La saga di Alberto Guareschi in Banca Monte Stampa
Mercoledì 11 Marzo 2015 20:51

Dal sito di Luigi Boschi vi proponiamo questo articolo datato 17 novembre 2011. Buona lettura.

 

 

Persone immeritatamente poste ai vertici di realtà importanti, che per avidità e incompetenza, rubano il futuro alla città!!

C’era una volta a Parma una banca… ora non c’è più! Effetto Intesa. C’era una volta Parmalat ora ha cambiato capitale e nome: Francelat! Che vacche le francesi!... Alimentate con OPA, da Bondi concimata. Vendetta finanziaria in terra parmigiana del muggito del mondo imprigionato?
Era l’ultimo istituto indigeno rimasto; una delle banche più antiche al mondo, traendo origine dal “Monte di Pietà della Città di Parma” (Mons Pietatis Almae Civitatis Parmae),  fondato nel 1488 su sollecitazione del Beato Bernardino da Feltre.

Per molto tempo Banca Monte ha coabitato nel ducato con Banca Emiliana e Cassa di Risparmio divenute poi una sola Banca, Cariparma, di Crédite Agricole. Grazie all’opera di ingegnosi e scrupolosi uomini di finanza ora Parma, da tre banche che aveva, non ne ha più una sua.
Le branche operative locali della Tanzi holding bank gestite strategicamente dai due Presidenti made in Parmalat: Silingardi (Cariparma) eGorreri (Banca Monte) sono state liofilizzate, polvere di latte per esser meglio digerite dai nuovi acquirenti.
Banca Monte la voleva comprare, nel 2005, Monte dei Paschi di Siena che possedeva già il 49% del capitale. Per il 2% che le avrebbe permesso di acquisire il controllo del 51% aveva offerto alla Fondazione, che deteneva il 51%, 250 milioni di euro. Ma che scherzate! Vale molto di più… gli fu risposto!

Infatti ora Banca Intesa ha acquisito il 60% delle quote di Monte Parma, concludendo un aumento di capitale di 187,7 milioni di euro, di cui 86,8 imputati a capitale sociale e 100,9 a sovrapprezzo, con closing previsto per il 31 marzo del 2012. Intanto la Fondazione non ha ancora incassato il dovuto: il prezzo di 158 milioni è soggetto infatti a variazione sulla base dell’esito di una verifica sui conti (due diligence) di Banca Monte… una situazione di bilancio preoccupante: pare che nessuno sappia ancora con certezza l’ammontare delle sofferenze e degli incagli..
Inoltre 100 dipendenti stanno per essere licenziati e la vertenza sindacale si fa ora aspra e difficile vista la strategia di Intesa: tra le mura dell’Istituto si respira più aria di smantellamento che di rilancio.
Anche la trattativa svolta e chiusa da Gilberto Greci, ex Presidente della Fondazione, con Intesa  e preparata da Salvatori per la cessione della Banca in agonia, ora mostra il fianco a critiche visto che i grandi clienti Banca Monte sono stati trasferiti alla sede Milanese di Intesa, gli sportelli sembra vengano ridotti a punto vendita dei prodotti finanziari del gruppo e alcuni immobili storici di Banca Monte, la nuova proprietà, vorrebbe metterli a reddito. 
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E tutto questo perché? Per una gestione “interessata” e oculata di chi l’ha portata nel baratro: Alberto Guareschi
I suoi predecessori? Beniamino Ciotti, referente di Ligresti nelle terre di Maria Luigia e Franco Gorreri dimessosi a seguito del crack Parmalat di cui era direttore finanziario: circa 100 milioni di euro il lascito del latte in banca. 
Il nuovo Presidente, Guareschi,  ha pensato bene di trasformare il latte in polvere di Collecchiello in latte di bufala di Fontanello: crack Bocelli, un’”Antica Torre” a lungo corteggiata.. Non solo, Alberto avrebbe forse voluto vedere ancheggiare le sue bufale sulle passerelle di moda nelle sfilate di Mariella Burani, sentire il muggito in ola allo stadio Tardini, in coro gospel sulle piste di Marilleva o a Fontanelle, sul suo confine agricolo, partecipando all’escalation economica dell’”Antica Torre” di Bocelli affidata e gestita, per conto del Presidente Guareschi, a Eugenio De Paolini, un frequentatore notturno le carceri di via Burla... condanna all’ergastolo per duplice omicidio e occultamento di cadavere.

