Non ci avrete mai Stampa
La nostra Voce - 2019 / 2020
Venerdì 06 Marzo 2020 00:00

"Articolo 11: Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.

Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetrato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà del pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso. Articolo 13: Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato." Questi articoli fanno parte della “dichiarazione universale dai diritti umani” firmata dagli stati membri delle Nazioni Unite nel 1948 i quali a loro volta sono stati reinterpretati dalla “Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino” testo giuridico francese elaborato nel 1789. Possiamo dire quindi che,  nel 2019, a distanza di 230 anni in Italia e in gran parte del mondo i nostri governanti se ne fottono bellamente di quello che hanno firmato e si dimostrano umanamente retrogradi rispetto a chi durante la rivoluzione francese (ribadiamo 230 anni fa) si è fatto portavoce dei diritti dell’uomo. Perché questa premessa? Perché negli ultimi anni, e in particolare con il nuovo decreto sicurezza Bis, stiamo assistendo e subendo inermi una caccia alle streghe. Di questo si tratta, creare un problema che faccia da specchietto per le allodole demonizzando chiunque non voglia accettare lo stato attuale delle cose, chiunque non voglia subire in silenzio le decisioni di uno stato totalitario o chi comunque vive fuori dai canoni della società “per-bene” che fin da piccoli ci vogliono imporre. Vediamo che in ogni parte del mondo chi si ribella viene etichettato come violento portandolo per forza dalla parte del torto, perché non ci si interroga mai su cosa porta a compiere azioni di “violenza”, come mai certi individui mettono a rischio la propria libertà pur di dar forza ad un loro pensiero. Questa demonizzazione e presa di posizione, da il potere ai legislatori di porre in atto decreti e leggi che vadano a limitare le libertà personali degli individui a loro “scomodi” , giungendo sempre di più ad un regime totalitario. Sono anni che mettiamo in guardia chi ci ascolta, sono anni che diciamo “prima gli ultras poi tutta la città” ed oggi dopo esserci scottati per l’ennesima volta vogliamo ribadirlo. Abbiamo ricevuto denunce e diffide per niente, e non vogliamo fare del vittimismo ma davvero non è successo niente, tant’è che i capi di accusa si basano sulle intenzioni, ebbene si, secondo il braccio armato dello stato alcuni ragazzi sono stati ritenuti “colpevoli” di avere avuto l’intenzione di causare problemi pubblici. Sicuramente hanno una sfera di cristallo che gli dà la possibilità di vedere cosa avremmo voluto fare ma è più plausibile che decidano, a loro insindacabile giudizio, chi punire e per cosa. L’ultimo episodio in ordine cronologico è stato Spal – Parma, riassumendo ci rechiamo a Ferrara con mezzi propri, parcheggiamo a circa 1 Km dallo stadio e in fila sul marciapiede ci incamminiamo verso lo stadio;  durante il tragitto sopraggiunge una vettura della digos in fretta e furia che allontana dei tifosi spallini a circa 200 metri da noi, sarebbe successo qualcosa se la volante non fosse intervenuta? Forse si o forse no, in sintesi siamo stati denunciati per un reato che di fatto non sussiste. Se ci fosse un processo per stabilire le colpe oggettive che prove esibirebbe l’accusa? Il giudice in base a cosa potrebbe imputare una pena? Domande legittime che però rimarranno tali dal momento che il Daspo non è regolamentato da un processo, di fatto il questore ha il potere di limitare la libertà personale di qualsivoglia individuo soltanto perché presume che tale individuo avrebbe potuto compiere un reato e non è nemmeno concesso difendersi, si deve solo accettare e subire.  Con queste righe non vogliano porci come povere vittime ne tantomeno eleggerci a paladini della giustizia, vogliamo solamente portare all’attenzione di tutti, quello che succede, non vogliamo nemmeno porci sulla stessa linea di chi subisce soprusi ben maggiori ma la nostra paura è proprio di arrivare ad un punto di non ritorno, molti penseranno “che cazzo me ne frega di quei 4 coglioni che vanno allo stadio” ma è ormai comprovato che tutto quello che prima viene sperimentato allo stadio in seguito viene applicato in tutti gli ambiti sociali;  In Italia gli Ultras esistono da più di 50 anni, nel tempo si evoluti ma hanno sempre avuto l’obbiettivo di aggregare e unire gruppi di giovani di diverse classi sociali e dalle più svariate ideologie ma che dietro uno striscione riuscivano a socializzare; noi creiamo socializzazione umana in un mondo virtuale, siamo la forma di ribellione più longeva e costante e niente potrà plasmare il nostro modo di essere, forse un giorno ci cacceranno dagli stadi ma ci ritroveranno nelle strade. Chiediamo a tutti di sostenerci nelle nostre azioni perché non si tratta più di battaglie Ultras ma di riprenderci dei diritti fondamentali come essere ritenuti innocenti fino a prova contraria, avere un giusto processo o semplicemente essere liberi di camminare in una città senza incorrere in denunce e diffide. Libertà per gli ultras, libertà per tutta la città.

LIBERTA' PER GLI ULTRAS!