Bancarotta Medeghini, dipendenti Banca Monte nell'inchiesta Stampa
Giovedì 16 Luglio 2015 12:22

La Guardia di Finanza ha arrestato i fratelli Arturo e Severino Medeghini, rappresentanti del Gruppo Medeghini, storico gruppo caseario bresciano fallito nel 2010.

 

 

Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta. Ottanta le imprese riconducibili a vario titolo al Gruppo Medeghini coinvolte nell'inchiesta della Procura di Brescia. Sono venti le persone indagate con le fiamme gialle che hanno sequestrato 4,2 milioni direttamente dalle casse di due istituti di credito coinvolti. Per tre funzionari degli istituti di credito è stata ipotizzata l'accusa di concorso in bancarotta fraudolenta patrimoniale per aver trasformato le linee di credito prive di garanzie reali in altrettanti finanziamenti garantiti concesso a società collegate.

Il familiare Angelo Medeghini, scomparso nel 2014, è stato vicepresidente del Parma Fc per un paio di anni all'inizio dell'avventura di Tommaso Ghirardi quando anche Banca Monte Parma era parte del progetto come sponsor. L'azienda casearia Medeghini ha avuto uno stabilimento anche a Parma .

E dalle indagini emerge il coinvolgimento di tre dipendenti di Monteparma e Unipol, coinvolti nell'inchiesta della Procura di Brescia. Tre funzionari degli istituti di credito, infatti, sono stati iscritti nel registro degli indagati, con altre 17 persone, per concorso in bancarotta fraudolenta patrimoniale.

La Guardia di Finanza ha portato alla luce un default da oltre 600 milioni di euro. "Dietro questa maxi bancarotta ci sono raffinate consulenze finanziarie" hanno spiegato gli inquirenti. 

L'esecuzione del provvedimento da parte dell'autorità giudiziaria ha comportato l'impiego di circa 40 militari tra Brescia, Bologna e Parma. Il Gruppo era una storica realtà italiana specializzata nella produzione e nella commercializzazione all'ingrosso e al dettaglio di prodotti lattiero-caseari, con circa 500 dipendenti, 450 milioni di euro di fatturato e un indotto in grado di dare lavoro ad altre mille persone.

Le indagini condotte da oltre due anni hanno permesso di ricostruire una fittissima rete di operazioni finanziarie, che ha visto il coinvolgimento di più di 80 imprese, risultate tutte riconducibili, a vario titolo, alla famiglia Medeghini, di cui 21 fallite .

Sono stati analizzati centinaia di negozi giuridici, oltre 4mila rapporti finanziari di varia natura, accesi presso 55 istituti di credito bancari e parabancari, nonché un'enorme mole di documentazione amministrativo-contabile, acquisita a seguito di numerosi controlli incrociati eseguiti in ambito nazionale e volti a verificare la veridicità degli accadimenti aziendali.

[FONTE: Parma.Repubblica]