Era una Banca parmigiana che finanziava l’economia di Parma, ma il dissesto lo si deve soprattutto a operazioni, non certo indigene, finite male: Mariella Burani (19 milioni di euro), Medeghini (24 milioni di euro), Marilleva (7,2 milioni di euro) le più note. Soprattutto fanno sorgere qualche sospetto le modalità e i tempi in cui queste linee di credito furono erogate.

Ma il Presidente, Alberto Guareschi, che faceva? Non certo aveva in mente il modello Cuccia dedito alla banca d’affari. Sembra invece che il nostro si facesse finanziare i suoi affari e le sue attività dalla Banca che presiedeva o comunque, per il ruolo ricoperto, cercava di trarre il maggior vantaggio personale. Ma l’azione di responsabilità i soci hanno pensato di riservarla a Roberto Menchetti il Direttore Generale, uomo di Monte Paschi, arrivato dopo Campopiano, Morotti e Vibi, che entrò subito in feeling con il Presidente, un po’come se fosse il fattore della sua azienda agricola e lasciò che Menchetti portasse con sé all’interno della Banca, suoi uomini di fiducia: Giove (Organizzazione) e Bozzi (Affari speciali). E i Sindacati ora si chiedono se l’effettiva volontà della Fondazione sia quella di procedere legalmente per avere giustizia del maltolto subito?... Vista anche la buonuscita di 2.100.000 euro per il triunvirato. Cose che avvengono solo nel compromesso ducato!... ormai incapace di temerarie imprese alla Cadalo.

L’avvocato Alberto Guareschi, figlio del notaio Guareschi, noto possidente terriero della bassa, ha lo studio a Parma in Galleria Bassa dei Magnani 3. Nello stesso stabile si trova pure la sorella Silvia Guareschiavvocato che, si dice, esercita però come notaio quasi la fosse veramente, redigendo atti che vengono poi rogati da vari  notai secondo invalsa ma sicuramente discutibile prassi, soprattutto quando ad avallarla vi è anche lo stesso  presidente del Collegio notarile di Parma….

In strada Bassa dei Magnani 3 trovano pure sede legale tutte le società del banchiere per circostanza Alberto Guareschi: 
-FINON srl, 1995, attività immobiliare, finanziaria, alimentare (lattiero casearia e uova), zero dipendenti, capitale 55.000 euro: 50% la sorella Silvia, 5% la seconda moglie Mangiarotti Maria Cristina, 45% A. Guareschi. La madre Maffei Innocenza classe 1925, Amministratore Unico;

-PAGANINA sarl, 2005, impresa agricola e allevamento bovini e bufale da latte, dipendenti circa 90, capitale 30.000 euro: 70% Magu srl; 25% Alberto Guareschi; 5% Candiani Andrea, Amministratore Unico, poi Presidente del CdA composto da Giovanni Medeghini (Vice Presidente dal 26/07/2007 al 09/12/2008), Consiglieri: Maffei Innocenza, Silvia Guareschi.

-MAGU srl (acronimo di Mangiarotti e Guareschi), 2004, attività immobiliare, capitale 50.000 euro, 50% Finon srl, 45% Mangiarotti Maria Cristina, 5%Candiani Andrea (Amministratore Unico). Nel 2005 Finon srl diviene socio unico.

