Gemellaggi
Cala ancora il numero degli abbonati in A. |
Mercoledì 05 Ottobre 2011 14:37 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Una ricostruzione di Dodicesimouomo.net sui dati reali del tracollo del calcio. Maroni e tutti i suoi lacchè continuano ad esaltarsi ma quello che i crudi numeri evidenziano, senza strumentalizzazioni o manomissioni di sorta, è che il calcio è un malato terminale e, tra un po', non potranno più nemmeno dare la colpa ai tifosi.
E' un calo contenuto rispetto allo scorso campionato , 3.219 abbonati in meno e considerando che manca una piazza come quella doriana che aveva toccato 18.543 abbonamenti nella scorsa stagione. Se però l'Atalanta avesse mantenuto gli stessi abbonati in B dello scorso anno, 16.195 non si sarebbe avvertita la mancanza della Doria, invece nonostante la promozione i bergamaschi scendono a quota 9.658. Se come scritto il calo è contenuto, conferma comunque il trend negativo degli ultimi anni che ha visto sempre scendere gli abbonati e i paganti a tutto vantaggio delle Pay-Tv. Prendendo in esame un campionato degli anni 80 in particolare 1984-1985 gli spettatori di media (campionato a 16 squadre) furono 38871, per un totale di 9.329.277 spettatori. Passando ad esaminare un campionato degli anni 90 a 18 squadre, campionato 1997-1998 le presenze medie a gare scendevano a 31.161, per un totale di 9.535.113 di presenze allo stadio. Nel 2009-2010 gli spettatori di media a gara sono stati 25.570 (campionato a 20 squadre) per un totale di 9.205.259 di spettatori. Nella scorsa stagione, la media scende a 24.901 presenze a partita, per un totale di 8.989.385. Nel raffronto con gli anni 80/90, il calo si evidenzia ovunque ma sono le piccole piazze ad aver subito un vero e proprio tracollo, il Lecce ad esempio, viaggiava tra i 25/30.000 spettatori di media a gara, adesso sono poco più di 10.000 spettatori a gara. Stesso discorso per l'Udinese che con “Zico” aveva addirittura sfondato il muro dei 40.000 spettatori a gara e nello scorso campionato sono stati 17.000. Il Pisa di Anconetani o l'Ascoli di Rozzi portavano allo stadio quasi 20.000 spettatori di media a gara. Il Siena che potrebbe essere oggi, la sostituta di Pisa o Ascoli, non arriva ad 8.000 spettatori a partita. Tra tessere, divieti, stadi obsoleti, caro-biglietti, pay-tv, gli stadi si svuotano anche perchè mancano i ricambi generazionali. Sono sempre meno in Italia i tifosi di calcio e probabilmente con l'età media più “vecchia” in Europa. Con le curve sempre più “tristi e grige” è difficile che un giovane si appassioni a vedere una partita allo stadio, senza contare un fenomeno (in Europa) tutto italiano, il tifo per altre squadre europee. Se una volta nei piccoli centri erano Juve, Inter, Milan a catalizzare la passione dei tifosi adesso “si fanno strada” Barcellona, United, Real, Arsenal, effetti del "calcio globale".
In blu i club che hanno aumentato i loro abbonati, in rosso i club che hanno chiuso in negativo, il tutto comparato alla scorsa stagione, in nero i club che erano in B, Cagliari e Chievo non comunicano i dati degli abbonamenti.
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