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Ultras pescaresi diffidati per aver bruciato una bandiera

30 - 09 - 2006

Il furto di una bandiera - così come quello di uno striscione - per logiche Ultras, stando ad alcune sentenze del passato, non è reato. In quanto: "Perché si possa configurare il reato di furto è necessario che vi sia un profitto patrimoniale". Così sentenziò, in merito, il pretore Giorgio Lucenti, di Reggio Emilia, nel 1994.
La Digos, a settembre 2006, incurante dei precedenti legali, ha denunciato alcuni Ultras pescaresi, responsabili del furto e della distruzione di una bandiera nemica, addirittura per ricettazione. Il reato di ricettazione, però, si fonda su un illecito profitto, che in questo caso non c'è stato. Tant'è che la "refurtiva" (la bandiera) non è stata né occultata né venduta, bensì: pubblicamente bruciata. Quindi: il furto c'è stato ma, nella fattispecie, non costituisce reato; la ricettazione non è mai avvenuta.
Gli Ultras pescaresi, quindi, non hanno commesso azioni penalmente illecite. Eppure sono già stati condannati a mezzo diffida, senza che nessuno li abbia mai processati.
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Tratto da "Ansa" del 23-09-2006

Pescara, 22 Settembre - Due ultras del Pescara sono stati denunciati dalla Digos per reati che vanno dalla ricettazione al danneggiamento seguito da incendio. L'episodio è avvenuto durante l'incontro di calcio disputato lo scorso 9 settembre allo stadio "Adriatico" fra Pescara e Bologna, valido per la prima giornata del campionato di serie B, in cui gli ultras pescaresi hanno sottratto e bruciato una grossa bandiera appartenente ai bolognesi. Lo ha reso noto la Polizia di Pescara. Ai due tifosi verrà vietato l'accesso ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive.

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