Festa BOYS (06-06-2015): Resoconto e foto del Gruppo Stampa
Martedì 09 Giugno 2015 11:38

Sabato 6 giugno si è tenuta in quel di Lemignano di Collecchio la nostra festa. Diciamo “nostra”, perché l’organizzazione è stata interamente ad opera dei Boys Parma.

In realtà, la festa è di tutti i tifosi del Parma, di chi quest’anno ha combattuto, gioito e sofferto insieme a noi, in mezzo a tutte le vicissitudini che abbiamo dovuto affrontare. E’ un premio, per chi ci ha creduto fino alla fine, per chi è rimasto al suo posto fino all' ultima partita, per chi ha sfilato in corteo sotto la pioggia, per chi era a Carpenedolo, per chi era a Collecchio. E’ facile gettare la spugna di fronte alle difficoltà, arrendersi senza lottare e riconoscere la sconfitta. In quest’ottica, sarebbe stato altrettanto facile darla vinta a chi ci ha ridotto così, permettendogli di andarsene in sordina, perché tanto “Parma è una piazza tranquilla…”. Invece non è così, Parma non dorme, Parma reagisce, Parma festeggia la sua coesione nel tifare la squadra della propria città e nel difenderla da chiunque voglia ancora provare a violentarla. A Lemignano, tutti i presenti erano coscienti di prendere parte ad un evento storico, un primo giro di boa che ci porterà verso una nuova gestione societaria. Dalla cambusiera fino al barista, dal cassiere al Dj, dall’allestitore della mostra, a chi si occupava del dibattito sull’azionariato popolare fino a chi è passato a bere una birra o per dare un saluto, tutti erano lì per dare un segnale unico e inequivocabile: PARMA SIAMO NOI. L’evento in sé girava proprio su questo concetto, il tifoso al centro di tutto. Il tifoso anche come proprietario della squadra, non solo nel senso romantico del termine, ma anche dal punto di vista economico: abbiamo convocato “Parma siamo Noi”, “infoazionariatopopolare.org” e “supporters in campo”, oltre che alcuni testimoni di Ancona e di Roma, a raccontarci il concetto di “azionariato popolare”, che ai più è sconosciuto. La platea era molto coinvolta, perché l’idea di poter dare la parola al tifoso in ambito di gestione societaria è un concetto veramente innovativo e trascendentale, e a Parma stanno creandosi i presupposti per poterlo attuare.  Nello spazio adiacente, è stata allestita la consueta mostra fotografica, ma con una novità: quest’anno i pannelli erano raggruppati a mo’ di libro, si potevano sfogliare permettendo un’interattività che prima non c’era. L’organizzazione della mostra ci ha visto impegnati per diverse settimane, a raccogliere le foto, pensare alla disposizione, e reinventare il sistema di consultazione. Sono state scelte le foto più significative per ogni annata, per meglio ripercorrere tutta la storia della Curva di Parma. Per tutta la notte poi, i bar e i Dj hanno tenuto banco, con musica e bevute fino a tarda ora, permettendo così il coronamento di questo che si è rivelato essere un evento senza precedenti. Ci sono stati anche dei premi per i più temerari, che hanno raggiunto quota maggiore/uguale a 15 birre consumate, e c’era anche uno stand dedicato agli “SCHIAVI DEL CAMPARI”, che prende il nome da una pezza che portava in giro lo Zivo, Boys venuto a mancare troppo presto. Peccato per l’orario, avremmo dovuto/voluto continuare fino all’ alba, questo certamente non dipendeva da noi. Al nostro fianco, oltre a tutti i parmigiani pervenuti, c’erano i nostri gemellati di Empoli, i fratelli di Bordeaux, una delegazioni di ragazzi di Vienna e i ragazzi della Curva Sud di Catania. Non scordiamoci di nominare anche la mano che ci stanno dando i giovani Boys in questo periodo, le nuove leve che giorno dopo giorno stanno scoprendo il mondo ultras in tutte le sue sfaccettature. Una soddisfazione vederli lavorare, impegnarsi e credere in quello che facciamo, forse la cosa più bella di tutto l’evento, seconda solo alla foto goliardica che resterà negli annali: noi, davanti allo striscione “LA FEDE NON SI DIFFIDA”, e dietro questo…la chiesa di Lemignano!!! E’ vero, il Parma quest’anno ci ha fatto soffrire ed è altrettanto vero che in questo momento siamo pure senza società, tuttavia la vera forza del gruppo è venuta fuori, è qui che si vede la nostra pasta, la nostra capacità di aggredire e di mordere, anziché lasciarci travolgere.  Nonostante l’ ”annus horribilis”, i Boys Parma erano ancora lì, a spinare birre, a cantare, a grigliare, a ballare, a festeggiare la loro forza e la loro unità, ed i Parmigiani ancora al loro posto, alla festa, vicini agli ultras come è stato durante l’anno. Ancora non sappiamo cosa ne sarà di questo Parma, ma una cosa è certa: NON IMPORTA DOVE GIOCHI, NEANCHE LA CATEGORIA, QUESTA E’ LA SQUADRA DELLA VITA MIA!