BOYS PARMA 1977

Curva Nord

I diritti dei tifosi

11 - 05 - 2007

Ci sembra giusto portare all'attenzione di tutti i veri effetti della nuova legge Amato-Melandri e delle norme dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive. Dobbiamo spiegare quello che hanno visto e subito i 4.000 Parmigiani che hanno partecipato alla trasferta di Verona. Vogliamo che lo sappiamo tutti i tifosi che non vanno mai in trasferta. Vogliamo che lo sappia il nostro Presidente, i giocatori e lo staff tecnico. Vogliamo che venga a conoscenza dei giornalisti e di tutti quelli gravitano attorno al PARMA Calcio.
Di violento nella partita col Chievo non c'era niente e non poteva essere altrimenti, nonostante il nostro massiccio numero di partecipanti, come di violento noi continuiamo a non veder niente in bandiere, striscioni, tamburi, fumogeni e megafoni, banditi dagli stadi. Eppure le migliaia di Ultras e tifosi gialloblucrociati arrivati al Bentegodi hanno trovato un inutile clima di tensione e delle assurde restrizioni. Col Chievo negli anni passati, siamo sempre stati abituati a muoverci nei pressi dello stadio, a mangiare e bivaccare nei vari chioschi e mai, ovviamente, sono successi disordini.
La situazione domenica c'è sembrata ben diversa. Parcheggio ospiti blindato da alte recinzioni, primo controllo all'uscita del parcheggio con sequestro di (pericolosissimi) ombrelli, (micidiali nelle mani degli attempati tifosi) aste di bandiere anche ad alcuni bambini, controllo di magliette e sciarpe, documento d'identità (anche ai bambini di 10 anni), alcuni tifosi rimasti fuori in quanto sprovvisti di documenti, alcuni allontanati con la forza (complimenti) perché in possesso di una normalissima banale asta.
Finito qua? Ovviamente no. Passata la prima "fatica", dopo una rilassante passeggiata sotto l'acqua ci aspettava ancora la coda, pochi tornelli, e un'altra perquisizione dove per bottigliette d'acqua aperte e birre in bicchieri di plastica non c'è stato scampo. Noi Ultras, quelli che seguono regolarmente il PARMA in trasferta, non ci siamo meravigliati più di tanto della situazione (anche se, a "Chievo", forse non ce l'aspettavamo) ma speriamo invece che chi di solito non subisce questi trattamenti possa aver capito le nostre posizioni e proteste contro le vecchie e nuove norme anti-tifoso, dopo esserci passati in prima persona.
I 4.000 tifosi (riprova che le norme anti-trasferta sono inutili, sicuri di volere eliminare le trasferte di massa?) del PARMA avevano voglia di far festa, di fare tifo, avevano voglia di Serie A, non di violenza, non di scontri, e i fumogeni accesi, per esempio, non ci risulta abbiano fatto danni o feriti. Danni invece ci sono stati a qualche centinaio di metri dallo stadio, in un parcheggio gremito di auto di sostenitori crociati, parcheggio adiacente ad un campo Rom.
Mentre infatti noi tifosi passavamo attraverso alte barriere, fra decine di "disponibilissimi" uomini in divisa, sottoposti a metal detector (...e non stiamo scherzando!), decine di macchine venivano liberamente danneggiate e saccheggiate, senza alcun problema.
E ovviamente a fine gara, davanti alle proteste degli sfortunati proprietari (che in trasferta magari non verranno più, ma mica per la violenza negli stadi...), la risposta è stata che loro non ci potevano far niente, che succedeva tutte le domeniche (quindi sapevano già tutto prima della nostra uscita dallo stadio) e si sono infilati in tutta fretta i caschi color blu per intimorire chi protestava giustamente. Non c'erano prove, non c'erano denunce, ma cosa sarebbe successo se a far danni fossero stati, esempio a caso, degli Ultras?!?
Avrebbero identificato a caso, COME GIA' CAPITATO AI NOSTRI DIFFIDATI, guardato chissà quali immagini, diffidato, caricato, o semplicemente detto "non possiamo far niente"?!? Già, non ci potevano far niente. Stavano sequestrando le aste ai bambini. Stavano sequestrando gli ombrelli agli anziani.
L'Italia funziona così, noi davanti a queste cose non stiamo zitti. Speriamo chi prima non ci dava retta, abbia aperto gli occhi dopo la trasferta di Verona Dispiace che molti, per capire le cose, le debbano provare direttamente sulla propria pelle, magari dopo avere giudicato inutili o con sufficienza le nostre iniziative di protesta.
Questa non è una protesta contro la polizia, non chiediamo nessuna forma di impunità, quando abbiamo sbagliato abbiamo sempre pagato salato con diffide e denunce, chiediamo solo di riavere il nostro striscione BOYS, le nostre bandiere e le nostre coreografie, modi di tifare che a PARMA sono stati portati avanti per più di 30 anni. Siamo contro chi vuole eliminare il TIFO ORGANIZZATO, l'Osservatorio ed i politici firmatari della legge, che hanno azzerato i nostri diritti con norme anticostituzionali, in nome di una sicurezza negli stadi che, come abbiamo, visto è solo una grossa presa per il culo.
Stiamo raccogliendo le opinioni di chi era a Verona per poi creare un fascicolo e mandarlo al PARMA Calcio, chiunque ci volesse segnalare le sue esperienze lo può fare mandandoci un e-mail a sede@boysparma1977.it o consegnandoci una lettera al botteghino sotto la Nord.

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