-GUARE srl, 2008, impresa agricola, capitale 110.000 euro: 55% Mangiarotti Maria Cristina, 45% Guareschi Alberto. Amministratore Unico Cartagini Colombo (’74) nel 2011, Candiani Diego (’82) nel 2011, Ghidoni Raffaella (’73) nel 2009, Polledri Giorgio (’57) nel 2008. In tre anni, quattro Amministratori Unici!!!

Come si può constatare tutte le società, ad eccezione della FINON srl, sono state costituite dopo la nomina a Presidente Banca Monte.

Altre società che rientrano nell’orbita Guareschi, ma in altre sedi, sono:
INGEA srl, in via Bondi 14 (Parma), 1982, attività immobiliare, capitale 21.000 euro: 25% Viaro Filippo (Amministratore Unico), 25% Corchia Pier Paolo, (cugino di A. Guareschi) dal 2006 procuratore, 25% Beccarelli Sergio, 25% Finon (di cui A. Guareschi con la moglie detiene il 50%; l’altro 50% è della sorella Silvia). Nella stessa via ai numeri civici 16, 18, 20, si trovano recenti edifici di proprietà Finon;

PIETRO FIACCADORI srl, in via Duomo 8/a (Parma), 2% Finon
COSTRUIRE SALA srl, in via Meloncello 1 (Bologna) anno 2005, attività immobiliare, capitale 104.000: 50% Finon. Partecipazione ceduta nel 2011.

Le società di Guareschi e i bilanci sono seguiti da Iasoni Monica, dello Studio Branchi. Fabio Branchi, noto alle cronache per il legame con Parmalat: tra gli arrestati il 18/02/2003.

Alberto Guareschi, primo matrimonio annullato dalla Sacra Rota, classe 1964, 21 febbraio, secondo l’oroscopo un pesce, ma fuor d’acqua in banca… lui preferisce le bufale! E’divenuto Presidente della Banca Monte dopo il crack Parmalat nel 2003. Nessuna esperienza bancaria, nessuna credibilità culturale finanziaria, nessuna bibliografia o studio di settore, che dico, almeno qualche master, qualche articolo… degni di nota, niente!... nessuna dinastia nel credito, nessun atto di coraggio politico, ma il giovane di non so quali speranze per la banca storica parmigiana -suo padrino fu Gilberto Greci con Elvio Ubaldi, forse, non completamente d’accordo (ma che se lo volesse togliere dai piedi dal Consiglio Comunale?)- si trovò Presidente con il placet della nomenclatura locale riunita nella Sacra Fondazione Banca Monte Parma, il cui Presidente, Gilberto Greci, parente di Guareschi, proprietario della Greci di Ravadese (con un’esposizione di tutto rispetto nei confronti della banca) è cugino di Alberto Greci della Greci Geremia, fortemente finanziata da Banca Monte Parma (ma guarda un po’… le coincidenze!) ora in concordato preventivo. Una commedia all'italiana tra conflitti di interesse e legami di sangue.  

Eletto consigliere comunale nel 1998 nelle liste di Forza Italia, Alberto aspirava alla carica di Presidente del Consiglio, ma gli fu preferito Bernini, il cui curriculum in“Formez2” e le “conferenze stampa” intercettate negli anni sono divenute note in Procura. 
Limitato a capogruppo consiliare, entrò definitivamente in rottura con il partito nelle elezioni politiche del 2001 perché non fu messo in lista, gli furono preferiti altri: sempre BerniniPaolo Paglia per la Camera (poi non eletti), e Vittorio Guasti al Senato (non eletto pure lui direttamente, ma ripescato per il quoziente regionale). Uno sgarbo che non perdonò agli amici di brigata Villani. Divenne civico e ci pensò Elvio Ubaldi, Sindaco di Parma (Civiltà parmigiana), a concordare la sua Presidenza in Banca Monte nel 2003. Certo, caro Ubaldi, non si può dire che tu abbia il fiuto da talent scout visto poi la sfornata del clan dei Vignalesi, cresciuti sull’isola di Elvio per otto anni. Ma che facevano questi con te? Che gli hai insegnato? L’opera dei masnadieri? Un ruolo si direbbe assimilato con successo! E’ vero che bisognava ringiovanire la classe dirigente, ma secondo leve discrezionali, forse, dettate da altri parametri. Dico, ma non c’era forse un giovane onesto, con un curriculum di studio almeno di banca e finanza, magari con qualche esperienza, a cui affidare il corso del nuovo indirizzo strategico dell’Istituto bancario parmigiano, dopo la disfatta di Calisto? Capisco, avevi già oberato Andrea Costa di incarichi… e ti mancava, forse, un altro uomo fidato di finanza. Con Gilberto Greci avevi intravisto subito in Guareschi, forse, le caratteristiche meritocratiche e di responsabilità?

