"Qui non si molla un cazzo": Paolo Scaroni e gli ultras non si arrendono Stampa
Martedì 12 Febbraio 2013 09:41

Nella giornata dell’8 febbraio 2013 Paolo Scaroni, la sua famiglia e gli ultras del gruppo Brescia1911 hanno indetto una conferenza stampa nella cascina dove Paolo, fino a prima del pestaggio di polizia del 24 settembre 2005 nella stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova, allevava tori.

 

La stampa è stata convocata per annunciare innanzitutto che, una volta depositate le motivazioni entro metà marzo, ci sarà ilricorso in appello dopo la vergognosa sentenza del 18 gennaio 2013, quando gli otto poliziotti del reparto celere di Bologna a giudizio per lesioni gravissime sono stati assolti per insufficienza di prove.

Oltre alla via giudiziaria poi Paolo, con i suoi amici e i suoi compagni di curva, hanno annunciato anche iniziative per continuare a chiedere verità e giustizi, oltre che per rilanciare la battaglia per i numeri di identificazione per tutti i poliziotti quando operano in funzione di “ordine pubblico”.

Durante la prossima Festa Biancoblu, tra fine aprile e inizio di maggio, ci sarà una serata dedicata non solo a Paolo, ma alle  tante (troppe) vittime degli abusi di potere in Italia.

In calendario c’è anche la possibilità di una manifestazione nazionale a Brescia, a campionato finito, che coinvolga anche tutti coloro, ultras di altre squadre in primis ma non solo, che hanno sostenuto questa battaglia per la verità e la giustizia e che intendono continuare a farlo, per evitare che su questa storia cali il silenzio e l’omertà.

Insomma, parafrasando lo stesso Paolo nella sua lettera inviata dopo la sentenza, riportata anche in conferenza stampa su una maglietta bianca da lui indossata: “Qui non si molla un cazzo!”. 

Ascolta cliccando qui la conferenza stampa [Download] con Diego, portavoce Brescia 1911 – ex curva nord; Paolo Scaroni, massacrato di botte dai poliziotti al termine della partita Hellas Verona – Brescia il 24 settembre 2005; il papà di Paolo.

[FONTE: Radio Onda d’Urto]