1969-2004: i 35 anni degli U.T.C. Stampa
Martedì 18 Gennaio 2011 13:14

1969-2004. La storia siamo noi, nessuno si senta offeso 

 

E' la nota canzone di De Gregori la frase stampata sulla tessera di quest'anno, stagione dedicata ai trentacinque anni di attività degli ULTRAS TITO CUCCHIARONI, uno dei primi gruppi ULTRAS nati nel nostro paese.
Di storia ne hanno scritta veramente molta, e sicuramente sono ancora tanti gli stadi che vedranno appeso lo striscione Blucerchiato con Alex di “Arancia Meccanica” nel mezzo.
I festeggiamenti per l’importante anniversario si sono tenuti quest'estate, con una mega-festa durata tre giorni, a base di birra, vino, canti e… bandiere Blucerchiate.
Nati nella stagione 1968/69 sotto il nome di “Ultras Sant'Alberto”, i fondatori erano ragazzi provenienti da Sestri Ponente, che, armati di tamburi e bandiere, coloravano i settori del tifo Doriano.
Il nome U.T.C. si divide in tre: la parola Ultras è difficile da spiegare, molti ne rivendicano la paternità (primi fra tutti gli U.G. di Torino), però la dicitura apparve in curva siriana per la prima volta… chi è pratico di Genova si ricorderà delle scritte comparse nel ‘69 in Piazza della Vittoria e in scalinata Montaldo che dicevano “Uniti Legneremo Tutti i Rossoblu A Sangue”, il cui acrostico è appunto il nome “Ultras” (tali scritte sono visibili tutt'ora). Tito Cucchiaroni è un grande giocatore argentino che ha militato nella Doria negli anni sessanta. Paolo Mantovani è stato il presidente più amato dal popolo Blucerchiato, il presidente dello scudetto e il più vicino ai tifosi (celebre una sua frase: “il più grande patrimonio della Sampdoria sono i suoi tifosi”).
I due simboli sono il ragazzo con la sciarpa e l'Alex di “Arancia Meccanica”.
Gli Ultras Tito, nel corso degli anni, si sono fatti sempre rispettare, sia Italia sia Europa, sotto ogni punto di vista. Molto coreografici e corali hanno dato vita a trasferte oceaniche, contraddistinguendosi, durante i loro esodi, per la civiltà che sempre li accompagna, tanto da essere sempre ben accolti nelle città dove non esiste rivalità.
Da menzionare un altro primato: il primo bandierone, quello Blucerchiato datato 1982, fu un'idea del tutto innovatrice, copiata e imitata da tutte le tifoserie, a cui seguì il secondo, bianco, con la scritta: “Sei grande Ultras”. Più recenti ricordiamo le coreografie negli ultimi derby, soprattutto nell'anno dello scudetto, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo. Dopo un periodo di stallo, in queste ultime stagioni, il livello di spettacolarità sembra esser tornato quello d’un tempo.
Molti gli incidenti che hanno segnato la loro storia, primi tra tutti quelli con i genoani, che caratterizzarono tutti i derby, fino alla super-scazzottata dell'89. Dopo quel giorno le due tifoserie strinsero un patto di non belligeranza che resse per oltre dieci anni. Negli ultimi derby sono però tornati a scontrarsi (anche piuttosto pesantemente), segno di un deterioramento nei rapporti tra le due Gradinate. E da questo punto di vista la prossima stracittadina potrebbe essere veramente… elettrizzante.
Altri incidenti che verranno ricordati a lungo, sono quelli di “Pontecurone”, con i milanisti, dove si incrociarono i due treni speciali, ultima tappa di una rivalità che affonda le radici negli anni ‘80, quando i rossoneri erano ancora gemellati con i grifoni. Per lo stesso motivo è molto sentita anche quella con i napoletani, con gli Ultras del Toro, di Ancona e Pisa.
La tifoseria Blucerchiata è da sempre gemellata con i veronesi, gli spezzini e i ternani, molte le amicizie rotte nel corso degli anni, quella con i fiorentini, tramutatasi in rivalità, quella con gli interisti, rotta nell'anno dello scudetto, quella con i bergamaschi, con cui resiste una buona forma di rispetto, e per ultima quella con gli Sconvolts Cagliari.
