Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po'... Stampa
Martedì 23 Giugno 2015 11:57

Riportiamo i pensieri di un ragazzo della Nord, dopo la dichiarazione del fallimento del Parma.

 

Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po'...

Ci conosciamo dal lontano 1986, mese più, mese meno.

Al Tardini c'era un settore chiamato "parterre", le inferriate che ci separavano erano strette, ma io ero piccolo e ci passavo in mezzo; così, tra un tempo e l'altro, entravo per fare due passaggi con i raccattapalle.

Nell'estate del 1988, credo, siamo diventati definitivamente amici.

Mio padre mi portò allo Stadio perchè giocavi contro il Milan in Coppa Italia, ed io, anche se non te l'ho mai detto, ero ancora indeciso tra te e le treccine di Gullit. Da quella volta in poi, non ho più avuto dubbi.

All'inizio degli anni '90 il nostro rapporto si fece molto intenso e da allora, nonostante qualche problemino qua e là, siamo ottimi amici.

Per starti vicino, non sempre ma qualche volta sì, ho attraversato l'Italia e raramente persino l'Europa. E' stato molto divertente e oltre a te, c'erano tanti altri amici fraterni.

Da circa 10 anni, il mondo che ti sta intorno non mi piace più. Tanto volte ho pensato che io e te non avremmo più potuto essere amici, a causa delle tue cattive frequentazioni.

Spesso ti ho preferito altre compagnie, ma alla fine, nonostante tutto, sono sempre tornato a trovarti.

I parterre non c'erano più e io tra le inferriate non ci passavo più nemmeno a spinta, oltretutto se ci avessi provato, ad entrare e fare due passaggi con i raccattapalle, avrei rischiato di finire in galera, nemmeno avessi voluto rubare il pallone.

Stamattina qualcuno mi ha detto che dall'anno prossimo ci dovremo vedere in posti meno belli del solito, ma a me non importa.

 

Quando l'arbitro fischierà l'inizio, io sono sicuro che tra noi tutto sarà come al solito, come in quel lontano 1986...

 


Parma-Reggiana 85-86