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No ai torpedoni ultras! Dicevano
Ma che è una cazzata lo ha capito anche la Questura

29 - 09 - 2007

Ultras è aggregazione. In trasferta tutti insieme Tre giorni dopo la morte dell'ispettore capo Raciti, ancor prima di sapere come si erano svolti i fatti (la verità è ancora ignota dopo quasi 8 mesi), si tenne un vertice a Palazzo Chigi. Erano presenti il sottosegretario Enrico Letta, il ministro dell'Interno Giuliano Amato, il ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport Giovanna Melandri, il presidente del Coni Gianni Petrucci e il commissario straordinario della Figc Luca Pancalli.
Alla fine del vertice, senza conoscere i fatti e senza conoscere il mondo ultras, avevano già ben chiaro cosa fare. Tant'è che ai giornalisti presentarono in anteprima alcune "idee", molte delle quali vennero poi concretizzate nella prima stesura del decreto Melandri-Amato (varato due giorni dopo), alcune vennero successivamente aggiunte al Senato, altre ancora: sono l'attuale cavallo di battaglia del sistema politico-economico-calcistico (soprattutto: privatizzare gli impianti e costruire strutture commerciali).
Tra le tante "idee" c'era anche quella di dire "Stop alle trasferte organizzate".
Riportiamo fedelmente quello che apparve su molti mass media entusiasti:

TRASFERTE PIÙ CONTROLLATE, NO BLOCCHI BIGLIETTI: sarà vietato alla società ospitante di cedere a quella ospitata blocchi di biglietti per la vendita. I tifosi che vorranno andare in trasferta dovranno comprare singolarmente, e nominativamente, i tagliandi. In sostanza, niente più torpedoni di ultras.

Dopo sole 48 ore questa "idea" (insieme a tante altre), era già concretizzata in legge, all'interno del decreto Amato-Melandri. Un'idea (e una legge) che noi avversammo immediatamente, perché siamo ultras, perché amiamo seguire la nostra squadra anche in trasferta, perché sapevamo i disagi che avrebbe comportato (riducendo ancora il numero di tifosi al seguito e favorendo le tv a pagamento), perché la sua applicazione, volta a disgregare i gruppi, avrebbe favorito gli scontri.
Denunciammo tutto questo fin da subito, anche se era un periodo particolarmente scomodo. La nostra tesi (la disgregazione dei gruppi favorisce la violenza) è però oggi indirettamente confermata anche da chi ha responsabilità di ordine pubblico.

Tratto da "Stadio" del 26-09-07, all'interno dell'articolo "Il primo grande pienone".
"Prefettura e Questura di Firenze ancora ieri pomeriggio hanno riunito i loro massimi rappresentanti intorno ad un tavolo per definire nel dettaglio tutte le misure atte a prevenire qualsiasi forma di violenza dentro e fuori lo stadio. E' stato reiterato l'invito ai tifosi della Roma a non presentarsi al "Franchi" sprovvisti di biglietto, così come è stato sconsigliato l'uso di auto private e treni in favore dei pullman organizzati".

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