20/03/2011 Inter Lecce: Tessera, biglietti e divieti. La solita pagliacciata all'italiana Stampa

Domenica 20 marzo, 30ma giornata del campionato di serie A a San Siro va in scena Inter-Lecce. Giorni prima il CASMS dispone il solito divieto di trasferta ai tifosi giallorossi residenti in Puglia, salvo poi permettere a 200 priviligiati non in possesso della tessera del tifoso, ma con il consenso della questura, di recarsi a Milano ad assistere alla partita della loro squadra del cuore.

La stanchezza di queste continue vessazioni da parte del CASMS si trasforma presto in rabbia. Sono centinaia i salentini che vivono al Nord per motivi di studio o lavoro, ma che conservano la residenza nella città natale. Non è tanto il non poter assistere alla partita che suscita la rabbia dei tifosi, quanto il fatto di non poter ritrovare per un paio d'ore gli amici di sempre, di non poter sentire il profumo dell'aria di casa sia pure dagli spalti di uno stadio milanese.

Chi ha la residenza "giusta" si interroga sul da farsi. Disertare San Siro per solidarietà ai conterranei a cui è vietato l'accesso allo stadio, oppure entrare e far comunque sentire la propria presenza? Alla fine prevale la seconda ipotesi e i tanti tifosi giallorossi sparsi nel Nord Italia decidono di confluire in un unico settore (3 anello rosso) creando così il settore ospiti alternativo. Dal Salento le presenze non saranno molte, il NO a tessere e privilegi è stato ribadito più volte ed è ormai una realtà consolidata ed infatti il settore ospiti ufficiale è pressochè vuoto.

L'appuntamento per i fortunati possessori del terzo anello rosso è appena fuori il settore, prima dei tornelli. Arriviamo a San Siro già arrabbiati, una circolare senza senso ci priva della gioia di rivedere i nostri amici che vivono ancora nel Salento, ci priva della gioia di colorare di giallorosso un settore, ci priva della gioia di poter cantare ed incitare la nostra squadra. Con il nostro tagliando ci avviamo verso l'entrata, ma arriva la prima sorpresa. I responsabili della sicurezza ci dicono che DOBBIAMO entrare tutti nel settore ospiti, non ha importanza la tessera, non ha importanza cosa dice il biglietto. Come a dire: AL DIAVOLO MARONI E LE SUE TESSERE!!! Comunque ci rifiutiamo, andare nel settore ospiti fa credere che abbiamo detto si alla tessera del tifoso privilegiato e soprattutto commercializzato, e noi non ci stiamo, anche se non siamo ultras ma semplici tifosi, non accettiamo la ridicola imposizione di una carta di credito. Abbiamo un tagliando del terzo anello rosso ed è li che ci dirigiamo decisi e, anche chi aveva già superato le perquisizioni torna indietro e ci segue nel settore rosso.

In attesa di entrare ci imbattiamo in un gruppo di tifosi leccesi con la residenza nella parte "sbagliata" dell'Italia e sicuramente senza tessera del tifoso. E' grande il nostro stupore, ma ci spiegano che hanno acquistato il famigerato tagliando d'ingresso da un bagarino, biglietto perfettamente valido, NON nominativo e senza bisogno di documenti. Quando ci avviciniamo al controllo documenti, notiamo comunque sulla faccia di quei ragazzi un minimo di apprensione. Certamente, staranno pensando, fra circolari fatte passare per leggi, divieti e imposizioni varie, non può essere così semplice eludere tutto così semplicemente ed entrare là dove non si potrebbe. Ed invece con un sospiro di sollievo ed altrettanto stupore, i biglietti vengono tranquillamente accettati dai tornelli così come dagli steward addetti al controllo documento/biglietto , Perquisizioni inesistenti tanto che se fossimo stati dei delinquenti avremmo potuto portar dentro qualsiasi arma, arrivamo senza problemi al nostro settore. Ci sistemiamo in uno spicchio del settore rosso, non ci diamo nemmeno la pena di controllare i posti assegnati dal biglietto, vogliamo solo stare tutti insieme. Contemporanemente assistiamo ad una scena che ci fa veramente ridere, fuggi fuggi generale dei 5/6 interisti seduti nello spiccho e contemporaneo arrivo di un elevato numero di steward che ci circondano.

Qualcuno ha una maglietta con la scrittera NO ALLA TESSERA. Decidiamo di appenderla alla balaustra. Ora immaginate San Siro, il terzo anello, nemmeno con un telescopio quella maglietta avrebbe potuto essere vista dalle migliaia di persone che affollavano lo stadio. Eppure gli steward ritengono che sia pericolosa e ci impongono di rimuoverla. Ma come, entriamo allo stadio senza biglietto, perquisizioni sommarie a controllare che non avessimo niente di pericoloso, e il problema degli steward è una maglietta? Evidentemente si, evidentemente quella maglietta ci contraddistingueva come pericolosi, visto che in seguito sono arrivate quelle che presumiamo fossero agenti delle Forze dell'Ordine in borghese che hanno deciso di dilettarsi nell'hobby della fotografia.

Ci chiediamo per quanto il signor Maroni intenda portare avanti questa pagliacciata delle tessere e dei divieti. San Siro ha dimostrato come non servano a niente e possono facilmente essere aggirati. Ogni domenica gli stadi vuoti dimostrano quanto la sua tessera del tifoso sia inutile e soprattutto ha l'effetto contrario a quello per cui teoricamente è stata instituita. I settori ospiti sono sempre più vuote e le tifoserie opposte sono a stretto contatto pronti a scoppiare come una bomba, e ad innescare la miccia ci vuole veramente poco!!! Basta un semplice goal di mano!!!


tratto da www.leccegiallorossa.net