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Speciale: No alla Tessera del tifoso

Coordinamento di Parma: No alla Tessera. Anzi sì!

17 - 09 - 2009

Dopo averla contestata pubblicamente, appena Maroni ne aveva chiesto l'applicazione, avevamo notato una brusca frenata. I rappresentati del Centro, presenti alla nostra Conferenza del 3 settembre, avevano preferito non intervenire, neppure per ripetere le stesse cose che avevano già dichiarato ai media. Un comportamento che ci aveva fatto pensare; così come il fatto che il comunicato della Fissc (la Federazione Italiana Sostenitori Squadre di Calcio - di cui il Coordinamento di Parma fa parte) critico verso la Tessera (e in particolare l'art. 9 della Legge Amato) non avesse trovato diffusione; così come il fatto che il Centro, proprio il 15 settembre, avesse organizzato un dibattito sulla Tessera del Tifoso con unico interlocutore: il Questore.
Prendiamo atto del loro "ripensamento". Ci chiediamo però a cosa sia dovuto, anche alla luce delle loro dichiarazioni pubbliche. Addirittura: Paolo Medioli (ex presidente e politico, oggi consigliere del Centro), sminuendo l'azione di chi ha sollevato questioni di legalità e costituzionalità - per altro evidenziate da più parti (anche da un rappresentate della Digos locale in tv, in riferimento all'art. 9 della Legge Amato) - ha parlato della Tessera come un "vantaggio" per i tifosi.
Innanzitutto è strano sentirli parlare, dopo che sono rimasti in silenzio su tante tematiche, ad esempio: il caro-biglietti, le code alle biglietterie, i problemi nell'acquisto dei tagliandi, le opere che interessano il Tardini, il tentativo di trasferire lo stadio, i diritti dei tifosi, ecc. Tutti argomenti piuttosto "scomodi", visto che per difendere i diritti dei tifosi e della città è spesso necessario criticare i potenti. E infatti li abbiamo sempre dovuti affrontare noi, da soli, con tutto quello che ne consegue. Così come è strano sentir definire la Tessera un "vantaggio" per i tifosi, visto che aumenta la spesa e la burocrazia a carico degli stessi (è stata fatta e pensata apposta), diminuendo diritti e garanzie (per tutti coloro che desidereranno entrare in uno stadio). Ma la cosa più strana è che tali affermazioni arrivano da chi dovrebbe rappresentare i tifosi, e i loro interessi. Forse l'ipocrisia è proprio qui, nel fingersi ciò che non si è.
Forse è più conveniente dire SI alla Tessera del Tifoso. Dire SI alla Questura. Dire SI a Maroni. Dire SI alla politica, dire SI a chi vuole sbarazzarsi dell'opposizione per costruire un nuovo stadio. Dire sempre SI a chi conta, indipendentemente da ciò che propone o impone.
Ovviamente ognuno è libero di fare ciò che crede, anche di rinunciare alla propria dignità. Noi, con tutti i nostri limiti, crediamo invece si debba avere la forza di fare le cose giuste, anche e soprattutto quando è difficile, rischioso e talvolta penalizzante. Probabilmente non faremo mai carriera, non avremo mai dei soldi, non faremo mai i politicanti, non entreremo mai nei salotti che contano, e magari ci daranno pure delle diffide, ma abbiamo altre ambizioni e altri valori. E non li venderemo. I trenta denari? Dateli ad altri, perché noi non tradiremo mai i nostri AMICI, la nostra FEDE e la nostra COMUNITA'.

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