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Parma: Europei di calcio o del cemento?

26 - 12 - 2009

Parma è una delle 12 città individuate dalla Figc (Federazione Italiana Giuoco Calcio) per ospitare alcune gare degli Europei di calcio del 2016, qualora l'Italia se ne aggiudicasse l'organizzazione. Le altre candidate, al momento, sono: la Turchia, la Francia, la Norvegia e la Svezia (insieme).
L'Europeo di calcio di Austria e Svizzera 2008, l'ultimo giocato, è durato 22 giorni, ha contato 31 partite e si è svolto in 8 stadi. In media ogni stadio ha ospitato quasi 4 partite.
I media e i politici locali hanno dato molto risalto alla possibilità di ospitare alcune partite dell'Europeo 2016 a Parma. Ma disputare circa 4 partite degli Europei di calcio a Parma sarebbe così importante per la nostra città? Partite come Svizzera-Repubblica Ceca, Portogallo-Turchia, Austria-Croazia, ecc. (tanto per citarne qualcuna dell'ultimo Europeo), non sembrano offrire un particolare coinvolgimento a noi parmigiani. Detto questo, l'ospitare gli Europei potrebbe essere un'opportunità di sviluppo e di promozione della città, purché la speculazione e la cementificazione non prevalgano sugli interessi collettivi. Per intenderci: anche i Mondiali di Italia 1990 sarebbero potuti servire a promuovere e sviluppare il nostro Paese, invece servirono prevalentemente a finanziare opere inutili e a sperperare denaro pubblico, per far arricchire imprenditori e politici parassiti. Tutto questo non va bene. A sentir speculatori e politici parlare di "Europa" non riusciamo a star tranquilli, è l'esperienza. Ricordiamo quando, con la scusa dell'Europa e dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), ci dissero che avrebbero trasformato e arricchito la città (sic!). Unico risultato: Parma ha perso gli storici impianti del baseball e del rugby, che sorgevano in viale Piacenza. Sicuramente qualcuno ci ha guadagnato, ma non certo la città.
Ospitare circa 4 partite degli Europei di calcio potrebbe servire a migliorare ulteriormente il Tardini, lo stadio locale, che di partite del Parma (la squadra della nostra città) ne ospita molte di più ogni anno, tutti gli anni. Lo stadio di Parma, infatti, serve e deve servire ai parmigiani. Proporre di realizzare un nuovo stadio, o di trasformare quello attuale in qualcosa di sostanzialmente diverso, con la scusa di dover disputare circa 4 partite (manco si sa di chi) non è solo ridicolo, è offensivo per l'intelligenza e scellerato nei confronti della città. Difficile poi capire cosa potrebbe offrire di più, del Tardini, uno stadio a Baganzola (che sia la nuova piccola Versailles?), o uno stadio con strutture che con lo sport non hanno niente a che fare. Che a Parma ci sia penuria di centri commerciali per cui è necessario facilitarne la costruzione di nuovi? La verità è palese: ogni giorno si inventano nuove scuse per cercare di finanziare, con soldi pubblici, cementificatori e speculatori. I media locali (giornali e tv), nella cui proprietà figurano proprio tali cementificatori e speculatori, stanno martellando da tempo la città con un'intensa propaganda mistificatrice ed interessata. Un'opera di convincimento che conta anche su politici in carriera, autorità, politici trombati in cerca di nuova notorietà, ed opinionisti da operetta. Le tesi per giustificare la speculazione sono molteplici, curiose, e inevitabilmente contraddittorie. Un giorno si parla di Tardini sottodimensionato, il giorno dopo di Tardini sovradimensionato. Un giorno si parla del problema di giocare al sabato, il giorno dopo di giocare alla domenica. La soluzione è sempre quella di andare a Baganzola, o altrimenti di costruire attività commerciali e privatizzare l'area Tardini. La soluzione va comunque sempre nella stessa direzione: un business di pochi a danno della comunità.
Noi BOYS siamo favorevoli a tutte le migliorie possibili per lo stadio Tardini, ma preservandone la natura: comunitaria e sportiva. Lo stadio Tardini è nuovo (è stato rifatto meno di 20 anni fa!) e necessita innanzitutto di manutenzione, quella che troppo spesso non gli si fa (che sia per farlo andare in malora?). Premesso che non esiste certo un'emergenza pioggia, dotare i distinti di una copertura definitiva sarebbe positivo, così come coprire le Curve, purché queste rimangano sostanzialmente ciò che sono: liberi settori popolari. Chi con la scusa dello "sport" e della "Europa" vuole mettere le mani su aree pubbliche, tirar su condomini, centri commerciali, alberghi, ristoranti e gettare altro cemento sulle nostre campagne (il tutto con finanziamenti pubblici), va respinto. I privati che vogliono investire lo facciano con i propri soldi, e senza derubare la comunità dei suoi spazi, delle sue proprietà, dei suoi simboli, della sua storia e delle sue tradizioni.

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