BOYS PARMA 1977

Curva Nord

Mentalità vs. lame-ntalità

11 - 02 - 2006

Quello che è successo al termine di PARMA-Roma non può lasciarci indifferenti. Un nostro amico, uno di noi, uno di quelli che vive con il PARMA nel cuore, è stato brutalmente accoltellato da un gruppo di infami giallo-rossi. Cinque coltellate, al polpaccio, ai glutei e all'addome... Solo il fato ha impedito che gli organi vitali fossero colpiti. Per pochi centimetri s'è evitato il peggio.
In questi momenti tutto si ferma. Quando vai a trovare un tuo amico all'ospedale e lo vedi lì, in quelle condizioni, ti poni un sacco di domande, ti chiedi "che senso ha"? Ti chiedi qual è il limite, dove bisogna fermarsi. Ti chiedi se è possibile continuare a rischiare la tua vita o quella di qualche tuo amico, ogni volta che arrivano tifoserie così ostili, capaci d'impiegare delle lame contro di te, pur sapendo che tu non le userai mai, perché lo consideri un gesto da vigliacchi.
ESSERE ULTRAS, per noi, significa rappresentare una città, significa confronto che può sfociare in scontro, è una palestra di vita, è uno stile di vita. Nessuno di noi segue un PROGETTO, ragioniamo con la nostra mente senza che NESSUNO ci dica quello che dobbiamo fare, non siamo strumentalizzati e non usiamo nessuno, ci sentiamo LIBERI nel nostro modo di essere.
Quando ti trovi in mezzo a dei casini vuoi dimostrare a chi ti sta di fronte perché ti DEVE RISPETTARE, e il rispetto lo ottieni combattendo lealmente, affrontando l'avversario con le tue sole forze, senza armi. Così facendo riesci ad essere da ESEMPIO a tutti quelli che ti stanno intorno, uomo vero in una società priva di dignità e ideali. Questo, per noi, è essere BOYS, questo, per noi, significa essere ULTRAS.
Qualcuno, all'interno del movimento Ultras, ha pensato di rifiutare questo codice di comportamento, preferendo la strada dell'infamità, nascondendosi dietro la provenienza metropolitana... Quando sentiamo dire che l'ultras "viene dalla strada e dice il vero" non ci sentiamo di contestare più di tanto questa tesi, in fondo tutti gli ULTRAS rappresentano la strada, ma ciononostante non accettiamo la presenza di armi nel mondo delle Curve.
Il coltello è sempre stato un simbolo nella storia romana ma non per questo deve essere tollerato allo stadio. Premesso che impugnare un coltello contro chi ne è sprovvisto è, da sempre, riconosciuto come gesto da vigliacchi, figuriamoci dove potrebbe spostare il limite un Ultras del Palermo, visto che nella storia della sua città le armi da fuoco sono presenti in buona quantità.
Abbiamo vissuto scontri con la presenze di "cose" che andavano al di sopra delle "normali" utilizzate, ma nessuno s'è azzardato a colpire quando l'avversario era da considerarsi "fuori gioco", NESSUN VERO ULTRAS GODE NELL'INFIERIRE SU UNO CHE NON PUÒ PIÙ FARE UN CAZZO, perché è un gesto da VILI. E chi è un vile... non può essere un Ultras.
Vogliamo dimostrare a tutti quello che valiamo, con il nostro PENSIERO e con le nostre AZIONI, consapevoli dei nostri LIMITI senza volerli MASCHERARE, in nessun modo. Questo per noi è ESSERE BOYS, e forse, peccando di presunzione, pensiamo sia il pensiero di TANTI altri gruppi e persone che, anche se rappresentano realtà più PICCOLE, continuano a guardare dall'alto chi non ha né valori, né regole, né onore.
Nonostante tutto continueremo ad andare avanti per la nostra strada perché la Fede nei nostri Colori è troppo grande per fermarci. Una strada che continueremo a percorrere rimanendo fedeli ai nostri Valori, quelli che mai ci permetterebbero di compiere un atto infame come quello perpetrato sabato sera scorso da un criminale giallorosso.
BASTA LAME, BASTA INFAMI!!!

BOYS PARMA 1977

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