Clamore mediatico per un adesivo: il nostro pensiero Stampa
Lunedì 30 Ottobre 2017 17:29

Premettiamo che non è nostro compito condannare o meno un adesivo, crediamo che ognuno sia in grado di trarre le proprie conclusioni in merito, vogliamo mettere invece in risalto quello che è stato costruito intorno a questo adesivo, un castello creato per celare altri problemi, per attaccare il mondo ultras, per dipingere i laziali (in questo caso) come il demone del momento, mentre c’è chi seduto su una poltrona vuole aumentare l’età pensionabile a 67 anni (non l’hanno proposto i laziali), mentre subiamo condanne per tortura (non erano i laziali a picchiare dentro la Diaz), mentre anche il più stronzo degli onorevoli si riempie le tasche mercificando la vita dei cittadini. Ponendo anche i riflettori sulle marionette di questo regime, sbirri e giornalisti che come cani ammaestrati obbediscono ad ogni ordine e direttiva proveniente dall’alto andando a tappare la bocca alla gente in un caso e portando notizie create a puntino nell’altro. Insomma non vogliamo essere presi per il culo, non appoggiamo l’adesivo dei laziali ma non crediamo nemmeno sia quello il problema dell’italia: NE COMUNISTI NE FASCISTI… SIAMO ULTRAS!

 

 

Dopo una settimana a dir poco surreale, con l’ennesimo, infame e gratuito attacco al mondo ultras in generale, aspettavamo con ansia la domenica, il nostro giorno in cui poter parlare alla nostra gente ed esporre il nostro pensiero: ecco l’importanza del giorno, in cui comunicare e veicolare il nostro pensiero attraverso gli strumenti che da sempre ci contraddistinguono, gli striscioni.

Ma purtroppo da anni non è più così, negli stadi, così come nella società in generale, sta avvenendo una pericolosa censura, in cui il Sistema vieta alla gente comune di esprimere il proprio pensiero personale, cercando oltretutto di indirizzare lo stesso pensiero delle persone attraverso un bombardamento mediatico, in cui vengono inculcate nella testa delle gente idee non sue, che poi però l’uomo comune le metabolizza fin tanto a credere che siano propri pensieri, anziché il frutto di una propaganda spietata, e senza contraltare.

Ci siamo veramente indignati nell’assistere al solito teatrino per tutta la settimana, con oggetto i quattro adesivi (!!!) appiccicati in Curva Sud a Roma dai laziali che sfottevano i rivali giallorossi (al di là del contenuto), e che qualcuno (i soliti) hanno strumentalizzato a regola d’arte per distrarre ancora una volta l’attenzione del popolo dalle cose importanti e dagli inciuci che il Potere sta attuando nelle stanze dei bottoni.

Premettiamo che non stiamo parlando in sé del messaggio, e non vogliamo nemmeno trattare l’argomento ma altresì vogliamo denunciare con forza l’ennesimo esempio di come il Regime che vige in questi anni sfrutti qualunque occasione dal nulla per lavare il cervello delle persone comuni.

Stiamo parlando dell’oggetto in sé del contendere, adesivi (si adesivi di qualche centimetro di superficie), adesivi che potevano essere notati da alcune decine di persone e invece, grazie al risvolto mediatico hanno raggiunto milioni di persone, guarda caso veicolando il messaggio che il Regime vuole dare.

Ed il fatto che tutta Italia, per una settimana intera, sia stata come ipnotizzata a dover parlare di quattro adesivi, è quantomeno paradossale e preoccupante per il futuro.

Come paradossale e ridicola, anche se ci sarebbe poco da ridere, è stata l’immagine dei quattro poliziotti sommozzatori a recuperare il mazzo di fiori lasciato dalla dirigenza laziale nel ‘teatrino’ alla Sinagoga, operazione di recupero costata sicuramente qualche migliaio di euro di soldi pubblici (si, per recuperare un mazzo di fiori…) e che non ci leva il dubbio sia stato lanciato nel Tevere dagli stessi denuncianti, per avere un’altra notizia da ‘vendere’ al popolino nei giorni seguenti.

Siamo seri, nemmeno per recuperare un cadavere (ovvero una persona umana) avrebbero messo in piedi una cosa del genere.

Ahinoi, giunti allo stadio domenica, subito ci viene intimato dai funzionari di polizia di non esporre lo striscione in questione (che, guarda caso, sapevano già) pena le ‘solite’minacce di diffide, perché, ci viene detto, gli ordini ‘dall’alto’ di questa settimana sono di non lasciar passare nessun pensiero che non fosse allineato con il Regime.

Tant’è che abbiamo dovuto e voluto esporre il nostro pensiero a fine gara all’uscita dallo stadio, naturalmente intanto che la solerte digos filmava tutto.

Lo striscione, come chiunque può constatare senza nessun offesa o discriminazione, e di cui orgogliosamente andiamo fieri, recitava: CORRUZIONE E DISOCCUPAZIONE FIGLIE DI UN GOVERNO ABUSIVO…REATI DI TORTURA E LEGGI FATTE SU MISURA, E TUTTA ITALIA PARLA DI UN ADESIVO???’.

Naturalmente, visto che non si allineava al Potere che ci vuole tutti con un unico pensiero (il loro) e schiavi, ci è stato vietato, è stata tappata per l’ennesimo volta la bocca alla gente comune, in modo che non passi un pensiero in controtendenza con la ‘versione ufficiale’ che ogni giorno viene fornita dai giornali (su indicazione di chi poi questi giornalisti li paga).

E i giornalisti sono strumenti e complici di questo teatrino, che per un tozzo di pane in più contribuiscono al lavaggio del cervello della gente comune.

La cosa grave è proprio questa, ormai hanno VIETATO qualsiasi forma di libertà personale, nessuno ha più libertà di pensiero e opinione, come recita invece la nostra Costituzione.

In una settimana dove tra risse e insulti in Parlamento è passato in sordina l’ennesimo scempio alla Costituzione Italiana (posto che valga realmente ancora qualcosa), così come la condanna per TORTURE alla polizia italiana (e quindi, per traslato allo Stato Italiano, che è il ‘datore di lavoro’ delle stesso forze dell’ordine) da parte della Corte Europea, così come gli incendi che stanno mettendo in ginocchio una Regione come il Piemonte, portando alla disperazione migliaia di persone, nessuno ne ha quasi parlato.

Di queste ‘notizie’, mentre tutti i media distraggono le persone con quattro adesivi , non se ne deve sapere, perché il popolo deve concentrare la propria attenzione sulle cazzate, mentre il Regime opera per eliminare le poche libertà personali rimaste.

Con appunto la complicità dei giornalisti, tanto che nonostante abbiamo appeso il nostro striscione fuori dallo stadio, nessun giornale (ne eravamo certi, è stata l’ennesima dimostrazione), nemmeno cittadino, ne ha minimamente parlato, segno che tutto quanto contesta la ‘versione ufficiale’ non debba essere nemmeno minimamente veicolato.

Speriamo questo ennesimo esempio serva a ‘svegliare’ un po’ le persone e renderle consce dello stato terribile in cui stanno volgendo le cose (che noi denunciavamo giù oltre quindici anni fa ‘Leggi speciali: oggi per gli ultrà, domani per tutta la città’), prima che sia troppo tardi.