Ma quali responsabilità? Più che gestire una Banca, Alberto, con il suo fare dinoccolato e la maschera da bravo Pinocchietto redento, con la sua borsa ricolma di affari personali, tutte le mattine, dopo averli meditati a casa, la sera, in perenne consiglio di amministrazione con la moglie Maria Cristina e la madre Innocenza, da borgo della Posta 3 se li andava a sbrigare a 100 metri da casa in banca nello storico Palazzo San Vitale: oltre 45 milioni di debiti personali (dai bilanci al 31/12/2009) di cui 30 di esposizione bancaria, sparsi e da gestire nelle varie società e nelle diverse speculazioni, non consentono proprio, pare, una mente sgombra da preoccupazioni e dedita al bene della Banca!! In particolare se poi impiegati in speculazioni immobiliari o società a bassa redditività.

Sembra infatti abbia gestito con Monte Parma gli interessi economici delle sue società e le sue relazioni personali (confermato tra l’altro dal verbale degli ispettori di Bankitalia). Altri parmigiani, a dir la verità, stanno seduti nei Consigli di Amministrazione di banche e da quelle stesse banche si fanno finanziare. Però almeno non fanno i Presidenti! Un’etica da manuale della meritocrazia di Roger Abravamel!! L’economista, pensate, venne a Parma, invitato proprio da Banca Monte a parlare di etica e meritocrazia: “Abbiamo una classe dirigente –disse- che non ci meritiamo. Manca un sistema di valori che promuova l’eccellenza indipendentemente dalla provenienza”.
Il Presidente Guareschi, seduto in prima fila, illuminato dal progetto, consapevole della meritocratica sua nomina, intervenne pure, da esperto, sia per introdurre l’ospite, sia per la sintesi finale del pensiero. Avrebbe voluto, pare, invitare anche Hans Kung per la presentazione del libro: “Onestà”, ma non fece in tempo. Problemi di bufale… nel bilancio.

Non gli bastò essere presidente senza meriti a giovanissima età (39 anni) della Banca storica parmigiana per di più con lauta remunerazione… ed è pure facoltoso di famiglia… No, non bastava! Perché non cercar di imparare il mestiere che per grazia di una borghesia ignorante gli era stato donato, invece di immergersi nelle avide speculazioni?… Il ragazzo anziché dedicarsi allo studio di banca e finanza per la valorizzazione dell’Istituto cittadino, si finanziava le sue società che trovavano liquidità in Banca Monte per tutte le operazioni speculative: da quelle agricole a quelle immobiliari, ad affari con amici. 
E’ così che queste persone poste ai vertici di realtà importanti, per avidità e incompetenza, rubano il futuro alla città!!

Guardiamo ad esempio alcuni dati sensibili dai bilanci societari al 31/12/2010:
-Finon srl ha una esposizione bancaria di circa 9.000.000 di euro contro 6.700.000 di immobilizzazioni materiali, utile d’esercizio 253.000 euro, ma nel 2009 marcò una perdita di 35.000 euro;
-Paganina sarl ha un indebitamento di circa 24.500.000 di cui 20.000.000 con le banche, utile d’esercizio 40.000 euro;
-Magu srl indebitamento di circa 5.000.000 di cui 2.500.000 verso banche, utile d’esercizio 33.000 euro
-Guare srl indebitamento 1.200.000 di cui 600.000 verso banche, utile netto d’esercizio 30.000 euro

