Cambieranno i giocatori, presidenti e allenatori… Stampa
Mercoledì 28 Novembre 2018 14:20

Diceva una vecchia canzone, delle Brigate gialloblù del Verona, che divenne poi anche un vero e proprio motto nonchè parte integrante della nostra attuale mentalità.

 

 

 

 

Era il 6 Aprile 1994, partita di recupero derby sospeso, penultima nostra presenza al Mirabello. 3 punti regalati dalla Parmalat alla Reggiana per aiutare a salvarli dalla retrocessione. Derby disonorato, maglia infangata, città offesa, tifoseria distrutta. Le conseguenze di questa ferita l'abbiamo patita per anni, ha influenzato il futuro del Gruppo e il rapporto con la Curva. Dal 6 Aprile 1994 non abbiamo mai più fatto un coro per i giocatori. Una linea guida estesa a tutti i tifosi del Parma, sintomo di una Curva Nord matura che aveva capito che il calcio era arrivato ad un punto di non ritorno, dove i giocatori bandiera sarebbero stati un bellissimo ricordo e che ci si doveva concentrare solo su una cosa: la divisa gialloblù; e in questi anni, l'unica luce in fondo al tunnel è sempre stata proprio lei, la maglia. Anni duri, di alti e bassi, di promozioni e fallimenti, di feste di piazza e di contestazioni. Eppure nonostante il nostro amore sia stato violentato da istituzioni, Lega Calcio, presidenti ladri e giocatori mercenari, noi siamo ancora qui, a spegnere quest'anno la quarantunesima candelina di storia Ultras a Parma. E proprio quando pensi che il tempo non ritornerà più, quando ti sei quasi rassegnato all'incombenza del calcio moderno, ecco il fulmine a ciel sereno che torna a farti innamorare di quel gioco che in fondo non hai mai smesso di amare. Parliamo ovviamente del Capitano, ma non solo di lui. Recentemente è salita agli onori delle cronache la questione relativa alla presidenza cinese del nostro Parma, la quale dopo una breve parentesi è uscita di scena. Ebbene, dietro questa mossa c'è stato lo zampino della dirigenza precedente, quella composta da Marco Ferrari, Paolo Pizzarotti, Guido Barilla, Mauro Del Rio, Angelo Gandolfi, Giampaolo Dallara e Giacomo Malmesi, quella che dalla serie D ci ha riportato in serie A, quella che ha mantenuto le promesse fatte alla vigilia dell’ingresso in società di Lizhang. Vogliamo dunque sottolineare come le persone sopra citate si siano mosse nell'interesse di Parma, del Parma e dei suoi tifosi; non appena recepito che Lizhang non fosse adatto a far parte della cordata non ci hanno pensato due volte: "Abbiamo messo l'interesse del Parma Calcio davanti a tutto. Alla luce della situazione che si è creata, abbiamo ritenuto fosse nostro dovere ritornare azionisti di maggioranza. Oculatezza gestionale e disciplina finanziaria saranno alla base del nostro lavoro. Detto ciò sarà nostra priorità far crescere e valorizzare la società. L'obiettivo è e resta la salvezza sul campo". In buona sostanza, si è avuta la dimostrazione tangibile che una società composta da parmigiani non può far altro che il bene della nostra squadra e della nostra città, proprio come avevamo chiesto che fosse dopo la vergogna di Ghirardi. Forti di ciò, ora dobbiamo dare loro e alla squadra tutto il nostro supporto e la nostra vicinanza, abbandonando le sterili polemiche a margine del singolo evento sportivo, concentrandoci sulla salvezza. Perché a noi interessa questo, la salvezza, soprattutto quella economica! Ora avanti tutta e facciamogli capire che siamo dalla loro parte, perché in quel Parma siamo NOI la dirigenza si è ritagliata a buon diritto un posto d’onore!

Reggiana - PARMA 1993/94

Milan - PARMA 1993/94

Reggiana - PARMA [recupero] 1993/94

PARMA - Roma 1993/94