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Avanti Ultras, alziamo la voce

04 - 06 - 2007

Tratto da "Sport People" del 13-05-2007.

Sono passati tre mesi dai fatti di Catania-Palermo ed in questo periodo ne abbiamo viste, o meglio subite, di tutti i tipi.
Nel segno di un'unità di intenti che manca, invece e purtroppo, per risolvere problemi ben più gravi del nostro Paese, il mondo politico ha prodotto in men che non si dica decreti prima e leggi poi che - eppure ci sembrava difficile immaginare potesse accadere - sono ancora più restrittivi dei de-cretini Pisanu e precedenti. Si tratta, come abbiamo già detto su queste pagine, di leggi assurde ed antidemocratiche che individuano una nuova categoria di cittadini, gli ultras appunto, ai quali non sono garantiti quei diritti alla base della Costituzione italiana. Non solo: si tratta di leggi che non danno risposte vere e definitive rispetto alle peggiori degenerazioni del teppismo da stadio e che, anzi, favoriranno le imprese dei soliti infami, più o meno cani sciolti, che si fanno forti in venti contro uno o con la lama in tasca. Provvedimenti, dunque, che temiamo non saranno in grado di impedire nuove tragedie (si pensi agli accoltellati di Roma-Manchester) ma che intanto stanno uccidendo il mondo del tifo organizzato, in nome di una caccia alle streghe basata su stereotipi, pregiudizi e, lasciatecelo dire, ignoranza e malafede.
Triste notare che per impedire lo stillicidio di morti sul lavoro che è salito alla ribalta delle cronache in questi stessi mesi nessuno, al di là delle solite dichiarazioni di rito, abbia agito con la stessa tempestività con cui si è intervenuti per stroncare la "barbarie del calcio" dopo la morte (i cui contorni continuano a restare nebulosi, e non per caso) del povero Raciti.
Assurdo prendere atto che quello stesso Stato di Diritto che garantisce garanzia di difesa e presunzione di innocenza all'imputato del peggiore crimine (si veda ad esempio il recente caso di pedofilia nel Lazio), non solo nega tutto ciò per i "reati da stadio" ma addirittura punisce le "possibili intenzioni" a delinquere.
Così oggi entrando in uno stadio si è più più controllati che non entrando in una banca e, sotto dettatura di un fantomatico Osservatorio dai poteri spropositati, ormai quasi tutto è vietato: bandiere, striscioni, megafoni... a meno che ti pieghi alle loro imposizioni (che tecnicamente si chiamano autorizzazioni) ed allora ti viene dato qualche contentino.
Di più: capita spesso che il solerte funzionario di turno si prenda la libertà di scrivere all'istante nuove leggi e quindi venga impedito l'ingresso di una maglietta o di una sciarpa, che venga denunciato chi espone uno striscione che riporta un articolo della Costituzione.
Insomma il pensiero diverso è sgradito, vietato, represso, sanzionato.
Abbiamo provato, come altri, a fare capire l'assurdità di queste norme, ci hanno praticamente riso in faccia dicendo che esageravamo.
Riproviamo allora tutti insieme a spiattellare in faccia a Lorsignori le ignominie che derivano da questo legiferare ottuso.
Chiediamo quindi a tutti i nostri lettori, singoli ultras o gruppi organizzati si segnalarci all'indirizzo librobianco@sportpeople.net le cose più assurde e/o ingiuste che hanno subito dall'entrata in vigore delle nuove leggi. L'intenzione, appunto, è quella di scrivere un cosiddetto "libro bianco" sull'argomento, mettendolo poi a disposizione di tutti per denunciare i soprusi e gli abusi che domenicalmente, in nome dell'ordine e della legalità s'intenda, subiamo.
E se non ci ascolteranno nemmeno stavolta a Roma, chissà che non si possa puntare più in alto: recentemente l'Europa ci ha regalato delle belle soddisfazioni. SCRIVETE, SCRIVETE, SCRIVETE, oppure fateci un disegno... si sa gli ultras sono dei poveri ignoranti...

Lele Vigano

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