BOYS PARMA 1977

Curva Nord di Parma

PARMA
-
Juventus
2
-
2

11 - 11 - 2007

Serie A

La domenica dell'attesissima sfida contro la Juventus è funestata dalla tragica morte di Gabriele Sandri, tifoso laziale ucciso da un poliziotto ad un autogrill vicino Arezzo, lungo l'autostrada.
PARMA-Juventus è una partita che tutti i tifosi gialloblu attendono con ansia. Come BOYS abbiamo deciso di dare colore alla Nord distribuendo 900 bandierine (appositamente realizzate in Sede nei giorni precedenti la partita) nei nostri colori sociali. Una sorta di coreografia non troppo organizzata, l'unica possibile senza inoltrare richieste in questura. Anche perché è assurdo dover chiedere il permesso a qualcuno per manifestare il nostro attaccamento alla squadra del cuore.
Qualcuno di noi è già in Curva per preparare il materiale della coreografia, quando la notizia della morte di Gabriele ci raggiunge. Sono le 11:30, un ragazzo della Lazio ci dice la verità.
Appena appreso il fatto tutto passa in secondo piano, mettiamo via le bandierine per rispettare il lutto.
Decidiamo immediatamente di fare qualcosa, spostandoci davanti allo stadio dove esponiamo uno striscione fatto sul momento. Su di esso scriviamo "LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI", perché trattandosi di un ultras è già chiaro che tutti se ne fregheranno.
Viale Partigiani d'Italia, zona Stadio Tardini. I BOYS espongono lo striscione: 'La morte è uguale per tutti' Dopo la morte dell'ispettore capo Raciti nessuno parlò di attendere l'esito delle indagini... Il campionato fu sospeso per due giornate; si prese un ultras e lo si sbatté in galera; fu varata a tempo di record la Melandri-Amato (l'ennesima legge speciale anti-ultras) e l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive (organismo composto in larga parte da appartenenti alle forze dell'ordine) varò le micidiali norme anti-tifo (che sembrano aumentare domenica dopo domenica). E alla fine? La verità è un'altra. Troppo scomoda. Ma la repressione rimane, perché fa comodo ai potenti del pallone.
Per l'omicidio di un ultras non ci si ferma. Nessuna sospensione, solo un patetico ritardo di 10 minuti.
Ma per noi la partita non deve essere giocata, non dopo la morte di un ragazzo che andava in trasferta a seguire la sua squadra, assassinato (non sappiamo se volontariamente o meno, questo lo sa solo l'agente che ha sparato) senza nessun motivo.
Prima della partita alcuni ultras della Juventus, in rappresentanza dei gruppi principali, si avvicinano in modo non bellicoso per parlarci. Ci siamo trovati faccia a faccia e ci chiedono quali sono le nostre intenzioni. Loro hanno deciso di stare fuori dallo stadio e vogliono evitare tensioni con noi. Gli diciamo che noi entriamo, senza fare la coreografia, senza tifare, per chiedere pubblicamente giustizia. In una situazione del genere la mentalità ultras e il rispetto per un ragazzo che non c'è più, superano la rivalità.
All'entrata in Nord sale la tensione con le forze dell'ordine, che non vogliono farci passare lo striscione. Alla fine riusciamo farlo entrare (non proprio con le buone), per esprimere la nostra opinione a tutti.
Curva Nord di Parma. Striscione BOYS: 'La morte è uguale per tutti' Subito partiamo con i nostri cori, chiediamo che la partita non si giochi, gridiamo il nostro disprezzo per chi indossa una divisa e spara ed uccide. Sappiamo che non tutti sono d'accordo, sappiamo che a non tutti piace fare questi cori. Alcuni si scandalizzano nel sentirli, ma poi, ad ogni partita, qualcuno della curva da del "terrone" o dello "zingaro" ad un giocatore, e tutti gli vanno dietro, nessuno si scandalizza più.
La parte bassa della curva, chi ci sta intorno, ci segue. Dall'alto, invece, partono alcuni cori per la squadra. E' chiaro che a noi per primi fa male non poter cantare in una partita del genere, ma di fronte alla morte non possiamo fare finta di niente, non siamo ipocriti accecati dal dio calcio, non possiamo continuare come se nulla fosse, non devono esistere morti di serie B, vogliamo giustizia per tutti!!
Curva Nord di Parma. Striscione BOYS: 'La morte è uguale per tutti' (rivolto verso la Curva) La partita prosegue in una situazione irreale, per noi la partita non ha alcun senso, siamo incazzati neri, il doppio vantaggio del Parma passa in secondo piano, così come la rimonta della Juventus.
Gli ultras juventini restano fuori, il settore ospiti è comunque gremito di tifosi che scandiscono qualche coro per la loro squadra. Terminata la partita ci riversiamo fuori dallo stadio, il tempo di decidere il da farsi, scriviamo un comunicato (Comunicato BOYS dell'11 novembre 2007 "La morte di un ultras vale 10 minuti") e ci spostiamo ad appendere uno striscione davanti alla Gazzetta e a Tv Parma: "NUOVI DECRETI LA POLIZIA SPARA".
Qualcuno dovrebbe chiedersi il motivo del fallimento di una politica esclusivamente repressiva. Per quanto ci riguarda abbiamo sempre sostenuto che con diffide e galera non si risolve nulla, anzi si alimenta soltanto la tensione.
La sera dell'omicidio di Gabriele (come nei giorni successivi) stampa e tv si sono scatenati contro gli ultras, per i fatti di Roma e Bergamo, come se fossero più gravi di un assassinio barbaro e senza giustificazione perpetuato da chi l'ordine lo dovrebbe garantire. Uno stillicidio vergognoso, per nascondere le responsabilità delle forze dell'ordine.
Anche nella nostra città i mezzi di informazione hanno dato spazio a questa gente (come Andrea Schianchi) che abbiamo contestato in modo pacifico ma deciso, lui che come altri ci ha definito delinquenti della peggiore specie e animali senza cervello. Non hanno ancora capito che il nostro vivere ultras non si fermerà, perché la nostra passione e la nostra mentalità valgono più della loro disinformazione.
GIUSTIZIA PER GABRIELE!

BOYS PARMA 1977

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