Insomma il Presidente si è dedicato all’attività agricola, immobiliare, poi del calcio, tutto finanziato dalla banca che presiedeva. Il Comune, che lo aveva messo lì per operazioni di cassa, disponeva poi dei flussi monetari: tra le più note la vendita degli immobili del Comune a CAL e poi a ALFA (entrambe partecipate dal Comune) a cui Banca Monte ha concesso mutui (in questo caso di 14.000.000 di euro di cui il Comune non onorò le scadenze) di gran lunga superiori al valore reale dei beni. Da qui si finanziava e si sosteneva insomma la new diseconomy generation … dei Vignalesi. Ma anche amici degli amici avevano accesso, come Medeghini (i cui magazzini di formaggio dati a garanzia per le linee di credito furono trovati vuoti), socio di Guareschi in Paganina.

Nel 2007 sale alle cronache cittadine e nazionali per la rilevazione del Parma calcio. Banca Monte consente al Tondino Padano (Tommaso Ghirardi e Angelo Medeghini) e a Alberto Guareschi l’operazione. Tant’è che Guareschi viene nominato Presidente onorario… e incredibilmente ancora lo è! Perché chi ci ha messo i soldi è stata Banca Monte: 10 milioni a Ghirardi, 24 a Medeghini, una consistente linea di credito a medio-lunga scadenza al Parma calcio, una importante partecipazione in Eventi Sportivi spa che detiene il Parma FC spa, main sponsor della squadra. Giovanni Medeghini (’37), nel luglio 2007 è Vicepresidente della Paganina, azienda agricola di Alberto Guareschi e il figlio Angelo Medeghini suo partner nel Parma Calcio.. 
Medeghini, giusto per ricordarlo ai parmigiani, è l’impresa alimentare casearia che distribuì con "Parmital" il rinomato "Parmesan", così caro al Parmigiano Reggiano!!

Dei tre moschettieri, così li ha definiti Bondi l’Aretino, che in quelli di Brescia aveva operato per la madre di Ghirardi e per Lucchini, per ora è scomparso Medeghini che invece di  inaugurare con la famiglia lattiero casearia un nuovo polo produttivo nei pressi del quartiere fieristico parmigiano, dopo aver comprato dalla procedura fallimentare (Merli spa e Vecchi casearia srl)  il caseificio Merli di Baganzola per rafforzare la produzione dei formaggi, ovvero il parmigiano reggiano che già lavorava con la Mergi srl, ha prodotto in Tribunale a Brescia un gruviera da circa 300 milioni.
Guareschi, invece, per empatia con l’amico e socio in affari, da Presidente onorario ha lasciato in due anni una perdita in banca di 75 milioni detratti da Intesa dal valore d’acquisto… e uno strascico di 47 milioni nella prima metà del 2011.
Alberto Guareschi“Essere Presidente onorario del Parma calcio, non è una coccarda, è il segno di una pensata coraggiosa fatta in un momento storico in cui pochi a Parma l’avrebbero fatta. Io sono amico di Tommaso Ghirardi e della squadra: sono felice di questo incarico onorifico, ma se per il bene del Parma Calcio fosse necessario far diventare Presidente Onorario qualcun altro, la mia presidenza onoraria è assolutamente a disposizione. Non c’è correlazione tra la Presidenza Onoraria del Parma FC e le mie dimissioni da Presidente di Banca Monte Parma. 
Tutto continuerà a ruotare attorno a Banca Monte... Non posso giurare su quello che avverrà dopo di me, ma non è stata solo una pazzia di Alberto Guareschi l’idea di sostenere il Parma FC. La mia è stata una scelta condivisa dal presidente di Fondazione Monte Parma Gilberto Greci, con la completa condivisione del Cda vecchio e nuovo. Questa vicinanza continuerà: la mia uscita da Banca Monte Parma non comporterà alcun mutamento strategico della banca nei confronti del Parma Calcio, e questo è possibile anche grazie alla solidità della squadra e dell’imprenditore che gli sta dietro. Con Tommaso Ghirardi – vi assicuro – molti vorrebbero lavorare, non solo Banca Monte..."

