BOYS PARMA 1977

Ultras Liberi

Servizi Rss Ultras Liberi
Ultras Liberi
Motore di Ricerca di Ultras Liberi

Stato, media e ultras: tolleranza mille e tolleranza zero

28 - 09 - 2008

Nei giorni scorsi su "Magazine" è uscito un articolo di Pietro Calabrese, intitolato "Tolleranza mille". Il titolo, visto il momento contingente, può far pensare al "lodo Alfano" (ovvero: la totale immunità per le alte cariche dello Stato), al "processo Sandri" (dove l'omicida - un agente di polizia - è sempre in libertà e non è mai stato carcerato), al "caso Raciti" (la cui perizia dei Ris ha inficiato la "verità" più comoda al regime, quella sui cui - in cinque giorni - si costruì un decreto-legge e tanta repressione), al "fallimento Alitalia" (patrimonio nazionale devastato da interessi particolari, nella totale impunità dei responsabili), oppure, per rimanere in tema di sport, di "Calciopoli" (dove nessuno è finito in galera e la giustizia sportiva ha fatto sconti a tutti). Sbagliato. Nell'articolo di Pietro Calabrese non si parla di potenti (se non per lodare, indistintamente, tre ministri dell'Interno) si parla di ultras.
La tesi di Calabrese è che gli ultras godrebbero di impunità, perché nessuno applicherebbe realmente le leggi (quelle che, in materia, lo stesso giornalista definisce "tra le più severe al mondo"). Addirittura, secondo Calabrese, gli ultras "Rischiano, al massimo, di non andare allo stadio per qualche domenica. Ammesso che qualcuno li controlli veramente". Insomma: o non sa o fa finta di non sapere. Ad esempio: che per essere diffidati (condannati senza processo) bastano semplici indizi, che la durata della diffida va da uno a cinque anni ed è spesso accompagnata dall'obbligo di firma (ovvero: l'obbligo di andare in questura a firmare) e che chi contravviene a tali disposizioni può essere arrestato, giudicato per direttissima e condannato alla reclusione. Calabrese forse non sa, o fa finta di non sapere, che troppo spesso gli ultras assolti in tribunale, a causa delle lunghezze dei processi, finiscono per scontare per intero delle diffide che si rivelano inique. Calabrese forse non sa, o fa finta di non sapere, che mentre gli scontri tra tifosi allo stadio continuano a diminuire, diffide e arresti continuano ad aumentare. Calabrese forse non sa, o fa finta di non sapere, che nel Paese delle mille impunità ci sono ultras finiti in galera per aver fatto scritte sui muri, per aver rotto un vetro, per aver acceso un fumogeno. Calabrese forse non sa, o fa finta di non sapere, che le norme anti-tifo e anti-ultras sono state tutte realmente applicate: dalla schedatura preventiva (biglietti nominativi) ai tornelli, dagli steward ai metal detector, dalla videosorveglianza alla flagranza differita, dalla chiusura delle Curve alle limitazioni al diritto di trasferta.
Calabrese, nel tentativo di mostrarsi competente in materia, ha iniziato il suo articolo presentando le proprie credenziali: "Ho diretto per tre anni La Gazzetta dello Sport, vale a dire il quotidiano sportivo più letto e ammirato al mondo".
Calabrese non sa, o fa finta di non sapere. Ma un giornalista che scrive riguardo a cose che non sa, o che fa finta di non sapere, fa solo disinformazione. Visto che ama la tolleranza zero... la applichi pure. Magari a partire da sé stesso.

BOYS PARMA 1977

Curva Nord Matteo Bagnaresi Rispetto per noi che ci siamo Ultras Liberi Minoranza Rumorosa Diffidati BOYS