BOYS PARMA 1977

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Curve & tifosi: e il tifo dov'è?

03 - 04 - 2007

Tratto da "Goal.com" del 02-04-2007.

Prima giornata "al completo" per il nuovo decreto antiviolenza.
Stadi irriconoscibili.

Irreale. Aggettivo migliore, per descrivere la domenica vissuta negli stadi italiani, non si poteva trovare. Il weekend era di quelli da monitorare con particolare attenzione: per il nuovo decreto antiviolenza sarebbe stato l'esordio "al completo". Non solo tornelli o aree di prefiltraggio, quindi, ma anche il divieto per striscioni, megafoni, microfoni et similia. Tutto il materiale da tifo, in pratica, reputato pericoloso da chi di dovere. L'effetto è stato, perdonateci la ripetitività, irreale. Il timore di tanti si è trasformato in triste realtà.
Sono state molte le tifoserie che a malincuore, come già successo nelle ultime settimane in svariate piazze, hanno deciso scioperare. Una presa di posizione dura e coraggiosa, atto di coerenza dovuto, secondo quanto sottolineato dagli stessi Ultrà. A Bergamo, Reggio Calabria e Napoli, tanto per citare alcune, le curve hanno scelto la strada del silenzio, chi parziale, chi per tutta la durata dell'incontro, incuranti della posta in palio e delle possibili ripercussioni sulla prestazione delle proprie squadre. Il principale gruppo Ultrà del Parma, i Boys 1977, è invece rimasto fuori dallo stadio. I tifosi crociati l'avevano promesso: se fosse stato vietato l'ingresso allo striscione che li rappresenta, per il quale non è stata chiesta (volutamente) alcuna autorizzazione, loro non sarebbero entrati. Detto, fatto.
Non sono mancati, come prevedibile, disagi e provvedimenti discutibili. Pensiamo a quanto successo a Verona, ad esempio. Due striscioni confezionati dai tifosi della Sampdoria sono rimasti all'esterno del Bentegodi. Peccato che il loro contenuto fosse quanto di più costituzionale si potesse pensare: gli articoli 19 (libertà di culto) e 21 (libertà di espressione) della Costituzione. Insomma, vietargli l'ingresso ha rappresentato di fatto uno schiaffo alla legge in piena regola. Ma la copertina di giornata, in tema di disagi, spetta alla rappresentativa barese che ha seguito la squadra pugliese nella trasferta di Napoli. Le circa 200 unità al seguito del Bari, una volta raggiunto il capoluogo campano, sono state impacchettate e rispedite al mittente, senza motivazione alcuna. Chissà quanti di loro avranno voglia di seguire i biancorossi a Trieste, tra due settimane.
Per fortuna non sono mancate le note di colore. Il futuro (non si sa se ridere oppure piangere) potrebbe essere nelle t-shirt. E' la trovata escogitata da alcuni tifosi di Perugia e Udinese per aggirare, a scopo puramente goliardico, le nuove norme. I sostenitori dei grifoni, vista l'impossibilità di introdurre gli striscioni nello stadio se non autorizzati, hanno pensato ad un curioso puzzle umano per portare all'interno dello Iacovone di Taranto il nome del proprio gruppo: nove magliette indossate da altrettanti Ultrà, ed ecco composta la parola Ingrifati. Stesso escamotage architettato ad Udine, ma dal diverso contenuto. Su circa trenta t-shirt, introdotte da un temerario che le ha indossate tutte contemporaneamente prima di distribuirle ai compagni di curva, è stato impresso un slogan di protesta nei confronti del decreto Amato. Viva l'ingegno, dunque, risorsa che mai nessuna normativa potrà abolire. Ormai ci resta solo quello.

BOYS PARMA 1977

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