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Speciale: Il modello inglese

Il modello inglese? La Premiership in saldo

01 - 08 - 2007

Tratto da "Gazzetta dello Sport.it" del 01-08-2007

Il caro-prezzi aveva messo in fuga dagli stadi i tifosi, i club sono corsi ai ripari con "tagli" sostanziosi: il record è il -39% del Wigan. Invariati i prezzi per Chelsea e Arsenal: le loro tessere sono le più care ma anche le più richieste

LONDRA (Inghilterra), 1 agosto 2007 - Hanno vinto i tifosi. La crescente fuga dagli stadi causa aumenti folli dei biglietti (con un incremento del 600% dal 1989) ha, infatti, costretto la Premier League a congelare o addirittura tagliare i prezzi degli abbonamenti di quest'anno. Analizzando la tabella pubblicata dal Daily Star, che compara i prezzi minimi e massimi dei "season tickets" della scorsa stagione con quelli di quest'anno, sono 12 (su 20) i club che hanno deciso di assecondare le richieste dei fan: 8 di loro (compresi Arsenal, Chelsea e Manchester City) hanno lasciato i prezzi uguali a quelli del campionato 2006-2007, mentre 4 li hanno diminuiti, con ribassi anche considerevoli (il record spetta al Wigan, con una riduzione del 39%). Il resto delle società (fra cui Liverpool e Manchester) ha, invece, scelto la strada contraria, facendo lievitare i costi degli ingressi annuali fra il 3 e il 19%.
I MENO - Come detto, il Wigan è il club che più ha preso a cuore la richiesta dei tifosi di un taglio drastico dei prezzi, stabilendo una cifra unica per tutti gli abbonamenti: ovvero, 250 sterline, che rappresenta più del 39% in meno di quanto si pagava lo scorso anno, quando si andava dalle 340 alle 410 sterline per un biglietto annuale, a seconda del posto. Una scelta che Matt McCann, un rappresentante del club, ha così motivato allo Star: "I fan ci hanno spiegato che non venivano allo stadio per via dei prezzi elevati e poi non riuscivano a capire perché dovevano spendere dei soldi per un match quando potevano andare al pub e vederselo gratis". Da qui, l'idea del sostanzioso sconto. Al secondo posto si piazza, invece, il Blackburn, che ha ridotto i biglietti del 33%, quindi il Bolton, con oltre il 10% di ribasso e l'Aston Villa (-5%).
UGUALI - Quest'anno, i giganti londinesi di Arsenal e Chelsea hanno lasciato i prezzi invariati, sebbene i loro abbonamenti siano i più cari di tutta la Premier, visto che per una stagione all'Emirates Stadium si spendono fra le 885 e le 1825 sterline, mentre a Stanford Bridge si va dalle 530 alle 1150 sterline. Grazie a questa politica di contenimento dei costi, però, l'Arsenal ha polverizzato i 31.000 abbonamenti stagionali e ci sono altre 20.000 richieste in lista d'attesa. Stessa sorte pure per il Chelsea, che ha già registrato il "tutto esaurito". Di questo gruppo fanno parte anche Birmingham, Derby County, Everton, Manchester City, Middlesbrough e Reading.
I PIU' - Oltre a Liverpool (+6%, con prezzi compresi fra le 650 e le 700 sterline) e Manchester (+13% e abbonamenti fra le 475 e le 836 sterline, con una previsione di circa 6.000 abbonamenti non rinnovati), gli altri aumenti hanno riguardato il Newcastle (+4%, con biglietti stagionali fra le 380 e le 970 sterline), il Portsmouth (+12,5% e un "range" di spesa fra le 585 e le 745 sterline), il Tottenham (+ 3% e prezzi compresi fra le 509 e le 1550 sterline) e il West Ham (+ 7% e abbonamenti da 595 a 850 sterline). L'incremento più alto è stato, però, del Sunderland, con un +19% che rappresenta un aumento quattro volte superiore al tasso d'inflazione (eppure, sono già 30.000 i tifosi abbonati), mentre il Fulham ha optato per una via di mezzo, diminuendo il costo degli abbonamenti più economici (da 499 a 299 sterline) ma alzando quello per i posti più belli (da 699 a 749 sterline).

Simona Marchetti

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