Da più di dieci anni gli U.T.C. hanno un fraterno rapporto d'amicizia con il Commando Ultras di Marsiglia, presente spessissimo in Gradinata Sud. Più recenti le amicizie con gli Ultras Catanzaro e gli Ultras Bari.
Il gemellaggio con Noi è datato stagione 90/91, dopo essersi conosciuti per mezzo dei veronesi. Sigillato grazie ai molti incontri tra le due squadre, ma soprattutto in virtù degli ideali comuni nel vivere lo stadio, ha prodotto quella forte Amicizia che lega oggi i nostri Gruppi.
Per la Gradinata Sud gli U.T.C. sono sempre stati l'unica guida. Per anni hanno diretto il tifo ed in loro si sono rispecchiati migliaia di tifosi Blucerchiati. Ricorderete sicuramente il bomber blu con la scritta ULTRAS sul davanti, nei primi anni ‘90 mezza Genova lo indossava, fiera di appartenere agli ULTRAS TITO e di essere Sampdoriana.
Dopo lo scudetto gli anni più bui, con la scomparsa del grande presidente MANTOVANI, ricordato lo scorso anno con una coreografia nella gara col Chievo, il cui figlio non riuscì ad imitarne le gesta, iniziando un breve declino che portò la Doria in serie B. Nella stagione della retrocessione, materializzatasi a Bologna (dove scoppiarono incidenti in curva San Luca), il popolo Blucerchiato insorse contro il figlio del Presidente schierandosi dalla parte di Mancini, in rotta con le decisioni societarie. Gli U.T.C. restarono dalla parte del piccolo Mantovani fino alla fine, ma questo causò la perdita della serenità all'interno della tifoseria. Nacquero diversi screzi, che portarono gli ULTRAS ad una decisione soffertissima e sorprendente: per non creare problemi e divergenze all'interno della Gradinata, dal momento che non più tutte le sue componenti si rispecchiavano nel modo di pensare e d’agire degli ULTRAS, decisero di farsi da parte, sciogliendo temporaneamente il Gruppo (lo striscione venne esposto per l'ultima volta proprio nella nostra Nord per PARMA-Rangers Glasgow, incontro di Coppa Uefa della stagione 98/99). Il tifo risentì pesantemente di tale perdita e si spense di pari passo con la squadra, avviata verso la retrocessione, nonostante i tentativi dei Fedelissimi di salvare la situazione. Fortunatamente il periodo di pausa estivo portò consiglio e gli ULTRAS decisero di tornare per la prima gara ufficiale della nuova stagione: la trasferta di Coppa Italia col Savoia, dove una quindicina di ragazzi con altrettante bandiere Blucerchiate si presentò nello stadio campano per mostrare all'Italia intera che erano tornati!!! Anche a Marassi ci furono dei cambiamenti con lo spostamento del Gruppo al secondo anello e la troncatura del nome ULTRAS TITO, eliminando la dicitura PAOLO MANTOVANI.
In un paio di stagioni il Gruppo, e di conseguenza il tifo, si sono ripresi, e con il ritorno nella massima serie la Gradinata è quasi tornata ai fasti d’un tempo.
Da segnalare l'impegno, molto attivo, contro il calcio moderno e la repressione. Gli U.T.C. ricoprono un ruolo fondamentale all'interno di Movimento Ultras, nel nome di quel “vecchio” calcio che oggi è molto diverso da quello che si giocava nel 1969.
Molto bella e accogliente è la loro Sede, quartiere generale del Gruppo, situata vicino allo stadio, punto di riferimento per i molti tifosi sparsi in tutt’Italia. Per chi volesse saperne di più, consigliamo la visita al loro sito,
www.ultrastito.it. Uno spazio web molto curato, dove potrete anche consultare la loro Fanzine, intitolata “Under the Shed”.
La partita di Marassi è molto vicina e noi la stiamo aspettando per festeggiare la nostra Amicizia nel migliore dei modi….
LA SAMP E' UNA FEDE GLI ULTRAS I SUOI PROFETI