PARMA - Sampdoria (11-11-10). Resoconto più foto del Gruppo Stampa
Mercoledì 17 Novembre 2010 14:30

PARMA - Sampdoria (1-0)

Prendete un po’ di Doriani, aggiungete una parte di Parmigiani; mescolate bene, amalgamare a poco a poco con una dose di stampa incompetente, e condite il tutto con un manipolo di sbirri con la bava alla bocca; decorate la porzione con la Tessera del Tifoso, e andate ad impiattare.

Ecco la ricetta perfetta per creare la tensione a tavolino e rovinare ciò che doveva essere e che è sempre stata da vent’anni a questa parte una festa grande. Ma del resto, come biasimarli! Il pericolo incombente di una partita tra due tifoserie gemellate ha spaventato proprio tutti... Maroni compreso, il quale pestando i piedi come un bambino capriccioso per tutta ripicca ha deciso di proibire la trasferta ai nostri amici. Si può proprio dire che i Blucerchiati siano una bella spina nel fianco del nostro caro ministro, e che non hanno perso occasione per scrivergli un paio di lettere per mettere in risalto le criticità della tessera, o per sbeffeggiarlo come si conviene, vedi il pupazzo di Ivan il terribile! Avete capito bene, due lettere ed un pupazzo.... ma nessuna violenza. E allora il ministro cosa fa? L’orgoglio personale prevale sulla logica e sul buon senso (proprio il comportamento migliore  per un politico...), e un po’ come vendetta PERSONALE verso i Doriani decide che la trasferta di Cesena “non s’ha da fare”.La Curva Nord senza i Boys

Decisione presa solo il Venerdì, quando molti tifosi avevano già il biglietto in mano. Nonostante il divieto, a Cesena, a differenza che da noi, usarono il buon senso e li fecero entrare, perchè tutti avevano già pagato il biglietto. Naturalmente l'ingresso dei Doriani fece incavolare il ministro, l'osservatorio e pure il casms, e giurarono guerra ai Blucerchiati proibendogli la successiva trasferta. Poco importa se era in una città nella quale da più di 20 esiste un forte gemellaggio tra le due tifoserie. Insomma, l’innominato de noantri mobilita il proprio esercito di “bravi” affinché si vendichi l’ affronto subito. Ma noi voliamo molto più in alto di queste bassezze, il nostro spirito aggregativo, la nostra passione, la nostra amicizia va ben oltre tutto ciò. Ed è così che si decide di tentare l’ impresa di acquistare i biglietti per i Doriani affinché potessero entrare in Curva Nord insieme a noi, a dimostrazione che non ci sarebbe stata alcun tipo di violenza, contrariamente alle aspettative. Tra sabato e mercoledì molti ragazzi di Genova vengono nella nostra città e assieme riusciamo a prendere, documenti alla mano, più di 200 biglietti per la Nord. Purtroppo si sparge la voce, sia a Parma che a Genova, e i 150 biglietti venduti nella giornata di lunedì iniziano ad insospettire la società del Parma. Dalla società alla questura il passo è breve, molto breve, vengono bloccati i biglietti considerati sospetti (intestati ai nati in Liguria). Il giorno della partita, i responsabili dei due Gruppi ricevono "consigli" che sanno tanto di minaccia da parte delle relative digos e la promessa di diffide e botte ai Doriani della Liguria che avrebbero provato ad entrare in Nord nonostante il biglietto acquistato. L'arrivo dei rinforzi della celere di Bologna conferma la cosa, addirittura la presenza del questore in persona nella zona di prefiltraggio, quella della digos al completo e dei loro colleghi genovesi, fanno capire quanto questo divieto ha oramai assunto una portata nazionale, diventando una delle questioni più importanti per la politica italiana. Fuori dal Tardini c’era un immenso ed assolutamente INGIUSTIFICATO dispiegamento di forze dell’ordine, le quali non si capisce su cosa avrebbero dovuto vigilare dato che NON C’ERANO TIFOSERIE AVVERSARIE. Curva Nord: striscione per il ComoSecondariamente, insieme ai soliti steward c’erano quelli del settore ospiti, messi all’ingresso della Nord; è noto quanto gli steward del settore ospiti facciano di più i “fenomeni” di quanto già non facciano quelli della Nord. Per questo ringraziamo l'addetto alla sicurezza, e la società del Parma che a parole era contraria al divieto, ma in pratica ha raddoppiato gli steward, ha fatto entrare la celere in Curva e ristretto gli ingressi alla gabbia.... tutto questo per non fare entrare i cittadini Liguri. I Doriani viste le minacce di arresti e diffide decidono alla fine di non entrare, così entriamo noi per esporre alcuni striscioni e a spiegare il perché della protesta alla Nord. Purtroppo mancava oramai poco alla partita, la coda era ancora lunga, a causa dei minuziosi controlli, e l'unico cancello aperto rallentava ancora di più le operazioni d'ingresso. Si cerca così di accelerare le operazioni, ma gli steward sembrava non collaborare (leggi: fare il proprio lavoro), arrivando in alcuni casi a mettere le mani addosso e ad usare parole pesanti di fronte alla folla accalcata all'ingresso. La situazione degenera: non si capisce più niente, e nel dubbio, lo steward più geniale di tutti toglie il serraglio dalla gabbia e libera le bestie dai caschi blu, che con tanto di bava alla bocca, si avventano sui poveri tifosi in coda manganellandoli, coinvolgendo donne, bambini e signori anche anziani. ASSURDO! I cancelli vengono ora aperti, ora richiusi, è il delirio! E ovviamente di chi sarà la colpa? Dei Boys e dei Doriani, i quali volevano semplicemente celebrare il gemellaggio come si è sempre fatto! Curva Nord: striscione per Gabbo

