BOYS PARMA 1977

Curva Nord

Solo per la Maglia!

26 - 06 - 2006

Giocatori e tecnici del PARMA, ex ed attuali, in altri colori Tre ex Gialloblu Crociati, nei giorni scorsi, sono stati presentati ai tifosi canarini. Da qualche settimana, infatti, Apolloni, Baraldi e Zoratto sono in forza al Modena. Tutte persone che a PARMA hanno lavorato per anni e con diligenza, lasciando un ottimo ricordo. Li guardiamo in foto. Tre volti noti, insieme, che raccontano anni di storia Crociata. Eppure, oggi, sorreggono due casacche del Modena F.C. e si presentano in blocco ad altri tifosi, tra l'altro nostri rivali. Niente di inusuale... è il calcio moderno, qualcosa che conosciamo e che combattiamo da anni.
Guardiamo la foto consapevoli che non c'è nulla di nuovo, ciononostante non rimaniamo indifferenti. Forse perché siamo degli inguaribili romantici, sopravvissuti ai meccanismi senza spirito di questo nuovo calcio.
Anche i tifosi modenesi, circa un mese fa, devono aver vissuto qualcosa di simile. Il loro allenatore, dopo un ottimo campionato, li ha lasciati per venire da noi.
Durante la stagione, quasi ogni domenica, incontriamo degli ex che ormai indossano un'altra maglia. E' la routine. Siamo sempre nella stessa Curva, con la medesima sciarpa al collo, ma tutt'intorno le cose cambiano. Cambiano i giocatori, i tecnici, i dirigenti, anche i proprietari. Oggi sono qui, domani... non si sa.
Un tempo c'erano i giocatori-bandiera. Calciatori che per tutta la carriera rimanevano fedeli alla stessa maglia e il cui nome diventava sinonimo di quello della società. Erano come un simbolo del club, appunto: una bandiera. Adesso, tutto questo, non c'è più.
I giocatori, al dì d'oggi, si trasferiscono abitualmente, anche di frequente. Questo rende difficile, se non impossibile, che si creino legami profondi con i tifosi, specie quelli più accaniti. I tifosi più affezionati, così come gli Ultras, sono ancorati ad una fede che si basa sui colori sociali. Ed è proprio questa fede che gli impedisce d'instaurare rapporti profondi con chi cambia abitualmente casacca.
Anni fa era molto semplice avere un proprio beniamino. Quando un giocatore firmava un contratto con una società poteva anche essere per tutta la vita. Una specie di "matrimonio", che potremmo quasi immaginare fondato sul "finché morte non vi separi". Oggi, viceversa, i rapporti sono talvolta brevissimi, quasi "occasionali" e sono percepiti, più che come legame sacro, come "una botta e via". Si valutano le referenze, ci si informa sulle prestazioni, si contratta il prezzo, si paga in anticipo, si hanno rapporti, si fuma una sigaretta e si torna a casa. Magari è stato molto bello, si sono condivisi attimi di forte intensità, di grande goduria e nei momenti topici ci si è sentiti profondamente coinvolti. Il rapporto però, oltre a fondarsi su ragioni economiche, è del tutto temporaneo. Dalle 23.30 alle 01.00 c'eravamo noi, prima e dopo non si sa.
Certo, talvolta capita d'incontrare persone affabili, oneste, magari della nostra stessa città, e che si dedicano con grande impegno al proprio lavoro, non solo per tornaconto economico ma anche per passione. In questi casi può esserci qualcosa di più. Si può tornare più spesso, lasciare una mancia, fare due chiacchiere. Ma solo gli sprovveduti dimenticano la vera natura del rapporto e s'invaghiscono eccessivamente o fanno delle menate pretendendo d'avere l'esclusiva. Bisogna semplicemente farsene una ragione e ogni volta usare le dovute precauzioni.
Ultras e tifosi, in ambito calcistico, si proteggono discriminando tra cose passeggere e punti fermi, tra rapporti economici e sentimentali. I giocatori, i dirigenti, i tecnici e i proprietari passano. La maglia, la città, i colori e il gruppo ci saranno sempre. Noi, come BOYS PARMA 1977, lottiamo e cantiamo solo per quest'ultimi.

BOYS PARMA 1977

Curva Nord Matteo Bagnaresi Rispetto per noi che ci siamo Ultras Liberi Minoranza Rumorosa Diffidati BOYS