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PARMA - Chievo (18-09-11): Resoconto più foto del Gruppo |
Lunedì 19 Settembre 2011 19:01 |
PARMA - Chievo (2-1) Per la prima partita in casa i Boys hanno preso una decisione radicale, partorita dopo lunghe discussioni e riflessioni interne al Gruppo. Da fuori, probabilmente, il gesto in sé non viene percepito allo stesso modo con cui lo intendiamo noi, e per questo forse non gli è stato dato il giusto peso. Fatto sta che per noi, restare fuori dallo stadio questa domenica è stata una presa di posizione forte e che ci ha messo a dura prova, perché prima d'ora non lo si era mai fatto. Se dunque un gruppo di persone che per più di trent'anni si è mosso in una certa maniera arriva a stravolgere anche solo per una giornata la propria linea di condotta, qualcosa deve essere successo. E la gente se lo dovrebbe domandare, abituata com'è a vederci sempre lì, comunque vada e qualunque cosa succeda. La risposta a tutto questo risiede in alcuni concetti esposti nei volantini che i ragazzi hanno distribuito poco prima della partita, mentre gli altri preparavano il pranzo per tutti. Il nostro gesto è la risposta alla presa in giro a cui tutti hanno assistito a inizio campionato, e ai divieti che si susseguono. Dopo un anno di sofferenze e di difficoltà nell'andare in trasferta, assistiamo a uno sciopero dei calciatori... Per noi la colpa è da imputare al sistema calcio nella sua interezza, che permette ogni cosa, anche la più paradossale, dalla speculazione sulla fede di un tifoso, allo sciopero di calciatori milionari. Da troppo tempo ormai assistiamo a limitazioni delle libertà personali, divieti ingiustificati, e addirittura adesso si deve chiedere il permesso per potersi spostare! L'unica conseguenza di questo circolo vizioso è un progressivo svuotamento degli impianti, e anche meno introiti per le società in termini di biglietti. Non si può pensare che siamo noi gli unici a pensarla in questo modo, che siamo gli unici a vedere le cose come stanno realmente! Per come è stata proposta (leggi: imposta) la Tessera, qualcuno a suo tempo qualche domanda se l'era fatta; le pressioni politiche e imprenditoriali hanno fatto si che la passione venisse subordinata agli interessi economici, e che quindi la tessera dovesse esser d'obbligo alle società per raggiungere determinati scopi. Queste imposizioni e ricatti rivolti anche alle società risultano sospetti: se non fosse stata imposta, tutte le società l'avrebbero accettata? Durante il pranzo, riusciamo a sapere che in curva, la situazione è decisamente triste, nessuno canta, pochi cori sporadici, e non ci sono bandiere in giro... E' innegabile il nostro contributo, ed è ora che la Società ne prenda atto, senza di noi in curva non è la stessa cosa! Chissà se qualcuno in curva se n'è accorto, o se si è posto il problema... Piano piano ci sono state tolte tutte le cose a noi care: lo striscione, le torce, i megafoni, la libertà di andare in trasferta, e addirittura la possibilità di bersi una birra al bar prima della partita, perché i bar vicini allo stadio adesso non possono più vendere bevande alcoliche! L'unica cosa che non possono toglierci però, è anche la cosa più bella e più importante che la vita di curva ci ha dato: l' amicizia che ci lega e l'aggregazione! Di sicuro non potranno mai vietare di riunirci, o di festeggiare, o di trovarci la sera per ridere e scherzare insieme, oppure di pranzare assieme la domenica, proprio come abbiamo fatto per la partita col Chievo! E fin che sarà così, tutti quelli che si arrogano il diritto di decidere al nostro posto avranno pane per i loro denti!Fin che tessera non ci separi... AVANTI BOYS PARMA!
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