Cronaca di un'amicizia: Ultras Tito Cucchiaroni Stampa
Vita di Curva - 2017 / 2018
Lunedì 07 Maggio 2018 22:52

Abbiamo deciso di presentare le amicizie ed i gemellaggi del Gruppo alla Curva Nord Matteo Bagnaresi.

1. Ciao ragazzi com’è questo nuovo inizio, che vi vede tornare in giro per l’Italia?

1. Il 4 agosto 2018 è una data che difficilmente dimenticheremo. Il nuovo protocollo di intesa ha di fatto liberato le trasferte anche per chi è sprovvisto di tessera del tifoso. Potete immaginare le reazioni... Qualcuno di noi fa ancora fatica a rendersi conto pienamente che siamo tornati in trasferta dopo tanti anni. Non avevamo mai perso la speranza, forti di essere dalla parte della ragione, ma dopo così tanto tempo… è stata veramente un emozione indescrivibile. Rivivere i giorni prima della trasferta, l’organizzazione del viaggio, l’ansia, le aspettative, per poi rivedere i ragazzi salire sui pullman, sul treno, sul traghetto… e poi di nuovo quei settori pieni, non solo di gente ma anche di bandiere, di mani al cielo, e risentire i nostri boati nell’aria di uno stadio diverso da Marassi… come si fa a spiegare a parole? Roba da pelle d’oca, che cazzo ci porteremo dietro tutta la vita. Ciò però non significa che la battaglia è vinta. I passi da compiere sono ancora tanti, a partire dalla liberazione degli strumenti di tifo. Vogliamo tornare a sostenere la Sampdoria come una volta e che ci sia rispetto per i tifosi, quelli che vanno allo stadio: sono loro l’anima del calcio italiano.

2. Volete raccontarci com’è vivere in una città che ha due squadre in serie A e vive questo derby ogni giorno?

2. Genova è una città che vive di calcio. Non è una metropoli come Milano o Roma. Genova è più piccola, e quindi la rivalità si fa molto sentire. A scuola, al lavoro, (a volte) anche a casa, ovunque, siamo due fazioni che si fronteggiano. Come? A parole, a sfottò, ma non solo (inutile negarlo). A volte qualche “esperto” racconta il fatto che a Genova il derby è tranquillo, sereno, che si va allo stadio insieme… hanno mai visto un derby di Genova? Hanno mai vissuto la tensione i giorni prima? Hanno mai visto i volti pieni di odio dei tifosi il giorno in cui si gioca questo stramaledetto derby? Crediamo di no. Il derby di Genova è una storia di odio, e per chi non è di Genova può risultare difficile da capire fino in fondo.

3. Volete ricordare com’è nato il nostro gemellaggio? Aneddoti, ricordi o curiosità che legano i nostri gruppi?

3. Come si fa a riassumere in poche parole decenni e decenni di amicizia? Difficile per non dire impossibile. Stiamo parlando di un gemellaggio onorato (ad oggi) da ben 4 generazioni. Non è scontato che un legame duri così a lungo, e se dura così tanto è perché alla base c'è una stima reciproca, cè un modo comune di intendere l’essere Ultras, punti di vista simili, e poi chiaramente ci deve essere quella stessa “alchimia” che si instatura in maniera naturale con gli amici veri. Un gesto lo vogliamo sicuramente ricordare: anno 1998-1999, la Sampdoria (così come il nostro gruppo) stava passando un periodo che definire nero è poco. Mille difficoltà, uno scioglimento all’orizzonte, e una B che si avvicinava partita dopo partita (per poi realizzarsi a fine campionato). Quell’anno, a Parma in occasione di Parma Sampdoria, in Nord, apparve lo striscione con scritto SEI GRANDE ULTRAS. Un gesto di sostegno in un momento estremamanete difficile. Gli amici veri, d’altronde, li vedi nelle difficoltà...

4. Che impressioni avete rispetto all'evoluzione del movimento ultras italiano?

Difficile fare un'analisi dell'evoluzione del movimento ultras italiano senza valutare, o quanto meno considerare,  anche i cambiamenti che ci sono stati dalla nascita del movimento stesso ad oggi a livello sociale, economico, etc. Il movimento nasce alla fine degli anni 60. Siamo nel 2018. Un arco di tempo veramente importante. E' cambiato tanto, tantissimo. Le persone, le leggi, la società, gli usi e le abitudini, la cultura popolare. Noi dal canto nostro abbiamo cercato di preservare la nostra identità, difenderla dal passare del tempo. Riteniamo di esserci riusciti. Ciò non significa però rimanere fuori dal tempo, far finta che esso rimanga immobile. Bisogna rimanere gli stessi, interpretando i tempi che corrono. Paragonare il presente al passato può risultare (in certi casi) deleterio. Ai ragazzi di oggi il compito di essere innanzitutto Ultras. I valori dell'essere Ultras, quelli veri, non invecchiano e non cambiano.