BOYS PARMA 1977

Curva Nord

Carrara, stagione 1985/86 (lettera)

01 - 02 - 2010

Lettera a www.boysparma1977.it

Carrara, stagione 1985/86 (lettera)

Carrara, stagione 1985/86, quello che ricordo.
Trasferta in treno, siamo in 100 - 150.
Arriviamo a Carrara verso mezzogiorno e un gruppo dei nostri inizia una scaramuccia con alcuni ultras locali che si sono avvicinati troppo.
Entriamo allo stadio, dove iniziamo a beccarci con i carrarini dei distinti, loro come Gruppo ultras sono quattro gatti; a un certo punto un gruppo di idioti dei nostri lancia dei sassi nei distinti, colpendo gente che non c'entra niente e che non sono ultras; reazione furibonda del pubblico carrarino che promette di farci a pezzi.
Lì per lì non do peso alla cosa, ma a fine partita la polizia entra nel nostro settore e ci tiene fermi (all'epoca non c'erano controlli, entravi e uscivi dallo stadio quando volevi, la Polizia arrivava sempre quando i casini erano finiti), la cosa mi insospettisce, guardo dalla gradinata l'esterno dello stadio e vedo non meno di mille persone infuriate che cercano di entrare in curva, un vero casino.
Mi coglie una sensazione strana, che non avevo mai provato prima durante gli anni di militanza ultras: quando sei in mezzo a un casino e il casino sta per cominciare, le sensazioni che generalmente provi sono due, o hai paura o hai l'adrenalina a mille che ti fa battere il cuore a duecento al minuto, qui niente paura e niente adrenalina: mi vedo infatti irrimediabilmente morto, perché altri carrarini continuano ad aggiungersi, arriva la voce che in mezzo a loro c'è anche gente che non era nemmeno allo stadio, pare che siano pure arrivati elementi della malavita locale, probabilmente armati (sicuramente con un coltello in tasca).
Siamo fatti, l'unica cosa che ci resta da fare è vendere cara la pelle, non c'è via di scampo, assolutamente no, vedo se possono esserci vie di fuga, niente, si entra e si esce dall'unico ingresso: entrare in campo servirebbe solo a disperderci e a creare panico.
Restiamo in attesa, fuori dallo stadio ormai ci sono duemila persone che urlano in modo scomposto: a un certo punto la Polizia, che ha fatto arrivare rinforzi e creato una zona cuscinetto tra noi e loro, dà l'ordine di uscire; noi siamo compatti e pronti allo scontro, ma la Polizia riesce a tenere i carrarini a distanza.
I Blues ci obbligano a un percorso alternativo, attraversiamo anche una cava di marmo, in un punto si procede addirittura in fila indiana.
Si arriva in Stazione che è ormai buio, veniamo catapultati sul treno che parte un attimo dopo che l'ultimo è salito, ce ne torniamo a casa.
Il giorno dopo sulla "Gazzetta dello Sport" leggo che la Polizia nei pressi della Stazione ha dovuto lanciare lacrimogeni per tenere lontani gli orchi assetati di sangue crociato.

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