Parma - Venezia un anno dopo... Stampa
La nostra Voce - 2017 / 2018
Martedì 27 Febbraio 2018 19:15

C'era una volta in una terra che galleggia sull'acqua un gruppo di eroi valorosi e senza paura, che un giorno, pur di difendere e tenere alto l'onore della propria terra, si confrontò con degli invasori propri pari in virtù dando vita a una battaglia leale e corretta, da cui uscirono vincitori acclamati in patria e all'estero.

Per loro fu gloria nei tempi a venire.Speriamo che questa favola vi sia piaciuta perché di reale c'è solo l'imbarazzo di dover scrivere ancora dei veneziani dopo i fatti di Venezia-Parma del gennaio 2017. Vediamo un attimo come sono andate le cose. Campionato di serie C: il Venezia è primo, noi secondi. A livello di classifica la partita rappresenta per noi una ghiotta occasione in termini di qualificazione diretta alla serie B. Visto l'entusiasmo che c'è in tutto l'ambiente, andiamo a Venezia in circa 1400 unità. Dalla Sede partono diversi pullman che fanno tappa verso un parcheggio su cui ci imbarcheremo su un traghetto verso lo stadio. Alcuni tifosi tuttavia scelgono di andare a Venezia con mezzi propri. Mentre siamo in traghetto arriva la notizia che dei tifosi crociati sono stati aggrediti in centro dagli ultras del Venezia. Dai traghetti questi neanche visti. Finisce la partita, 2 a 2 con loro in rimonta e con noi che passeremo dalla lotteria dei play-off per andare in B. In tutto ciò, scoppia il caso mediatico. Dopo aver aggredito tifosi normali in una delle città più sorvegliata d'Italia in pieno centro, e dopo avere pubblicato i trofei conquistati sul proprio profilo face, ai veneziani arrivano dei daspo e purtroppo una denuncia da parte di un tifoso finito all'ospedale. Questi, invece di ammettere le propri responsabilità, tirano fuori dal cilindro qualcosa di totalmente inaspettato: ci accusano di aver parlato in questura. Ci danno degli infami e delle spie con tanto di striscioni. Ma non solo. Straparlano sui social network, diffondono la notizia e qualcuno ci crede: i loro amici. San Donà, dall'alto della propria storia ultras, ci insegna come si sta al mondo con un bello striscione di pregevole fattura; i Mod'na, gente fin a quel momento per noi rispettabile, mangia la foglia e tramite striscione ci da degli infami. Noi rispondiamo con un comunicato sugli Ultras e i social network, uno sulla questione veneziana e con la Samb in casa con due striscioni. Tuttavia non finisce qui. Questi arrivano a fare un adesivo su noi in cui ci danno dei boffoni. Ma non solo. Quest'anno in occasione di Venezia-Empoli fanno uno striscione contro gli empolesi chiamandoli amici degli infami. In tutto ciò uno poi cerca di fare autocritica, capire se ha sbagliato o mal interpretato una situazione, ma a gennaio arriva la ciliegiena sulla torta: i veneziani fanno i furbi con altra gente rispettabile come i cesenati. Ma allora di cosa stiamo parlando? Tempi moderni? Ultras moderni? Boh! Eravamo abituati agli Ultras Unione e ai Vecchi Ultras. Avevamo imparato ad odiarli perché vennero al Tardini con 50 modenesi in coppa 92/3. Dopo la partita qualcuno si dovette fare accompagnare in stazione in autobus. Negli anni successivi poi la rivalità con gli Ultras Unione e i Vecchi Ultras è aumentata, qualche scontro c'è stato, le abbiamo prese le abbiamo date, ma la cosa finiva lì, nel rispetto dell'avversario, restava una cosa tra chi c'era. Non c'era la discussione del giorno dopo dove chi parla sono solo quelli che non c'erano; chi c'era si tiene il ricordo nella propria mente, pronto da essere tramandato ai più giovani, tramandare le rivalità, le amicizie, le esperienze vissute, tramandare ai giovani 40 anni di storia Ultras, 40 anni di Boys.