Udinese - PARMA (0-2)

E questa chi se l’aspettava? Dopo i tre punti d’oro conquistati nella vittoria casalinga contro l’Inter questa è proprio la ciliegina sulla torta!

Altri tre punti strappati in quel di Udine con il Parma che finalmente vince e convince, che ci portano a quota trentotto e ci fanno tirare un sospiro, anche se il sollievo è ancora tutto da vedere. Una trasferta iniziata con la prevendita di martedì partita malino: solo ventidue iscritti, per finirla giovedì con una quarantina totale di persone delle quali in proporzione, molte più di gente che ci gira intorno che della sede. Gente che ha preferito posticipare la partenza del ponte pasquale di una giornata, gente che alla fine è stata premiata! Eppure l’entusiasmo ci sarebbe dovuto essere: avevamo appena battuto la squadra campione d’Italia, d’Europa e del Mondo e questa di Udine era una di quelle sfide salvezza dove esserci e crederci dovevano stare alla base per riempire almeno un pullman. Nonostante la parentesi numero scarso, sul pullman c’è entusiasmo che nel viaggio d’andata crea almeno due canzoni nuove e la voglia di portare a casa il risultato si percepisce in ognuno di noi. Anche se all’arrivo ad Udine veniamo un pò smorzati dalla divisione della tifoseria in due settori: tesserati e non. Ma stavolta c’è un però: stavolta i biglietti erano acquistabili in città e ognuno, non tesserati a parte il cui settore era la Curva Sud, poteva scegliere dove acquistarlo. Il coordinamento, gente tesserata che potrebbe usufruire dei privilegi della tessera del tifoso (ma quali?), sceglie di prendere il biglietto in Curva Sud, spazio dedicato unicamente ai non tesserati, e quindi di fare il bene del Parma stando uniti a noi con l’unico obiettivo della salvezza e dimostrando quindi l’inutilità della tessera. Quello che invece non fanno gli altri club. Cosa serve avere duecento persone ad Udine con un unico obiettivo, il Parma e la sua salvezza, sparse in due settori ben distinti? Bisognerebbe pensarci, per chi ancora non l’avesse fatto, e prendere delle decisioni comuni che facciano solo il bene del Parma. All’ingresso dei cancelli  ad accoglierci troviamo gli steward di Parma, facce conosciute che dopo una perquisizione del tutto soft, ad Udine abbiamo visto di peggio, fanno entrare noi ed i nostri bandieroni senza alcun tipo di problema, roba che due anni fa sarebbe stata impossibile! Con noi a sostenere il Parma ci sono anche una decina di ragazzi di fuori, che ormai ci siamo abituati a vedere sempre in trasferta. Fa sempre molto piacere averli al nostro fianco, pensando agli sbatti ed ai sacrifici che si devono fare per raggiungerci e poter vedere la partita insieme a noi, che sono molto più grandi di quanto noi possiamo credere, e questa loro voglia di esserci sempre dovrebbe essere per noi un esempio, che ogni tanto alziamo le spallucce. A inizio partita nella Curva avversaria compare uno striscione per salutare Leonardi. Anche Udine è chiaro che risente dei malefici della tessera: lo stadio ci sembra svuotato e la differenza tra Ultras e non è sempre più netta, nonostante che chi ci sia, abbia fatto un buon tifo, anche se a noi le loro voci non sono quasi mai arrivate, e si sia fatto bene vedere sia con le bandiere sempre al vento che con movimenti e battimani. Noi invece siamo colorati dalle nostre bandierine gialle col simbolo e il risultato favorevole fin dall’inizio ci aiuta a tirare fuori la voce e a creare ancora più entusiasmo. A fine partita tutta la squadra si presenta sotto il settore per salutare e ringraziare. Fa piacere vederli così, che dopo novanta minuti di lotta il loro sfogo è quello della corsa liberatoria sotto il settore dei loro tifosi. Infine la vittoria che siamo riusciti a strappare a Udine con il cuore e l’orgoglio che a noi piacciono tanto, ci fanno stare dentro al settore a cantare ininterrottamente per tutto il tempo quella canzone nuova nata la mattina sul pullman…e per una volta ci sentiamo premiati!