Una volta in Nord apriamo gli striscioni che riguardano in particolare il nostro caro amico Como: “Il tuo rispetto un esempio, il tuo saluto un onore, ciao Como vecchio leone”, la ricorrenza della morte di Sandri: “11-11-07 11-11-10 Gli Ultras non dimenticano: Gabriele vive” e il ministro Maroni: “Ministro si guardi nella coscienza, distingua l’amicizia dalla violenza!”. Non mancano i cori a contornare questi momenti, particolarmente commovente, per chi in Nord ci ha passato la gioventù, quelli per ricordare Marco Comelli, uno che in Curva c'era da una vita. Dopo 20 minuti siamo corsi fuori, più di 200 ragazzi lasciano la Nord per raggiungere gli Ultras Blucerchiati e continuare la festa alla nostra maniera: un massiccio corteo giallo-blucerchiato, 4-500 persone, si è snodato intorno allo stadio al grido di “no alla tessera”, “giustizia per Gabriele”, “non ci avrete mai come volete voi”, veramente da brividi lungo la schiena, spalla a spalla con tante persone che si sbattono per il tuo stesso obiettivo e che ne condividono con te gioia e dolore, e che ti ammirano quando gli racconti che si è andati in 38 a Napoli senza Tessera. Si prosegue anche con torciate, e lo striscione per Gabriele Sandri: “11-11-07 Per non dimenticare… Gabriele Sandri vive! UTC” avanza sostenuto sia dai Boys che dai Doriani. Il tutto sotto il controllo dello squadrone della morte armato di casco e manganello, che non vede l’ora di coglierti con le mani nella marmellata. Ma noi questa soddisfazione non gliel’abbiamo data proprio per niente, noi voliamo alto, la nostra amicizia, i nostri comuni ideali ci fanno guardare avanti! Il nostro numero elevato, la nostra incazzatura… li fa stare alla larga ed indietreggiare al nostro passaggio mente giriamo attorno al Tardini. Così, apprendendo dal tabellone che si intravedeva che la partita era finita, ci ammassiamo sul prato del Petitot per gridare ancora una volta nei denti dei tifosi tesserati i nostri liberi pensieri! Di nuovo e ancora una volta, “no alla tessera”, la pagliacciata del secolo, strumento per cavalcare l’ennesima trovata populistica e per vendere qualche panino in più all’autogrill. Ma la festa non si ferma qui, si prosegue ancora in giro con gli amici di Genova, si mangia, si beve, ci si racconta storie di partite e di guai, di felicità e di tristezze, e di esperienze condivise. E’ davvero un clima bellissimo, rilassato, goliardico e spensierato, anche se il retrogusto di amarezza per il livello a cui si è arrivati si sente eccome. E pensare che ce l’hanno in parte rovinato, assurdo, e a ripensarci fa davvero venire il nervoso! Ma i nostri amici sanno bene come stanno le cose, e non si lasciano abbattere da inutili divieti e restrizioni, dimostrandosi degni di ogni lode! E la nostra amicizia andrà avanti sempre più solida e forte, in culo a tutti quelli che ci vogliono fuori dai giochi! 

“Ministro si guardi nella coscienza, distingua l’amicizia dalla violenza!”


Vedi anche:

Anteprima dalla fanzine

L'amicizia oltre il divieto 

 

Ultras Tito e Boys insieme fuori dallo stadio