Il prefetto, la tessera del tifoso, e gli stadi mezzi vuoti. O chiusi...(di Fulvio Bianchi) Stampa
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Venerdì 31 Dicembre 2010 11:30

Una cosa è certa: il ministro Roberto Maroni molto si è battuto per la tessera del tifoso. Ma adesso un prefetto che ha paura, Mario Tafaro, lo mette nei guai perché ha chiuso preventivamente lo stadio di via del Mare, impedendo a oltre 30.000 tifosi di assistere al derby di Puglia, Lecce-Bari, del 6 gennaio (ore 15). Addio quindi alla tessera del tifoso. Non serve a nulla. I tifosi, sui siti Internet, sono sempre più scatenati.    

Il dottor Tafaro, classe '48, nativo di Minervino Murge, in provincia di Bari, è prefetto della Provincia di Lecce dal 20 agosto 2008: il suo provvedimento ha suscitato non solo la ''perplessità'' di Maroni ma anche lo stupore del Viminale (che aveva aperto la partita, consentendo l'accesso ai baresi che hanno la tessera del tifoso). Tafaro chieda rinforzi, gestisca meglio l'emergenza: ma lasci le porte aperte. Così si uccide il calcio. Lo si annienta, come ci ha detto Gianni Petrucci. Possibile che il provvedimento possa essere rivisto in questi giorni ma resta la sensazione che la tessera del tifoso sinora abbia creato più problemi che vantaggi, e sia stata presa sul serio da pochi. Secondo Maroni, e il Viminale, è servita a fare diminuire gli incidenti: c'è da dire però che, almeno sinora, pochissimi tifosi sono andati in trasferta. Ultimamente è stato deciso, dopo troppe titubanze, che nel settore ospiti vanno i tifosi non tesserati e quelli tesserati (che secondo Maroni sono i bravi ragazzi...) trovano spazio in altre settori dello stadio. Sinora era stato il contrario, e la cosa aveva creato non pochi problemi. Molti questori, poi, per evitare guai, non avevano tenuto conto dell'esistenza della famosa tessera. La trasferta dei romanisti a San Siro, nella gara contro il Milan, è stata aperta a tutti: non c'è stato alcun problema. E allora, ripeto, a che serve la tessera? A Roma, il questore Francesco Tagliente, ha deciso (saggiamente) che il derby di Coppa Italia, Roma-Lazio, si svolgerà di sera (per non penalizzare i tifosi che lavorano) e, ovviamente, a porte aperte per tutti. Ancora insoluta invece la situazione della tribuna Tevere, aperta per il derby ai ragazzi under 16, ai militari e ai poliziotti. Un palliativo: forse sarà il caso, in futuro, di dividere la tribuna in due, per evitare che, come in passato, diventi terreno di scontro fra i tifosi. La situazione all'Olimpico, quest'anno, è migliorata: anche perché sono quadruplicati i Daspo.
Gli stadi sono belli quando sono pieni: guardate Premier League e Bundesliga. Da noi si fa di tutto per complicare la vita ai tifosi. E così gli stadi sono sempre (mezzi) vuoti. Ma non è solo colpa della famigerata tessera, diciamo la verità: l'Olimpico è sovente vuoto anche per altri motivi, la crisi economica, la concorrenza della tv, eccetera. La Roma ha perso diecimila tifosi a partita (non pochi) e la Lazio, che pure è ai vertici, giocando con l'Udinese alle 12,30, non è riuscita a fare più di 30.000 spettatori. Siamo sicuri che i due club abbiano davvero bisogno di stadi nuovi? Giampaolo Angelucci ha fatto un'offerta al ribasso (80 milioni di euro) per acquistare la Roma e punta su un nuovo impianto (non a rinforzare la squadra...). Il gruppo Usa, che si è affidato al noto studio Tonucci, invece non ha fra le sue priorità un nuovo impianto. Meglio così.  Claudio Lotito, inoltre, è molto scettico sulla legge che giace alla Camera da oltre un anno e non fa un passo avanti (anzi, ora rischia di essere definitivamente affossata). Problemi di finanziamenti e forse anche di cubature. Non c'è accordo. Il mondo politico ha fatto una figuraccia. Così come il prefetto di Lecce.

 

 

tratto da www.repubblica.it