Approfittando
della pausa che osserva la Serie A, in una decina di BOYS decidiamo di recarci a La Spezia
per fare visita ai nostri gemellati spezzini. Dopo l'incontro di due settimane prima,
torniamo al seguito delle Aquile.
Ci troviamo in Sede con un tiepido sole che riscalda la nostra partenza, niente a che
vedere, però, con il clima praticamente estivo che ci offrirà la Liguria, per una
stupenda giornata vissuta all'insegna dell'amicizia e del tifo. 1977, qualche bandierina
ed un Leone e via per la Cisa, alla volta del Picco dove, sotto la curva, ci attendono i
ragazzi degli Ultras.
Laccoglienza è stupenda come sempre. Un saluto a gente giovane e meno giovane, il
tempo di organizzarsi e via a mangiare un boccone. Il pranzo in trattoria cè
gentilmente offerto dagli US, simpatica occasione per scambiarsi opinioni e iniziare a
conoscere altri ragazzi. Essere Ultras significa anche rispettare i propri
"simili", perché tutti viviamo la settimana e le partite con lo stesso impeto,
perché ci accomuna lo stile di vita e il modo di ragionare. Similitudini capaci di
cimentare amicizie anche tra uomini di generazioni diverse.
Sono presenti anche tre ragazzi dei Fieri Fossato, gruppo della Doria, giunti a Spezia per
lamicizia che li lega alla tifoseria delle Aquile.
Entriamo in curva alla spicciolata, attacchiamo i nostri stendardi e sventoliamo.
La curva è piena e carica, pronta a sostenere gli aquilotti per una vittoria che
significherebbe il mantenimento del primato nel girone A. Nel settore sono presenti molti
ragazzi giovani, tutti attivi e intraprendenti. A differenza della nostra città, qui
essere Ultras è quasi una vocazione naturale: tanti giovani partecipano ai cori, li
lanciano autonomamente, si sbracciano, tutti sono coinvolti verso un unico obiettivo:
VINCERE! Chi non canta è guardato da tutti malamente, e ai lancia-cori bastano sempre
poche puntuali parole per far riprendere le canzoni. Ma spesso è proprio la curva a
proporle direttamente e il lanciacori segue quello che nasce spontaneamente.
La curva è molto compatta, con il settore centrale particolarmente attivo, e più di una
volta riesce a coinvolgere tutto lo stadio. Bellissimo l'ingresso in campo delle squadre
sulle note di "O Bella Spezia" (canzone popolare, vero e proprio inno dei
liguri), con bandiere e sciarpe al vento. Belli anche alcuni cori secchi, che si alternano
a canzoni dai testi piuttosto elaborati.
Lo Spezia, dopo le fasi iniziali in cui soffre la resistenza del Pavia, va in gol verso la
fine del primo tempo, con l'idolo di casa Max Guidetti. La ripresa conferma la
superiorità dei padroni di casi. Il Pavia, rimasto in 10, incassa altri 3 gol per la
festa generale del Picco.
Alla fine la squadra delle Aquile viene sotto la curva, per un meritato saluto.
Di fronte a noi circa 60 pavesi, piuttosto sparsi, che sventolano le loro bandiere per
tutta la partita. Causa il tifo della Ferrovia... non riusciamo però a sentirli.
A fine partita, dentro la curva, qualche divisa ci invita (gentilmente) ad uscire.
Tentativi falliti, causa latmosfera generale di festa.
Fuori dallo Stadio ci organizziamo per una saluto veloce ai ragazzi del Fronte del Porto.
Giungiamo nella loro sede, calda e accogliente, dove ad attenderci ci sono compagnia,
birre, farinata, pizza e un grandissimo senso daccoglienza e di sincera amicizia.
I ragazzi del FdP hanno un'età più bassa rispetto agli US, ma la volontà di esserci e
di sbattersi per lo Spezia traspare immediatamente.
Ringraziamo i fratelli spezzini per la squisita accoglienza e per la giornata vissuta
insieme, in una realtà fortemente legata alla propria terra ed ai propri colori. Sarebbe
bello contraccambiare degnamente la loro ospitalità. Invitiamo quindi tutti ragazzi della
Nord di PARMA a partecipare al prossimo incontro, in segno di rispetto e amicizia.
PARMA E SPEZIA: LOTTA DURA SENZA PAURA!
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