Insomma abbiamo una squadra di calcio in A, di proprietà d’altri, ma abbiamo perso una Banca di oltre 500 anni… che farsene? Ne valeva la pena!
Alberto Guareschi
: “ Questa banca ha due asset strategici, il Cedacri, una grande azienda di Collecchio di cui siamo i soci fondatori ed il Parma Calcio. Banca Monte non ha altre aziende strategiche, solo queste due. Sono pronto a sostenerlo di fronte a chiunque: chi negasse questo negherebbe la forza di penetrazione di questa banca su questo territorio”.
Angelo Medeghini: “Di proposte per apparire sulla maglia del Parma ne erano arrivate tante, ma piuttosto che vendere quello spazio ad una cifra economica non adeguata e non in linea con quella che è la nostra idea di Parma, abbiamo preferito puntare su Medeghini che è sicuramente in linea con questi valori".

Ecco!! Capito perché, per Bondi l’aretino, uomo delle banche, erano tre moschettieri?... per non dargli un altro appellativo!

A qualcuno verrà voglia di verificare il giro dei soldi per il Parma calcio e gli intrecci Guareschi, Ghirardi, Medeghini?

Guareschi, socio in affari in Paganina srl con Giovanni Medeghini, con suo figlio Angelo Medeghini nel Parma, finanzia il gruppo Medeghini con 24 milioni di euro… poi tutto finisce, per Medeghini, in Tribunale a Brescia e Guareschi con Bocelli nel gospel di bufale a “Torre Antica” tra Fontanelle e Roccabianca… immobili invenduti in via Bondi a Parma e BancaMonte in agonia svenduta a Intesa. “Parma, un modo di vivere?”

Ma da chi era costituito il Board di Banca Monte? Possibile fossero tutti con gli occhi bendati dal “Prosciutto Parma” come recitava una nota infausta pubblicità degli anni ’90? 
Il 28/04/2009 l’Assemblea dei soci di Banca Monte riunita dopo aver approvato il bilancio 2008 aveva nominato per il triennio 2009-2011:
Alberto Guareschi (Presidente); Pietro Sella (Vice Presidente), Beniamino Anselmi, Alberto Bertora, Grazia Borri, Simona Caselli, Giovanni Cavatorta, Giancarlo Ferrari, Giacomo Marazzi, Ugo Margini, Paolo Paglia. Collegio Sindacale: Vincenzo Simonazzi (presidente), Anna Maria Chiodaroli, Stefano Cominetti (sindaci effettivi).
Stupefacente risulta il testo di elogio nel comunicato stampa della Segreteria Generale delle Relazioni Esterne della Banca“La sostanziale conferma del CdA uscente rappresenta un attestato di stima e di piena fiducia da parte degli azionisti nei confronti degli Amministratori che negli ultimi esercizi hanno guidato la Banca attraverso le difficili sfide poste dal mercato locale, così come dal contesto economico internazionale, portandola a conseguire importanti performance di crescita quantitativa e qualitativa”. Non solo, ma si legge: “Grazie ad un attento presidio del rischio creditizio, si conferma in miglioramento anche la qualità del credito…”
Un testo, visto oggi, da opera buffa!! Una dichiarazione stupenda da manuale… dell’ipocrisia. Ecco infatti che da lì a pochi mesi… dopo queste“importanti performance”, come dicono loro, il bilancio 2009 chiudeva in perdita, con un profondo rosso per la prima volta dopo 522 anni, di 15 milioni e conseguenti dimissioni di Alberto Guareschi, che dichiarava:
“Mantenere la banca autonoma ed al servizio del territorio in cui è insediata è stato il principio cardine della mia attività di presidente per tutti questi sei anni di mandato.
Questi valori - territorialità ed autonomia - sono stati da me sempre condivisi con il presidente Greci (Gilberto Greci, della Fondazione Banca Monte, ndr). In quest’ottica va visto l’accrescimento della partecipazione della Fondazione Monte di Parma nel capitale della Banca e l’ingresso dei nuovi partner in sostituzione del Monte dei Paschi di Siena, frutti ottenuti grazie alle trattative condotte dal presidente della Fondazione in modo magistrale, con il raggiungimento pieno degli obiettivi prefissati”.
Al presidente Guareschi subentrò Carlo Salvatori, che traghettò Banca Monte Parma in Banca Intesa. Il dimissionario direttore generale Roberto Menchetti fu sostituito nel marzo 2010 con delibera del Consiglio da Gian Paolo Martini ex direttore generale della Banca fino al 1999.

