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Compagnie della nord - compagnie della nord
Giovedì 27 Aprile 2017 18:05

Pubblichiamo la quinta intervista alla Sezione "Nord/Est" della nuova rubrica "Compagnie della Nord" .

 

 

Oggi, per la rubrica interviste alle compagnie/sezioni della Nord, ci occupiamo di un gruppo di ragazzi molto vicini ai Boys e che negli anni ha macinato parecchi chilometri al seguito della maglia crociata, la sezione Nord-Est. Sicuramente la loro storia è diversa da quella di chi è nato e cresciuto in città o nella provincia, ma non per questo il loro attaccamento ai colori è diverso dal nostro. Hanno deciso di non mettere foto nell’intervista come di non avere pezze o materiale allo stadio perché come leggerete si rispecchiano totalmente nello striscione BOYS e noi, oltre che rispettare la loro decisione, siamo anche orgogliosi di avere persone così al nostro fianco. Buona lettura!


- Ci dite chi siete? Da quanti elementi è composta la vostra compagnia? Da che zone d’Italia venite?

Ciao! Siamo tre amici, conosciutisi in Nord, provenienti da Trieste, Portogruaro, Treviso e a cui gravitano intorno saltuariamente altri ragazzi. Seguiamo il Parma in casa ed in trasferta cercando, per quanto possibile, di partecipare anche alle iniziative dei Boys.

-  La prima domanda che sorge spontanea è: perché il Parma?

Trieste: a dire il vero non c'è un perché, io per dire non sono cresciuto in una famiglia "calciofila" per cui non ho avuto influenze. Diciamo che uno dei motivi sicuramente curioso, è stato che quando avevo nove anni mi è stato regalato un gagliardetto del Parma AC, risalente agli anni 80', da un ex osservatore del Parma di quegli anni. Mettiamo poi che il mio colore preferito è il giallo e subito dopo il blu...e che quando avevo nove anni il Parma era la squadra simpatia di molti sportivi, credo sia stato questo!

Porto: tifo Parma fin da piccolo, dai tempi di Zola e da li ho sempre continuato a tifar Parma nel bene e nel male e poi le grandi squadre che tutti tifavano le ho sempre odiate.

Treviso: tutto è iniziato grazie alla mia famiglia di calciofili, in particolare da mia mamma simpatizzante Parma ed "innamorata" di Zola. Papà invece juventino.. vi lascio immaginare i vari incontri con i bianconeri come erano (e sono) vissuti in famiglia!

-  Come vi organizzate per le trasferte?

Solitamente ad inizio stagione fissiamo delle partite alle quali assolutamente vogliamo essere presenti e durante poi il corso della stagione, anche considerando le varie iniziative organizzate da voi, aggiungiamo man mano altre "trasferte".

-  Spiegateci le vostre "trasferte" quando viaggiate senza i Boys.

Per motivi logistici purtroppo riusciamo a viaggiare molto poco col gruppo, soprattutto negli ultimi due anni in cui abbiamo avuto trasferte molto vicine a casa; solitamente ci muoviamo in auto e, se il numero lo consente, organizziamo un pulmino.

Se fattibile ci aggreghiamo al gruppo lungo il tragitto, altrimenti ci si trova direttamente allo stadio.

- Come vi muovete per le partite “in casa”, tipo quanto prima vi svegliate, come decidete quando venire, ecc?

Trieste: io agli albori, parliamo del lontano 2002, e durante tutta la mia militanza assidua, partivo in treno già la sera prima, e mi organizzavo al meglio. Siccome non avevo un entrata economica fissa, il più delle volte avevo il denaro giusto solo per biglietto treno e stadio, e più volte mi è capitato di dormire come un clochard, nei giardini pubblici sulle panche, in attesa del mattino, quando raggiungevo la zona stadio già tre, quattro ore prima della gara. Altre volte invece, e qui ho imparato ad apprezzare lo spirito e la mentalità dei parmigiani, venivo ospitato di volta in volta dai ragazzi del gruppo.

Treviso e Porto: avendo 3 ore circa di viaggio per venire a Parma, ci organizziamo in base all'orario delle partite; se giochiamo ad esempio alle 14.30 ci svegliamo alle 7, ritrovo alle 8, primi spritz della giornata e partenza alle 9 (salvo imprevisti incontri molesti al bar )

- Tessera del tifoso: essendo voi fuori regione (e dunque solitamente autorizzati ad acquistare i biglietti) eravate soliti partecipare alle trasferte senza tessera? Ora che invece abbiamo la tessera e siete fuori regione avete avuto problemi nell'acquistare i biglietti?

Trieste: questo è un quesito che personalmente oramai non mi tocca, in quanto durante gli ultimi anni, per motivi più o meno validi, ho mollato parecchio il colpo. Ora, quando decido di venire in trasferta, lo faccio consapevole del rischio di dovermi"accomodare" in un settore diverso da quello ospite. In ogni caso, resto del tutto contrario a ogni tessera fedeltà nonché al biglietto nominale, son solo farse burocratiche all'italiana.

