Gelo, tv e stadi mezzi vuoti ma la Lega di A non esiste. Tratto dal sito "la Repubblica.it" PDF Stampa E-mail
Lunedì 21 Novembre 2011 12:12

L'articolo che segue, è tratto dalla rubrica "Spy Calcio" di Fulvio Bianchi, che più volte ha trattato l'argomento sul calo degli spettatori negli stadi italiani e sui giochi d'interesse che hanno le televisioni nel mondo del calcio.

 

Gelo, tv e stadi mezzi vuoti ma la Lega di A non esiste.

Gelo, tv e stadi mezzi vuoti ma la Lega di A non esiste  

Anticipi del sabato: Fiorentina-Milan 33.295 spettatori,  Inter-Cagliari 45.289 , Napoli-Lazio 46.600. Media partita 41.728, che è sicuramente più alta della media generale del campionato dopo 9 partite (23.065) ma la percentuale di riempimento degli stadi (e si tratta di tre stadi grossi) è sempre nettamente inferiore a quella della Premier League e della Bundesliga. E non veniteci a raccontare che in Inghilterra e Germania in questo periodo fa caldo... Ma i nostri stadi restano vuoti, o quasi: da qui a Natale si gioca sempre, tutti i giorni, fra A, B, Coppa Italia e Coppe europee. Un'overdose spaventosa: Inter e Napoli (sempre di sera, fra l'altro) giocheranno 9 incontri, probabile che Udinese e Milan ne facciano altrettanti (dipende dal calendario di Coppa Italia). Era stato detto, anche dal sindacato calciatori: d'inverno giochiamo meno al Nord e più al Centro-Sud. Non è sempre possibile, le tv vogliono di sera partite di prima fascia, che facciano grossi ascolti (quindi possibilmente Inter, Juve, Milan...). Il tifoso, già salassato dalla crisi economica, si trova sconcertato in mezzo a questo calcio-spezzatino: il prossimo turno giocano di venerdì (Udinese-Roma), sabato (ben quattro anticipi) e domenica. Domenica 11 dicembre si dispueranno solo tre partite alle ore 15 (e una al lunedì, Roma-Juventus). E chi lavora come fa? C'è sempre la tv, no. La tv che sta facendo, con Sky e Mediaset Premium, ascolti sempre in crescendo (in A come in B, dove però crescono gli spettatori...). La tv che trasmette tutti gli incontri, mentre in Premier League non è così, c'è una "protezione" per consentire ai tifosi di andare allo stadio e non perdere la passione. Da noi, la resa alle tv è totale: i presidenti incassano 1 miliardo all'anno e di  portare spettatori negli stadi non si preoccupano minimamente (tranne rare, lodevoli, eccezioni). La Lega di A poi non fa mai "sistema", non guarda avanti e mi stupisco che un dirigente in gamba come Adriano Galliani dica che funziona: il consiglio si è riunito per la seconda volta quest'anno, e d'urgenza, solo per esaminare il caso dell'articolo 22 delle Noif. Che ha sospeso, come noto, Claudio Lotito, amico stretto del presidente (dimissionario non si sa, ma presto forse dimissionato...) Maurizio Beretta. Se la cosa avesse riguardato l'ad della Fiorentina, Mencucci, chissà se Beretta avrebbe avuto la stessa fretta, chissà. Risultato: la Lega di A fa vita a sé, nessun  programma, nessun progetto, solo assemblee litigiosissime per spartirsi i soldi dei diritti tv. L'Aic, il sindacato calciatori, ha bussato tre volte alla porta della Lega (vedi Spy Calcio del 20 novembre) per sistemare la questione dei collegi arbitrali. Nessuna risposta, erano troppo impegnati fra ricorsi (al Tar, eccetera) e riforma del famigerato articolo 22 (in vigore per i dirigenti bancari, lo sa Beretta?). La Fiorentina deve multare due suoi calciatori  e non vuole rivolgersi al tribunale civile: e così aspetta i comodi di qualche dirigente-avvocato della cosidetta Confindustria del pallone.

La Lega di A non fa "squadra" con le altre Leghe, nonostante il tentativo di costituire un coordinamento fra tutte le Leghe. Peccato, ognuno così viaggia per conto suo. E fa magari anche buone cose, come il lavoro sui giovani calciatori italiani che stanno portando avanti Andrea Abodi (Lega B)e Mario Macalli (Lega Pro). Carlo Tavecchio, vicario di Giancarlo Abete, ha tentato più volte di riportare nel sistema-calcio la Lega maggiore, ma i risultati non sono stati felici. La sola cosa che interessa è sapere se nel prossimo consiglio federale (intorno al 12-13 dicembre) potrà partecipare anche Lotito. Ma la novità è che adesso Giovanni Petrucci e Giancarlo Abete si sono davvero stancati: qualcosa succederà...

Diritti esteri, in arrivo oltre 100 milioni per i presidenti
Prossima assemblea della Lega di A, il 29 o 30 novembre: ma non si parlerà dell'elezione del presidente perché nessuno per ora l'ha chiesto ufficialmente. Si parlerà invece di diritti tv, le cui offerte dovranno arrivare entro il 25 novembre: i venti presidenti dovranno accettare o meno le offerte per i diritti esteri. Non c'è bando d'asta ma i segnali che arrivano sono buoni, nonostante la crisi. Il traguardo è superare quota 100 milioni all'anno. Verso gennaio inoltre verrà fatto il bando d'asta per i diritti della Coppa Italia e qui la Lega vuole portare in cassa parecchi soldini anche perché, oltre alla Rai, pare cui sia un interessamento anche di Mediaset. Ferma o quasi invece la trattativa privata fra Lega e Rai per i diritti in chiaro degli highlights  (e delle trasmissioni come Novantesimo e Domenica Sportiva). Ma c'è tempo e non c'è concorrenza, in corsa solo la Rai.

(20 novembre 2011)