Sedicesimi di Coppa Italia, PARMA-Varese (03-12-2013): Resoconto più foto del Gruppo Stampa
Giovedì 05 Dicembre 2013 11:06

PARMA-Varese (4-1)

E’ il 3 dicembre e stasera va in scena il quarto turno di Coppa Italia che ci vede giocare contro il Varese. Ci troviamo in buon numero già nel tardo pomeriggio e pian piano raggiungiamo la zona stadio dove sostiamo per le consuete birre e chiacchiere pre-partita, in giro c’è poca gente e soprattutto pochi tifosi gialloblu, ma non ci sorprendiamo, l’orario di gioco (21.00) ed il freddo fanno presto a far rimanere a casa il tifoso (o sarebbe meglio dire il NOSTRO tifoso?), ma non noi che al contrario siamo carichi per questo match, conosciamo le buone potenzialità della squadra e speriamo in un buon risultato che ci faccia andar oltre questo “gradino” che negli ultimi anni ci è stato fatale e magari sognare di poter (anche solo lambire) un risultato molto più glorioso.

 

Entriamo a ridosso del fischio d’inizio e ci posizioniamo sulla scalinata centrale dopo aver appeso i nostri stendardi, la Nord com’era prevedibile, vedendo le vie antistanti lo stadio, è semi-deserta, ma come dicevamo siamo purtroppo abituati a queste cattive visioni, cantiamo l’inno e sosteniamo da subito i crociati mentre entrano in campo, ricordiamo il Bagna e repentinamente intoniamo cori per il Parma, soprattutto dedicandogliene uno in particolare a riguardo del suo centesimo compleanno. Apriamo uno striscione, già esposto nella precedente partita col Bologna, che recita NOI STIAMO CON I 93, riferito agli amici blucerchiati colpiti da una vera e propria ingiustizia ad opera dello Stato, cane da guardia della sicurezza (?!) sportiva. La carica che dimostriamo è ripagata prestissimo da un prode Valdes che al 6’ insacca la porta avversaria con un sinistro folgorante. In alto braccia e bandiere, scandiamo i battimani, la gola si arrossa mente cantiamo, siamo tutti uniti per il Parma, come un sol uomo! Non tardano però ad arrivare i reciproci insulti tra noi ed i varesini, presenti in gran numero (gli ultras entreranno a partita iniziata) data l’importanza di questa partita che nel caso di una vittoria li porterebbe a calcare un campo che non vedono da decenni; dato il numero e la carica, si fanno sentire diverse volte. Col Varese esisteva un’amicizia, di alcuni nostri membri, con quelli che un tempo erano i Boys Varese, tuttavia questo rapporto non esiste più da tempo ed è deteriorato dal gemellaggio che lega i biancorossi con gli interisti (nostri nemici), per cui non li facciamo sentire i benvenuti, a più riprese e nei modi più svariati. Ad inizio secondo tempo apriamo la tela dipinta durante la Festa del 6 luglio scorso il cui soggetto è la scritta PARMA 1913, con lo stemma, in stile graffito. Al 52’ è Munari a segnare il raddoppio e farci esaltare, mentre al 58’ è Palladino a far continuare la nostra esplosione di felicità sull’onda di quella precedente. Siamo veramente entusiasti e cantiamo ancor più vigorosamente, vogliamo suggellare questo risultato e undici minuti più tardi è Rosi a segnare il quarto gol che consegna definitivamente la vittoria al Parma, scalfito da un solo gol biancorosso all’88esimo. Il nuovo coro “Son cent’anni! Che tifiamo! I colori gialloblu! E per altri cento noi saremo qua, a tifare il Parma!” comincia a prendere piede nelle nostre teste e bocche, viene cantato spesso durante la partita e testimonia il fatto che, noi, il centenario lo vogliamo festeggiare come ben si conviene, perché dev’essere la festa di PARMA, perché quelle maglie e quel pallone hanno rappresentato, rappresentano e rappresenteranno PARMA al pari di qualsiasi altro patrimonio artistico o gastronomico. Il triplice fischio ci conferma che la prossima tappa è la partita contro la Lazio a metà Gennaio e non ci poteva essere un regalo pre-natalizio migliore che la certezza di poter scalare ancora un po’ la vetta che porta al traguardo di alzare la Coppa. Stasera i crociati si sono dimostrati ancora un’ottima squadra, e questo ci da’ molta soddisfazione, perché l’impegno è la prima cosa che chiediamo, il risultato viene da sé (positivo o negativo), a coronare tutto questo c’è stato il saluto sotto la Nord. All’uscita non succede nulla, i varesini vengono fatti defluire in tempo record (e chissà in che modi) dallo stadio ai mezzi di locomozione e rispediti a casa. Per noi c’è il tempo di un’ultima birra in compagnia prima di far ritorno a casa.

AVANTI ULTRAS