Treviso e Porto: entrambi abbiamo partecipato a trasferte senza tessera, sempre seguendo naturalmente le indicazioni del gruppo e mai entrando da soli pur avendone la possibilità.  Ora con la tessera non sempre riusciamo a fare il biglietto per il settore ospiti perché a volte c'è ugualmente la limitazione di vendita ai residenti in Emilia, quindi optiamo per l'acquisto di biglietti per la curva di casa e ci presentiamo poi nella ospiti dove, almeno finora, fortunatamente siamo sempre riusciti ad entrare.  Dobbiamo ancora capire l'utilità della tessera a queste condizioni...

- Parma: siete una presenza assidua in Curva, possiamo dire che considerate Parma come una seconda casa? Avete stretto amicizie che vanno oltre i 90 minuti?

Parma sicuramente è per tutti noi una seconda casa e durante gli anni abbiamo consolidato amicizie che vanno oltre il Parma calcio e rapporti che coltiviamo costantemente.  Noi stessi ci siamo conosciuti e siamo diventati amici grazie a Parma.

- Raccontateci l’episodio più bello, la trasferta migliore, il ricordo più forte che vi lega al Parma.

Trieste: Come trasferta, impossibile dimenticarsi di quella del 19 ottobre 2006 a Odense in Danimarca per la coppa Uefa, quando partimmo con tre pulmini da 9. Nel pulmino "mio" rimarrà l'incubo di essermi dovuto sorbire per 19 ore di fila la canzone "splendido splendente", che ogni volta che finiva la si faceva partire da capo. Oltre questo, l'episodio legato a una bravata che ci è costata cara poi su ad Amburgo, quando la polizia tedesca ci fermò per un innocuo imbrattamento avvenuto qualche km prima in una piazzola di sosta (e i crucchi non son mica italiani!) e per finire l'entrata trionfale a Odense con portellone laterale spalancato e splendido splendente a palla ad "annunciare" alla città danese l'arrivo dei Boys Parma! C'è poi il ricordo del fine partita, dove i danesi ci invitarono ad una chiacchierata ma dopo poco si erano dileguati. Poi ne avrei da raccontare ma non basterebbero pagine!

Treviso: quando sono col gruppo sono tutte trasferte che ricordo con gran piacere ma se dovessi sceglierne una direi l'amichevole estiva ad Avellino nel 2014: la mia prima trasferta al Sud col gruppo e la prima in cui ho visto giocare contro di noi il Bordeaux.

Porto: Beh trasferta piu bella metto Cagliari fatta con tutti i mezzi, mi son divertito molto davvero. Anche se devo dire che tutte le trasferte al Sud fatte con il gruppo le porto nel cuore perché alla fine secondo me per uno di fuori Parma è l'unico modo per farsi conoscere veramente e di divertirsi davvero. Non ho un episodio più bello ma tantissimi bei ricordi di queste trasferte fatte con voi.

- Come vi ponete rispetto ai Boys?

Il gruppo è il nostro punto di riferimento, seguiamo per quanto possibile quello che viene organizzato e rispettiamo le scelte che vengono prese.

- Secondo voi, qual è l’aspetto vincente dei Boys e quale invece dovrebbe essere migliorato?

L'aspetto vincente è il gruppo stesso, in particolare per l'impegno che mettete in tutto quello che fate. Da migliorare non ce la sentiamo di dirvi nulla perché essendo da fuori non viviamo la realtà al 100%, vi stimoliamo solamente con un detto nostrano: "se pol migliorarse sempre"

- Avete mai fatto del materiale, pezze, bandiere? Se non l'avete fatto perchè?

Trieste: Ho fatto due bandiere, ma nulla di più. Mi son sempre identificato come Boys.

Treviso e Porto: abbiamo solamente partecipato alla creazione di un adesivo fatto da un gruppo di tifosi sparsi un po' per tutta Italia ma senza una firma che ci identificasse. Pezze con il nostro luogo di provenienza non ne abbiamo mai fatte e mai le faremo perché anche noi ci identifichiamo nello striscione Boys.

- Politica e stadio: Sappiamo che alcuni di voi fanno attività politica, siete bravi a tenere fuori la politica dallo stadio nel senso che non avete mai accennato all'argomento, ma pensate che questo possa snaturare il movimento o il vostro comportamento in quanto incontrate personaggi di altre tifoserie, stringendo con essi amicizie?

Trieste: Di me sanno pure i sassi come la penso. Detto ciò, per me sport e politica, come qualsivoglia aspetto della vita (musica arte lavoro etc.) devono restare separati, in quanto essi non hanno colori.

Treviso e Porto: come già detto da voi, la politica a Parma non la portiamo perché rispettiamo la scelta della Nord di essere apolitica. Il nostro comportamento non cambia nonostante si possano conoscere altre realtà. Per noi quindi il problema non sussiste e continueremo a tenere debitamente separate le due cose.

- Fate proseliterismo nella vostra zona?

Cerchiamo di coinvolgere i nostri amici e conoscenti e a volte qualcuno si aggrega a noi.

- Avete contatti con altre persone che frequentano le curve nostre gemellate? O altre? Siete mai stati in altre curve al di fuori della nostra? Quali differenze avete notato, cosa vi è rimasto più impresso?

