Intervista ai Boys sez. Medesano (tratta dalla fanzine n°2, anno 3, del 18 Settembre 1994) Stampa
Martedì 14 Maggio 2013 11:28

Un'altra intervista recuperata da una fanzine del passato, rivolta ai Boys sez. Medesano.

 

Buona lettura!

 

 

BOYS MEDESANO


Tratto dalla fanzine n°2, anno 3

18 Settembre 1994


Iniziamo oggi un viaggio tra le nostre sezioni, per farne conoscere storia, attività ed iniziative.

Cominciamo da quella medesanese. La sezione di Medesano dei Boys si è costituita nell’estate del 1993 ed è l’ultima delle attuali 6 sezioni esistenti (ricordiamo che Noceto e Sorbolo sono scomparse).

Il fondatore è un tifoso di vecchia data, segue il Parma con i Boys da sempre, seppure da diversi anni come tifoso semplice, senza partecipare alla vita del Gruppo. Egli rimane l’unico medesanese a seguire le sorti del Parma con il tifo organizzato, fino a che la rapida escalation della squadra non avvicina altri ragazzi al seguito dei gialloblu-crociati. Con alcuni di questi, dopo una cena per festeggiare l’esaltante primo campionato di serie A, decide di fondare un club: pur frequentando il cuore della curva, si sentono ormai “vecchi” per fare i Boys e decidono di affiliarsi al centro di coordinamento, in modo da coinvolgere tutti i tifosi gialloblu-crociati del comune di Medesano, permettendo a molti di risolvere il problema abbonamenti. L’affiliazione al centro di coordinamento si rivela una delusione, i ragazzi di Medesano capiscono che la mentalità ultras non ha età e non è nemmeno circoscritta i comportamenti che si tengono allo stadio; chi è ultras lo sarà sempre anche nella vita di tutti i giorni, principi che abbiamo ripetuto più volte nei giornalini dello scorso anno.

Anche il club medesanese è parzialmente una delusione, la maggioranza delle persone si tesserano per avere i biglietti per le partite di cartello, le trasferte organizzate non sono altro che dei pellegrinaggi ai templi del calcio italiano in promiscuità con tifosi avversari, addirittura una persona usava il club per incrementare i clienti della propria attività personale e quindi allontanata.

La selezione è quindi naturale, all’interno del club si forma un gruppo trasversale che si definisce Zoccolo Duro, che già dal 1992 ritorna ad affrontare le trasferte con i Boys, ritrovando così l’entusiasmo dei veri tifosi. Nei Boys ritrovano anche la loro vera identità di tifosi ed i principi che avevano caratterizzato la nascita del loro club, ossia: nessuna idea politica deve inquinare la vita del gruppo, nessuno deve essere sospinto da interessi privati, tutto ciò che si fa è finalizzato al tifo per il Parma, per lo scudetto che i calciatori, chiunque essi siano, portano sulla maglia.


-         Com’è organizzato il gruppo?

"Il club è composto da una cinquantina di persone: la vecchia guardia dei trentenni che segue il Parma da più di dieci anni, da ragazzi più giovani che sono i trasferisti del gruppo (15-16 trasferte all’anno) e dai giovanissimi che hanno iniziato a frequentare la curva da un paio d’anni; fanno parte del club anche persone che seguono le partite da altre parti dello stadio, hanno la nostra mentalità e vengono in trasferta con noi, se tutti i 'distinti' fossero come loro il Tardini sarebbe esplosivo. Il gruppo ha un proprio tesseramento, il cui ricavato, unitamente al contributo di due sponsor, ci ha permesso di realizzare, lo scorso anno, lo striscione, la bandiera a due aste e le sciarpe che sono state giudicate tra le più belle della curva e richieste anche da tifosi non di Medesano, oltre agli immancabili collezionisti."


-         Com’è il vostro rapporto con gli altri tifosi del paese?

"Lo scorso anno si è formato un nuovo club affiliato al centro di coordinamento, abbiamo rapporti cordiali coi loro tesserati anche se ci accorgiamo che vengono tenuti volutamente nell’ignoranza in merito a ciò che gira attorno al Parma. I rapporti invece non sono buoni con chi guida questo club, egli ha il dente avvelenato a causa dell’esclusione dal nostro gruppo ed è alla continua ricerca di polemiche; lo scorso inverno ha fatto pubblicare alcuni ridicoli articoli sulla Gazzetta di Parma inscenando una presunta disputa per ottenere una sede dall’Amministrazione comunale. Premesso che noi una sede l’abbiamo già, questa costruzione sarebbe dovuta sorgere in un giardino comunale destinato ai giochi dei bimbi; l’insurrezione degli abitanti interessati, coi quali abbiamo solidarizzato, ha scongiurato questa nefandezza, la persona in questione ha fatto una figura da pirla venendo compatita da tutto il paese."


-         La vostra sede e un bilancio sulla vostra attività?

"La nostra sede è presso un bar del paese dove i proprietari, che fanno parte del gruppo, svolgono attività di raccordo, infatti tutti abbiamo compagnie diverse e, a parte lo stadio, gli unici contatti che abbiamo tra noi sono telefonici; le riunioni invece le facciamo a casa di qualcuno di noi oppure uscendo insieme a mangiare la pizza.

Alla fine di ogni campionato facciamo un esame critico di ciò che abbiamo fatto per capire se abbiamo raggiunto i nostri scopi, o se abbiamo sbagliato qualcosa per vedere di migliorare in futuro. Lo scorso anno possiamo considerarlo molto positivo, abbiamo fatto quasi tutte le trasferte, ci siamo ritagliati un nostro spazio nella curva, ci siamo dotati di tutto ciò che un gruppo deve avere. Il nostro striscione è stato inquadrato più volte in riprese televisive, vedere il nome di un paese non troppo vivo come Medesano in eurovisione ha inorgoglito parecchia gente (in provincia il campanilismo è molto sentito), tra i tanti anche il vice sindaco mi ha telefonato per farmi i complimenti e per sottoscrivere la nostra tessera pur non essendo un tifoso militante. Anche questo è un segnale di successo: vedere gente che ti da’ fiducia dandoti 20.000 lire all’anno senza chiederti niente in cambio, ma consapevole che verranno impiegati per il Parma."


-         I vostri progetti futuri?

"Continuare sulla strada dello scorso anno; con il tesseramento di quest’anno vorremmo utilizzare un bandierone, vorremmo anche incrementare il numero dei tifosi che vengono in trasferta con noi, ma pensiamo che chi non si è convinto in questi anni, difficilmente lo farà in seguito, pertanto rivolgiamo tutti i nostri sforzi sui giovani. Il nostro sogno è che le nuove  generazioni siano tifose del Parma fin dalla nascita, stiamo già vedendo qualche frutto del nostro lavoro. Per chi ha visto tante, troppe partite di serie C forse sarebbe la vittoria più bella."