spettatori a partita (25.017 contro 24.812). Catania meno 1.611 spettatori a partita. Parma meno 2.537 spettatori a partita (17.061 contro 14.524).

Non sta meglio la serie B: nell’ultima stagione disputata si sono registrati 140 spettatori in meno a partita rispetto alla stagione 2009/10 (per la precisione 4980 spettatori di media a partita contro 5120 dell’anno prima). Tutte le squadre della serie cadetta hanno avuto un decremento di spettatori tra il campionato 2009/10 ed il torneo 2010/11.

La Tessera del Tifoso è commerciale, infatti sul sito della LegaPro abbiamo un elenco di motivi redatti a scopo di incentivare la richiesta di tessera del tifoso: -Ottenere una carta di pagamento ricaricabile Visa con un proprio IBAN senza essere vincolati ad un conto corrente bancario (consente di ricevere bonifici, accrediti di stipendio e trasferire in real time denaro da una carta); -Operare in modo sicuro e veloce ottenendo sempre maggiori servizi e benefici concreti; premi, merchandising, biglietti, convenzioni e scontistica di vario genere; -Sostituire il denaro contante: la tessera rappresenta un borsellino elettronico che consente di fare operazioni di varia natura, acquisti online, prelevare contanti, trasferire denaro, ricaricare il telefonino

La Tessera del Tifoso è “scricchiolante”, infatti così come è stata concepita ha già subito alcune censure giudiziali. Il Consiglio di Stato, con ordinanza del 7 dicembre 2011, ha sancito l’illegittimità del binomio carta di credito-tessera del tifoso, che condiziona ovviamente la libertà di scelta del sostenitore che potrebbe volere sottoscrivere la tessera del tifoso ma non la carta di credito ad essa abbinata. Inoltre, la modulistica predisposta delle Società calcistiche ha violato apertamente la privacy, non informando il sottoscrivente che i dati sensibili che forniva venivano trasmessi alla Questura e che, sottoscrivendo quel modulo, nella maggior parte dei casi il tifoso stesse sottoscrivendo anche una carta di credito ricaricabile revolving, legata ad un determinato circuito bancario. Su questo tema il Garante della Privacy, con provvedimento del 10 novembre 2010 (pubblicato il 12 gennaio 2011), ha dato ragione alle istanze dei tifosi di calcio accogliendo il ricorso.

On. Ministro degli Interni, non chiediamo –come troppe volte si legge sui mass media- di ottenere l’impunità allo stadio o di gestire, non si capisce bene quali, interessi commerciali in occasione delle partite, vogliamo solo poter andare in trasferta e non pagare per un reato di un lustro addietro o per esserci seduti su un seggiolino sbagliato…

Certi che vorrà leggere con attenzione questo nostro “sfogo” porgiamo distinti saluti,



Curva Sud VeneziaMestre

FONTE: Sport People