Il bilancio del 2010 di Banca Monte, con la cura Intesa, raggiungeva una perdita di 60 milioni e ha chiuso la prima metà del 2011 con un rosso di 47 milioni di euro. Il nuovo azionista di riferimento, che sarebbe dovuto entrare, come accordi sottoscritti, con circa 150 milioni di euro per il 51% nell'Istituto Parmense (o 230 milioni nel caso di acquisto del 79% con le quote dei soci del patto sindacale), ha voluto fare pulizia, giustamente, dei crediti inesigibili e delle sofferenze di Banca Monte Parma, rimasti inavvertitamente (!!) tra le pieghi dei bilanci.

Salirono così a 75 milioni in due anni le perdite della banca parmigiana: la metà del capitale sociale. Con le perdite del 2011 si raggiunge il capitale sociale!... Si direbbe una gestione esuberante dei finanziamenti da parte dell’ex presidente Alberto Guareschi e del direttore generale Roberto Menchetti coadiuvato dai fedeliGiove (organizzazione) e Bozzi (Affari speciali). I tre dirigenti per aver portato con Guareschi la Banca in agonia ebbero una buonuscita di 2.100.000 euro.

Per fortuna si parlava di “attento presidio del rischio creditizio”!
Ipocrisia confermata da Bankitalia che a seguito della verifica dei suoi ispettori, durata circa 4 mesi, nel giudizio del verbale d'indagine dichiarava: "Il cda non ha mostrato né adeguata capacità di governo, né autonomia rispetto al presidente. Furono sancite quindi multe ai vertici e agli organi di controllo (collegio sindacale e dei revisori) della Banca per circa 300.000 euro dagli ispettori di Palazzo Koch, di cui 60.000Guareschi 50.000Menchetti
Verrebbe da chiedersi che faceva il collegio sindacale e dei revisori? Cosa hanno letto o sentito i componenti del CDA o i soci in Assemblea? I CD e i libretti dell’opera che sponsorizzavano o le relazioni e i conti di bilancio?
Sta di fatto che Il Collegio dei Revisori, pur sanzionato, è rimasto in carica fino a nuova nomina dell'organo di controllo da parte di Banca Intesa nel 2011; e, mentre i soci di minoranza (Fondazione di Piacenza e Vigevano, Banca Sella) hanno proposto di votare l'azione di responsabilità e di estenderla agli altri ex amministratori, i soci di maggioranza della Banca (Fondazione Banca Monte) han deciso di abbuonare a Guareschi l’azione di responsabilità e riservarla al solo d.g. Menchetti, sconfessando di fatto il verbale di Bankitalia. Perché? 
E’ certo che, visti i risultati, in Banca Monte Parma vi sono state “gravi responsabilità della proprietà locale”, cioè quella Fondazione in cui sono equamente rappresentati i poteri locali: Provincia, Comune, Camera di Commercio, Università, Vescovado, imprenditori, Confesercenti e associazioni di volontariato. 
Il CDA della Fondazione Banca Monte, socio di maggioranza di Banca Monte prima dell’ingresso di Intesa, era formato da Gilberto Greci (Presidente), Franco Tedeschi (Vice Presidente), e dai Consiglieri Arturo Balestrieri, Arnaldo Bia, Pietro De Angelis, Luca Vedrini Torricelli. Votarono a favore dell’azione di responsabilitàestesa anche al presidente Guareschi i Consiglieri Arnaldo BIA e Pietro De Angelis. E proprio quei consiglieri dopo il voto sono usciti dal CDA. Dello stesso parere era Monsignor Pietro Ferri membro però del Consiglio Generale della Fondazione in quota alla Curia.
In data 15/07/2011 l’Assemblea del Consiglio Generale della Fondazione Banca Monte ha nominato il professor Roberto Delsignore nuovo Presidente a seguito delle dimissioni (07/07/2011) di Gilberto Greci.
Il nuovo CDA della Fondazione (i cui consiglieri furono eletti il 05/07/2011) risulta composto da: Roberto Delsignore (Presidente), Franco Tedeschi (Vice Presidente), Consiglieri Arturo BalestrieriCristina BazziniCesare Amelio BucciMaurizio Dodi (quest'ultimo subentrato a Vittorio Guasti nominato nel CDA della Banca insieme a Massimo Rutigliano in quota alla Fondazione Banca Monte).

