Lecchesi a Mantova senza tessera PDF Stampa E-mail

 

Li abbiamo visti arrivare nella ripresa con uno stendardo in mano, prima hanno tentato di entrare in tribuna centrale, poi ce l’hanno fatta entrando nella laterale Cisa.

 

Li vedete qui in foto: sono una decina di ragazzi provenienti da Lecco sprovvisti della famigerata “Tessera del Tifoso“. Come abbiano fatto ad entrare (stante l’impossibilità, a rigor di logica, di poter acquistare biglietti per qualsiasi settore del Martelli) non lo sappiamo. Di sicuro il fatto è abbastanza clamoroso, e ci dà lo spunto per riparlare di questa “circolare“, perchè non è nemmeno una legge, introdotta in modo abbastanza invasivo ed invadente dall’ex ministro dell’Interno Maroni. Quest’estate eravamo stati facili profeti nel prevedere un drastico calo delle presenze in trasferta e degli abbonamenti come unico effetto tangibile di tale imposizione, un po’ perchè la stragrande maggioranza di chi si “muoveva” di solito non avrebbe mai sottoscritto la tessera per principio. E all’appello, guarda caso, mancano circa 500 abbonamenti, che altrimenti sarebbero stati tranquillamente staccati dopo una promozione esaltante. Ipotizzando circa 200-300 abbonamenti in più rispetto allo scorso anno, avremmo un calo virtuale del 35% e reale del 25%. Nemmeno sul piano della cosiddetta sicurezza è cambiato molto: appena arriva una tifoseria degna di tal nome con più di 3 tifosi (Rimini, Lecco eccetera) troviamo corso Garibaldi semi-blindato con (giustissimo, s’intende) dispiegamento di uomini e mezzi. A Mantova non accade mai nulla o quasi, specie con degli avversari simil-parrocchiali per la gran parte, ma dopo aver visto cos’è successo pochi giorni fa a Genoa-Milan, con pietrate, fumogeni e lacrimogeni, scusate il cinismo, ma ci viene da ridere a crepapelle. Cosa mai conta quest’imposizione? Forse sarebbe il caso di riaprire le trasferte libere, per tutti, e probabilmente ne guadagnerebbe il Mantova, che avrebbe un sostegno di ben altro tipo su tutti i campi. Guadagnerebbero (economicamente) le società dei piccoli centri, che farebbero incassi da capogiro (navigano forse tutte nell’oro, la nostra compresa?qualche migliaio di euro di incasso in più fa così schifo di questi tempi?!?!?) quando incontrano i suddetti Mantova, Rimini, Treviso, Lecco eccetera. E forse bisognerebbe spingere anche le società, composte di tante bravissime persone appassionate ma troppo “pavide” riguardo certi argomenti, a farsi sentire. Ogni riferimento è tutt’altro che casuale. Che dite, ci vogliamo provare?

 Fonte: Mantova blog

 

 


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