Milan-Lazio: va in scena la farsa della Tessera del Tifoso (Fonte www.lapadovabene.it) PDF Stampa E-mail

Venerdì 9 Settembre 2011 il tanto atteso fischio d’inizio del campionato di calcio viene finalmente effettuato. Siamo a Milano, in notturna, e la Lazio affronta i campioni d’Italia in carica del Milan. Quello stesso Milan il cui Presidente, Silvio Berlusconi, è anche il massimo esponente del Governo che ha emesso l’assurdo provvedimento della Tessera del Tifoso. Quello stesso Milan, tra l’altro, di cui è tifosissimo un certo Roberto Maroni, attuale Ministro dell’Interno e promotore della tessera di cui sopra. Ed è sintomatico che determinati episodi, che a breve vi andrò a raccontare, accadano proprio a San Siro, nel corso di una partita che vede scendere in campo proprio tale club.

Ma andiamo con ordine. Il sottoscritto, come molti ben sanno, è un tifoso della Lazio. Per motivi di lavoro non ho la residenza nella regione Lazio e di conseguenza, nonostante non abbia assolutamente sottoscritto la carta di credito del tifoso, ho la possibilità di seguire la mia squadra in qualsiasi trasferta, semplicemente acquistando un biglietto di un settore qualsiasi dello stadio al di fuori del settore Ospiti, che invece è destinato ESCLUSIVAMENTE, così come stabilito dalle disposizioni dell’Osservatorio, ai soli possessori della Tessera.

Così come la scorsa stagione, quindi, anche quest’anno per la partita contro il Milan, ho acquistato un biglietto del 3° Anello Rosso, la parte più alta delle tribuna centrale, dove, per la “modica” cifra di 18 euro, avrei potuto assistitere ad una partita di calcio tra 22 formiche (vista la distanza dal terreno di gioco) e, nello stesso tempo, avrei potuto sistemarmi vicino al settore destinato ai laziali tesserati (3° Anello Verde, la parte più alta della Curva Nord) per fare qualche foto sia a loro, e sia ai milanisti assiepati in Curva Sud.

Così come per le altre trasferte, mi metto d’accordo con altri laziali nelle mie stesse condizioni (non residenti nel Lazio e senza Tessera) e ci diamo appuntamento al posteggio destinato alla tifoseria ospite per poi decidere come muoverci.

Giunti sul posto, facciamo presente la nostra situazione agli steward posizionati davanti ai tornelli affinché ci facciano uscire dal parcheggio per poter raggiungere il nostro settore. La prima risposta che otteniamo è: “non è possibile che voi abbiate un biglietto di un altro settore”, per poi addirittura sentirci dire che “non esiste nessun 3° anello rosso nello stadio”!

Avendo compreso di avere a che fare con dei perfetti incompetenti, decidiamo di sottoporre lo stesso “quesito” agli agenti  presenti in zona, che, dopo aver dovuto precisare e dimostrare, per l’ennesima volta, di non essere residenti nel Lazio, e dopo un lungo conciliabolo tra di loro, stabiliscono che dobbiamo rimanere li dentro per raggiungere l’ingresso dello stadio insieme ai tifosi biancocelesti tesserati, per poi essere destinati, dall’interno dell’impianto sportivo, al 3° rosso.

Nell’attesa, piuttosto breve a dir la verità, che ci facciano entrare, cominciamo a scambiare qualche parola con gli altri tifosi presenti. Tra questi, ci sono anche due ragazzi provenienti dalla Svizzera che ci raccontano di come abbiano avuto delle grosse difficoltà per acquistare i tagliandi di questa partita visto che le agenzie autorizzate al rilascio dei ticket (per l’A.C. Milan sono le filiali delle banche facenti capo al Gruppo Intesa Sanpaolo), all’atto della vendita, pretendessero anche il codice fiscale, che nella loro nazione è del tutto inesistente. Per venire in possesso del tanto agognato tagliando, si sono quindi dovuti affidare a delle agenzie in Svizzera che hanno acquistato i biglietti per loro a più del doppio del costo reale!

Intanto gli steward e gli agenti delle forze dell’ordine cominciano a scortare il primo gruppo di laziali verso l’ingresso dello stadio, attraverso un percorso, delimitato da delle ringhiere di protezione, che circumnaviga lo stadio fino a giungere davanti ai tornelli d’ingresso. Facciamo parte anche noi di questo primo gruppo e quando arriviamo davanti ai tornelli ci stupiamo di scoprire che il percorso subisce una sorta di biforcazione: a sinistra l’ingresso per gli ospiti tesserati, a destra quello per gli ospiti non tesserati. Ci si chiede, a questo punto, ma se la trasferta era vietata per i non tesserati, come è possibile che siano stati predisposti due ingressi distinti e separati?

Ma le sorprese ovviamente non finiscono qui.

Decidiamo, logicamente, di dirigerci all’ingresso destinato ai non tesserati, facendo presente, ancora una volta, di avere i tagliandi per un settore specifico dello stadio, ovvero il 3° rosso. Dopo aver superato le accurate perquisizioni di rito, ci dicono di seguire il percorso delimitato davanti a noi. Ci incamminiamo e veniamo incanalati su per una delle interminabili torrette tipiche dello stadio San Siro. Alla nostra destra notiamo un’altra torretta dove i tifosi laziali tesserati si accingono a raggiungere il proprio settore.

Aumentiamo il passo, anche perché la curiosità di capire dove, in pratica, ci abbiano destinato e quale settore abbiano predisposto per i tifosi ospiti non tesserati è davvero tanta, e, dopo una lunga e faticosa scalata, ecco finalmente svelato il mistero: siamo al 3° anello verde, nel Settore Ospiti, insieme ai tifosi laziali che hanno sottoscritto la tessera del tifoso!!!

Aldilà delle specifiche motivazioni che hanno spinto gli organizzatori a comportarsi in questo modo, evidentemente per evitare problemi di ordine pubblico, lasciando che un gruppo di tifosi ospiti potesse venire a contatto con i tifosi locali, è indiscutibile che questo tipo di episodi denotano enormemente che il fallimentare progetto della Tessera del Tifoso risulta essere un’autentica pagliacciata, oltre ad essere uno strumento totalmente inutile e molto spesso controproducente, non solo per i tifosi, ma anche per chi dovrebbe garantire l’ordine pubblico all’interno degli impianti sportivi.

Dimenticavo: la partita si conclude 2 a 2, mentre sugli spalti i tifosi laziali presenti, circa 250, hanno cercato di farsi sentire a gran voce, incitando la propria squadra per tutti i novanta minuti e mostrando grande entusiasmo, anche al termine della partita e durante il tragitto per tornare al “parcheggio ospiti”, per il punto conquistato in quel di Milano. Dal canto loro i milanisti sono stati autori di una buona prova canora, galvanizzati anche dal pareggio ottenuto dalla loro squadra in rimonta. Da segnalare inoltre l’esposizione, in Curva Sud, di un alcuni striscioni interessanti. Il primo, contro il recente sciopero dei calciatori, recitava: “LEGA, GIOCATORI E FEDERAZIONE SENZA RISPETTO PER CHI HA VERA PASSIONE: VERGOGNA!”. Il secondo realizzato in ricordo di Gabriele Sandri, riportava la scritta “GABBO PRESENTE”. Il terzo, infine, recitava testualmente: “NESSUN INSEGNAMENTO, NESSUNA LEZIONE…L’ULTRAS NON PARLA, MA PENSA ALL’AZIONE!”.

Daniele Caroleo

 

FONTE : www.lapadovabene.it