La VERITA’ sul triangolare di Carate Brianza Stampa
Giovedì 30 Agosto 2018 18:02

Con questo breve resoconto vogliamo ritornare sul triangolare di inizio agosto a Carate Brianza , piccolo centro nel brianzolo, al quale partecipavano Parma , Sassuolo e la compagine locale.

 

 

Dopo aver ricevuto svariate minacce di daspo e dopo aver letto le classiche “inesattezze” sui soliti organi di stampa, le quali parlavano addirittura di scontri con gli ultras locali (quali poi, visto che non li hanno…),vogliamo spiegare come sono andate realmente le cose.


Detto che tale triangolare vedeva la partecipazione di 3 squadre, delle quali 2 di serie A, ci si aspettava un’organizzazione quanto meno pianificata; apprendiamo che sono presenti due settori, una tribuna al costo di 10,00 euro a persona e una gradinata sul lato opposto al costo di 2,00 euro, decidiamo così che ci saremmo posizionati in quest’ultima.


Arriviamo allo stadio, o meglio al campo sportivo, quando era appena iniziata la partita tra Carate e Sassuolo, e ahinoi ci troviamo di fronte ad una completa disorganizzazione da parte delle forze “dell’ordine”, nessuna spiegazione per le tifoserie ne personale dedicato a dare indicazioni ma solamente “integerrimi” funzionari della digos locale che, non appena ci hanno visto arrivare a piedi (un minicorteo di circa 30 persone), hanno cominciato a filmare con 3 /4 videocamere, eran più le camere che gli operatori stessi; ma non ci stupiamo, per loro ad oggi, è più importante filmare che  prevenire ed organizzare.


Arrivati in biglietteria ci viene comunicato che la gradinata era riservata alle telecamere delle tv (sponsor del torneo) e che non era prevista la libera vendita, nonostante ad oggi è ancora indicato il prezzo di € 2.00 per “TRIBUNA SCOPERTA” contro i € 10.00 della “TRIBUNA COPERTA”. Mandiamo giù il rospo e ci facciamo tutti i biglietti.


Appena entrati notiamo che la tribuna è già stracolma , ben oltre la capienza massima, con moltissimi spettatori seduti sulle scale o in piedi a fianco o sotto la tribuna.


Vedendo la situazione nel settore e che invece la gradinata scoperta era completamente vuota, salvo due cameraman, chiediamo di essere spostati in quest’ultima, nonostante avessimo già pagato il biglietto per la “TRIBUNA COPERTA”.


Al primo diniego da parte dell’organizzazione, in maniera del tutto tranquilla, percorriamo la tribuna coperta e ci dirigiamo all’estremità opposta, giunti là constatiamo che anche quella zona è stracolma, tanto che chiediamo nuovamente di essere spostati nella gradinata scoperta per evitare di infastidire chi voleva guardarsi la partita in tranquillità e che iniziava a spazientirsi.


Dopo quest’ulteriore diniego da parte degli organizzatori il commissario di polizia preposto , dopo innumerevoli consultazioni con i suoi simili, decide di farci tornare nell’altro lato della tribuna, dove siamo entrati e dove c’era strapieno di gente.


Appena ci posizioniamo, il pubblico seduto alle nostre spalle inizia ad insultarci e tirarci qualche oggetto ma sappiamo bene a cosa possono portare queste situazioni e rimaniamo tranquilli, evitando di rispondere alle provocazioni per non creare nessun tipo di problema , non essendoci tra l’altro nessun altro gruppo ultras allo stadio (i quali avrebbero sicuramente capito meglio la situazione rispetto agli occasionali presenti in quel momento).


Srotoliamo lo striscione Boys, e lì, si registra l’unico momento di tensione, quando un signore , forse del posto, ci sfida e cerca di non farci appendere lo striscione, la nostra ragione di presenza.


Si tratta veramente di pochi attimi , in cui 2 persone (due ripetiamo due persone) si spintonano (vedi foto apparse sui vari media) che scatena una reazione patetica di tutto il resto della tribuna che a gran voce richiama le forze dell’ordine per farci allontanare, e la stessa tribuna si trasforma in centinaia di telefonini puntati su di noi alla ricerca di filmati da poter condividere sui social.


GLI ZOMBIE MODERNI!!! UNA VERA TRISTEZZA!!!


Purtroppo per loro non c’è nulla di eclatante da filmare, se non l’arrivo di un contingente di polizia molto desideroso di picchiare con i manganelli, ma la situazione rimane sotto controllo e ci portano in fretta furia nella gradinata scoperta, quella che non era agibile per questioni di sicurezza e nella quale volevamo posizionarci sin da subito.


Sembra tutto finito, gli stessi SLO di Parma e Carate, presenti nel momento concitato e ben visibili nelle foto, dichiarano  “NON È SUCCESSO NULLA”, per cui la questione sembra realmente finita lì, anche perché prendere un daspo per uno spintone sembra più una barzelletta che altro.


Invece dapprima arrivò la minaccia di dieci diffide, con un rimbalzarsi di responsabilità tra questura parmigiana e lombarda (della serie “se fosse per noi non le daremmo, ma sai decidono loro”), poi qualche giorno fa arrivano le diffide (ad oggi 3 per un totale di 13 anni) , una cosa allucinante ed inverosimile, un’autentica vergogna ma della quale non ci stupiamo troppo visti i precedenti e constatato che il daspo viene utilizzato a proprio piacimento dalle varie questure, non come pena ma come prevenzione nei confronti di chi, gli risulta scomodo .


Per questo abbiamo deciso di raccontare quanto realmente accaduto, perché quando le grane ce le cerchiamo non ci nascondiamo dietro un comunicato , ma quando a sbagliare non siamo noi, quando la questura si scorda di fare un piano di ordine pubblico, quando una società riempie a dismisura una tribuna pur di far incassi e nega l’accesso ai settori vuoti (e meno costosi), lì a pagare e metterci la faccia dovrebbero essere loro e invece no, molto più facile incolpare l’ultras, il demone di questa società  reprimendoli e privandoli delle proprie libertà.


Ma alla fine di cosa ci stupiamo? Per poter ammettere i propri sbagli ci vuole coraggio e dignità ma loro li hanno venduti in cambio di una divisa.


CONTRO OGNI ABUSO E REPRESSIONE

BOYS PARMA 1977