Il 26 luglio 2011 Intesa Sanpaolo ha così perfezionato l'acquisto da Fondazione Monte di Parma e dal Gruppo Banca Sella (Banca Sella Holding, CBA Vita e HDI Assicurazioni) rispettivamente del 51,0% e del 9,8% delle azioni di Banca Monte Parma
A seguito della compravendita azionaria, Intesa Sanpaolo detiene il 60,8% delle azioni di Banca Monte Parma. In virtù di un'ulteriore operazione parallela tra i restanti Soci, la Fondazione Monte di Parma mantiene il 21,0% delle azioni, la Fondazione di Piacenza e Vigevano il 15,2%, la Compagnia Generale Immobiliare il 2,5%, Altri lo 0,5%. 
Sempre il 26/07/2011 l'Assemblea ordinaria e straordinaria di Banca Monte Parma ha deliberato, i componenti del nuovo Consiglio di Amministrazione, formato da 13 membri, alla cui presidenza è stato nominato Flavio Venturini, ex chief lending officer (Clo) di Intesa. Il manager si occupa delle politiche di gestione del rischio di credito e la dice lunga sulla visione di Intesa sugli impieghi di Banca Monte. 
Gli altri Consiglieri sono Beniamino Anselmi (Vice Presidente), Massimo Rutigliano (Vice Presidente), Patrizia Capitani, Renzo Capra, Gianfranco Curti, Giuseppe Feliziani, Carlotta Gatteschi, Vittorio Guasti, Giacomo Marazzi, Andrea Mora, Franco Mosconi e Marco Siracusano. Sindaci revisori, Augusto Schianchi (Presidente), Annamaria Chiodaroli ed Eugenio Pavarani.

Il 28 luglio 2011 il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte Parma, riunitosi sotto la presidenza di Flavio Venturini, ha nominato Carlo Berselli nuovo Direttore Generale.

E’ così che finisce un soggetto della ricchezza di una città messa nelle mani di avidi speculatori senza dignità di impresa, senza criteri etici, passione, responsabilità e lungimiranza.
Hans Kung“Per essere una grande personalità imprenditoriale è necessario possedere –oltre all’intelligenza, alla capacità analitica e alla volontà di affermarsi- uno sguardo che va oltre la conoscenza del proprio settore e la competenza nella propria disciplina, e comprende la realtà nel suo insieme, la capacità di comprendere contesti più ampi, la sensibilità per gli interrogativi fondamentali dell’uomo e convinzioni etiche profondamente radicate e ben meditate”.
Tutto ciò non sembra abbia abitato, né palesava di avere Alberto Guareschi. (Parma, 17/11/2011)

Luigi Boschi

[FONTE: Luigi Boschi]