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Juventus-Milan e Controcampo - Curva Sud Milano

27 - 12 - 2008

Il comunicato che segue, firmato Curva Sud Milano, è stato diffuso dagli ultras milanisti nei giorni successivi al 14 dicembre 2008 (giorno di Juventus-Milan) e distribuito al Meazza nel prepartita di Milan-Udinese del 21 dicembre.

In relazione ai fatti avvenuti in occasione di Juventus-Milan

Ci sembra doveroso spiegare le motivazioni che ci hanno portato a manifestare il nostro dissenso per quanto accaduto, con l'entrata in diretta durante la nota trasmissione "controcampo" di domenica sera, per una pacifica e colorata manifestazione fatta esclusivamente con cori e sciarpe di noi ragazzi appartenenti alla Curva Sud di Milano.

Premessa: in questa stagione la società A.C. Milan ha fatto obbligo (seguendo il dettame del decreto legge sulla sicurezza degli stadi), per i tifosi che intendono seguire le partite del Milan di procurarsi la così comunemente denominata -carta del tifoso- strumento essenziale per poter esercitare il diritto non di prelazione ma semplicemente di acquisto. Tutti noi che seguiamo abitualmente il Milan ne siamo ovviamente forniti, purtroppo però a differenza di quanto si potrebbe credere questa carta NON tutela in nessuna maniera i tifosi che come Noi seguono costantemente il Milan sia in casa che in trasferta.

La motivazione è semplice quanto assurda, la società che organizza l'evento sportivo e cioè la società di casa non è tenuta ad accordarsi con la società ospite sulla metodologia di assegnazione dei tagliandi per permettere ai tifosi ospiti di assistere alla partita. Và da sé che non essendoci nessun tipo di regola generale ogni società ospitante sceglie il mezzo a lei più congegnale per la distribuzione dei biglietti alla tifoseria ospite, ci ritroviamo quindi di volta in volta a dover andare presso la Milan Point, in banca, in tabaccheria ecc... Con evidenti disagi organizzativi per tutti quelli che come noi seguono il Milan.

Il tutto poi è sempre vincolato al placet del questore della città ospitante e dai famosi signori che compongono "l'osservatorio" che, ben più di una volta, hanno manifestato palesi lacune sulla conoscenza e la metodologia da applicare per permettere l'organizzazione delle trasferte ai tifosi rei solamente di amare troppo la propria squadra, non volendosi piegare alla logica della poltrona davanti alla tv a pagamento. In aggiunta per chi che come noi, ha una squadra seguita da milioni di tifosi se da una parte non può che farci piacere, dall'altra (per i milanesi stessi), è del tutto evidente la forte penalizzazione nel caso di un errata distribuzione dei tagliandi messa a disposizione dei tifosi ospiti, infatti andrebbe riservata almeno una quota di questi biglietti, agli Ultras o i gruppi di Milan club organizzati di Milano e provincia e specifichiamo per poi non essere "volutamente fraintesi", Ultras e Milan club residenti a Milano e provincia con paritetici diritti e non quindi agli Ultras và riservata una quota a parte rispetto ai Milan club di Milano e provincia!

Spiegata sommariamente l'assurda condizione in cui ci troviamo, la Società Juventus mette in vendita i tagliandi per i tifosi ospiti in maniera paritetica su tutto il territorio nazionale e solo un giorno prima! Và da sé che alla fine non Milano ma addirittura l'intera Lombardia risulti essere tra le regioni che riuscirà ad acquisire meno tagliandi.

Nonostante questo decidiamo di organizzare la trasferta lo stesso, anche in virtù del fatto che, veniamo a conoscenza della possibilità di acquisire in loco i tagliandi per i ragazzi che non erano riusciti a procurarseli "in tempo". Quindi non partiamo sprovvisti di biglietto sapendo di non poterli poi acquistare ma l'esatto contrario.

Arrivati alla barriera di Torino, nonostante avessimo ampiamente dimostrato agli agenti preposti al controllo dei tifosi che eravamo in grado di poter procedere al regolare acquisto del tagliando perché muniti sia del denaro necessario (ovviamente), che della tessera del tifoso, dopo più di 3 ore ci dicono che non sarebbe comunque stato per noi possibile procedere oltre e cioè verso lo stadio per un non precisato ordine imposto, giocato su uno scarica barile generale, tra questura di Torino, di Roma, l'Osservatorio ecc...

Nessuno può vietare ad un cittadino italiano di percorrere il proprio territorio nazionale salvo gravi motivi che potrebbero far insorgere problemi di ordine pubblico. Però questa ordinanza non risultava emanata nè dal questore o nè dal Ministero degli interni.

Nel tornare indietro noi ragazzi della Curva Sud abbiamo deciso di inscenare una protesta pacifica per l'assurdo comportamento che ormai da troppo tempo stiamo subendo noi e tutte le tifoserie organizzate, veri e propri soprusi che ledono il principio fondamentale di ogni democrazia e cioè: la Libertà!

Presentati di sorpresa durante la trasmissione, abbiamo per qualche secondo intonato un coro: "Dove sono i nostri biglietti?" Il conduttore e giornalista Alberto Brandi dopo averci redarguito dicendoci che non era questa la maniera di manifestare (perché non era ovviamente stata concordata), durante lo stacco pubblicitario mandato apposta per capire cosa stesse succedendo, constatata la nostra intenzione di chiedere una sensibilizzazione sul problema delle tifoserie organizzate, si è detto disponibile ad incontraci per riuscire a creare un momento di discussione e di approfondimento di questa tematica.

Di questo ovviamente lo ringraziamo anche perché ha poi ribadito pubblicamente a trasmissione ripresa, che non vi è stata né nei toni né nei modi un comportamento minaccioso o violento.

Attendiamo dal dott. Brandi quanto prima una convocazione per poter dare voce a milioni di tifosi che, come noi settimanalmente, vivono questa assurdità creata solo per poter disincentivare la parte sana del calcio che siamo noi tifosi. Vogliono disincentivare la frequentazione dello stadio, dei tifosi ospiti per obbligarli a vivere lo spettacolo in maniera passiva davanti alla televisione, tradendo quella passione che ci lega e ci fa vivere sempre al fianco della nostra squadra del cuore.

Voi ci volete seduti comodamente in poltrona, davanti ad una tv a pagamento, abbandonando la sua genuina origine di realtà sociale, aggregativa e popolare che è il fenomeno della tifoseria organizzata l'unica ancora libera dai condizionamenti e base di spontanea aggregazione sociale specialmente giovanile.

Consentiteci di dire a questi "Signori": NON CI AVRETE MAI COME VOLETE VOI!

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