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Calcio è impunità, per tutti tranne gli Ultras

17 - 09 - 2006

Per oggi avevamo pronta anche una coreografia, l'occasione sarebbe stata ghiotta, ma per la prima di campionato preferiamo dare un segnale forte, continuando sulla linea portata avanti nelle prime amichevoli. Complice il silenzio dei media, sembra passato tantissimo tempo da Calciopoli. In realtà, appena tre mesi fa', il quadro disegnato dalle intercettazioni era sconvolgente. La giustizia italiana, nonostante questo, si è piegata ai poteri forti ed alle regole del denaro e delle lobby, sbugiardando le prime pene inflitte. Chi è responsabile d'aver rovinato il calcio italiano e d'aver truffato milioni di sportivi è stato "costretto" al pagamento di una semplice multa. Le società, anche se in responsabilità oggettiva, sono state letteralmente graziate. Di più: il rinnovamento sperato non c'è stato e non ci sarà, in Lega ha preso posto Matarrese, che ha esordito screditando il lavoro del Commissario Figc.
Abbiamo seguito le strenue difese di Della Valle, Galliani, Carraro, De Santis, Giraudo, Moggi e compagnia. Personaggi che, nonostante le indiscutibili prove di colpevolezza, hanno cercato di farsi passare per vittime. E qualcuno gli ha dato corda, minimizzando le loro colpe sui media, dandogli spazio in tv. Mediante appelli, camere di conciliazione, arbitrati vari, TAR, una stampa accomodante, un branco di giudici asserviti al potere, politici e magistrati loro alleati, hanno evitato la Legge. Quella che, teoricamente, dovrebbe essere "uguale per tutti". Per noi Ultras è l'ennesima beffa. Un Ultras viene diffidato se accende un fumogeno, se canta contro le forze dell'ordine, se fa "uh-uh", se non occupa il posto indicato sul biglietto nominale, se espone striscioni di protesta, per esempio contro Matarrese.
Da una parte il massimo rigore (mediante, addirittura, l'applicazioni di leggi anticostituzionali), dall'altra la possibilità di farla franca, indipendentemente dalla gravità del crimine commesso. Per gli Ultras s'inventano leggi speciali, per i potenti si cercano tutte le scappatoie (legali ed illegali).
Così, mentre qualche criminale è ospite della tv di Stato, qualche Ultras va in questura a firmare, ogni volta che gioca la squadra del cuore. Un esempio; il PARMA, giovedì, ha giocato in Russia per la Coppa Uefa. Il Gruppo, visti i prezzi inaccessibili per questa trasferta estera, non ha potuto recarsi a più di 1.000 chilometri da Mosca. Ciononostante i Diffidati sono dovuti andare a firmare in questura, due volte nel giro di un'ora. Come se, dopo la prima firma, potessero raggiungere in qualche modo Kazan per veder finire la partita. Cosa possibile solo con una macchina del tempo.
La protesta di oggi evidenza i due pesi e due misure della giustizia italiana, inflessibile e autoritaria con gli Ultras, arrendevole con i potenti.
Come Gruppo ci siamo confrontati più volte sulle modalità e sui contenuti di questa protesta. Ne è uscita una pesante critica all'indirizzo di tutto il sistema, senza farci condizionare dall'antipatia per talune squadre coinvolte nello scandalo di Calciopoli 2006. Indipendentemente da chi è risultato colpevole in quest'occasione: è il sistema che va rivoluzionato. Per oggi avremmo potuto ideare striscioni contro il Milan (con cui giochiamo) o, in generale, contro tutte le società implicate nell'ultimo scandalo. E' facile cadere nell'ipocrisia ma noi abbiamo voluto evitarlo. E proprio perché non siamo degli ipocriti non ci dimentichiamo che il PARMA fu salvato da una legge dello Stato, sicuramente utile, ma la cui applicazione nel mondo del calcio vìolò la giustizia sportiva.
A parte tutto: preferiamo abbracciare una logica che non metta i tifosi gli uni contro gli altri, a causa delle colpe dei propri dirigenti. Questo anche se molti Ultras hanno manifestato a favore delle rispettive società, dimostrando, a nostro avviso, scarsa mentalità. A volte il silenzio è simbolo di dignità. Lotte di bassa lega tra gli stessi tifosi, per determinare qual'è la società meno disonesta, fanno perdere di vista i problemi reali. Gli Ultras, proprio perché amano i propri colori, dovrebbero essere i primi a contrastare l'operato di chi li ha insozzati con operazioni antisportive e criminali. Gli Ultras, proprio perché conoscono la legge, dovrebbero battersi affinché sia uguale per tutti, senza chiedere privilegi per i potenti corrotti.
Per ridare dignità al calcio va cambiata la sua logica di gestione. Ci vogliono scelte coraggiose e dure contro chi lo ha distrutto, una rivoluzione nel sistema calcio. E questa rivoluzione possono farla solo gli Ultras.
Vogliamo "piazza pulita", non solo dei personaggi, ma anche dei comportamenti e delle logiche alla base del sistema. Diciamolo chiaro noi tifosi, se nessuno ha il coraggio. Ditelo forte, urlatelo senza paura, non abbiate pietà. Offendiamo quei figli di puttana, quegli intoccabili. Facciamo sentire a Galliani, probabilmente in tribuna, la nostra rabbia. E siate orgogliosi della vostra rabbia, che vi tiene vivi e non incollati alla TV. Questi personaggi hanno distrutto il calcio e con i loro accordi sottobanco hanno preso in giro milioni di persone. Vanno sbattuti in galera e vanno radiati a vita da qualsiasi incarico, sia nel mondo del calcio, sia nel mondo industriale. Nessuno ha il coraggio di dire le cose come stanno, solo gli Ultras lo fanno.
IN GALERA TUTTI I COLPEVOLI DI CALCIOPOLI!

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