Trieste: Ho contatti con dei doriani, sono legato a un rapporto fraterno con i ragazzi dell'alcool Bari. Oltre a questo, ultimamente ho iniziato a frequentare la curva della Dynamo Kiev, iniziando ad apprezzare dal vivo la mentalità ultras dell'Est Europa, che differisce molto da noi, a partire dal modo di tifare. Ciò che ho notato di comune è il voler rendere colorato il proprio settore.

Treviso: ho contatti ed amicizie sia con gemellati che con ragazzi di altre curve (anche a noi nemiche) e li apprezzo molto in quanto il rapporto di stima va al di là dei colori. A parte nella mia città, dove fin da piccola andavo in curva, sono stata a Bergamo, Udine, Portogruaro, Eboli e Mantova. Sono tutte realtà diverse tra di loro ma la cosa che mi è rimasta più impressa è stato l'attaccamento dei bergamaschi alla città e alla squadra.. da brividi!

Porto: sì ho contatti con persone che frequentano altre curve sia gemellate che non. In curve di altre squadre sono stato in quella dei nostri gemellati empolesi e, quando non potevo venire a Parma, sono stato nella curva del mio paese, il Portogruaro. In altre curve, a meno che non sian gemellate, non mi ci troverei e mi sentirei un pesce fuor d'acqua sinceramente.

- Avete altri modelli di curve che vi affascinano o stimate?

Trieste: sicuramente i Butei di Verona hanno la mia stima incondizionata, come ce l'hanno i catanesi. Poi per motivi di sangue stimo gli UCZ 73.

Treviso: stimo molto gli atalantini, come già detto sopra, per la mentalità, la passione e l'attaccamento smisurato alla loro fede.  Poi gli UTC, non solo in quanto nostri gemellati, ma per la mentalità dimostrata negli anni, per la lotta alla tessera, nonostante la continua repressione e anche perché, da amante del materiale ultras in generale, il loro lo considero tra i migliori.

Porto: Stimo molte curve italiane (atalantina, catanese e altre) ma se devo dirne una in particolare dico quella ascolana, per me davvero fantastici per passione, mentalità e comunque anche per numeri considerando che Ascoli non è una metropoli.

- Siete Ultras o tifosi? Cosa differenzia gli uni dagli altri secondo voi?

Trieste: Da sempre ho apprezzato la mentalità ultras, in cui mi rispecchio in pieno. Detto ciò, secondo me si può essere tifosi senza essere ultras, ma non si può essere ultras senza essere tifosi. Verrebbe a mancare la causa principale per cui l'individuo mette anima e corpo 7/7 24/24 al servizio della sua squadra!

Treviso e Porto: Come mentalità ci sentiamo più ultras che tifosi, però sappiamo benissimo che per definirsi tale bisognerebbe vivere il gruppo, frequentare​ la sede e altre tante cose che per motivi legati alla distanza non ci è possibile fare.

- 40 anni di boys, il vostro ricordo più bello legato al gruppo.

Trieste: il giorno 8 agosto 2003, quando presi coraggio e venni una settimana in ferie a Parma solo per conoscere i boys. Durante quella settimana conobbi i primi ragazzi del gruppo, tra cui il povero Matteo. Sicuramente nella lunga gloriosa storia dei Boys personalmente rappresenta la mia pietra miliare.

Treviso: a parte le varie trasferte ed altre occasioni in cui sono stata con voi, ricordo con emozione la prima volta che sono entrata nella vecchia sede e sono rimasta ad ammirare le foto e il materiale nostro e dei gemellati appeso alle pareti o attaccato in giro (come non ricordare la porta d'ingresso.. uno spettacolo!)

Porto: come già detto sicuramente le trasferte in pullman con voi sono tra i miei ricordi più belli e non mi vergogno a dire che di tante partite fatte ricordo più la trasferta che la partita in sé.

- Leggete la nostra fanzine? O leggete di più il sito?

Il sito sicuramente è un ottimo mezzo a cui possiamo accedere con molta più facilità per leggere tutte le novità del gruppo e del mondo ultras in generale. Apprezziamo molto quest'ultima una cosa perché il più delle volte diamo spazio a notizie riguardanti tifoserie non propriamente amiche, e questo fa capire il livello di mentalità dei Boys Parma 1977.

- Qual'è il vostro pensiero in merito a questo cambiamento di comunicazione?

Siamo nel 2017 e a nostro parere anche gli ultras, a maggior ragione vista la "stampa di regime", è giusto sfruttino i nuovi mezzi di comunicazione per dire la loro.

- Spazio libero, cosa volete dire alla Nord?

Trieste: Mai mollare innanzitutto e poi vorrei che si godessero queste categorie, oltre l'aspetto sportivo. Qui in ogni caso si respira ancora un poco l'aria del calcio che fu!

Treviso: seguite il gruppo e fatevi coinvolgere perché avete la fortuna di poter vivere questa realtà costantemente.. sfruttatela!

Porto: alla Nord voglio dire solo di seguire il gruppo in casa e in trasferta.